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DI DMITRY ORLOV
Club Orlov

Nel pieno del collasso finanziario globale, non sono soltanto i nostri conti o i nostri bilanci ad essere a corto, ma anche il nostro vocabolario. Come chiamereste un mazzo di liar loans [mutui o prestiti basati su documentazione non veritiera, n.d.t.] impacchettati in toxic assets e classificati nel bilancio della Federal Reserve come collaterali [a garanzia collaterale, n.d.t.] per i rescue loans? J.K. Galbraith ha proposto il termine “Bezzle”, intendendo l’eterno flusso e riflusso delle discutibili transazioni all’interno di un ciclo economico. Quando le cose vanno bene, quando si sa che nessuno sta a guardare, i racional actors [gli economisti, gli attori razionali, n.d.t.] prendono le scorciatoie, e poi, quando i tempi cambiano e qualcuno comincia di nuovo a prestare attenzione, giocano pulito.

Ma io credo che il fenomeno a cui stiamo assistendo sia qualcosa di diverso: ci serve una parola che descriva gli artefatti creati per rispondere a quegli attori irrazionali che chiedono di essere imbrogliati. Come cita il detto: “uno sciocco e il suo denaro si salutano in fretta” – di fronte all’insistenza dello sciocco, niente di meno! Se il cervo esce dalla foresta e va verso il cacciatore non è un modo onesto di cacciare, e non sono modi onesti il truffare con talento, la malversazione o qualsiasi altra parola che noi possiamo utilizzare per descrivere lavori ben fatti operati dal male. Se la vittima, alla vista del predatore economico, si muove con sottomissione canina, dobbiamo smettere di discutere del fenomeno in termini di conflitto e prendere in considerazione il fatto che ciò che stiamo osservando potrebbe essere un qualche esempio di simbiosi.

Io sono russo e quindi tendo ad utilizzare il mio background russo per cercare risposte a domande grandi e piccole. Qualche volta questo funziona bene, almeno per me. Sembra che i russi siano meglio attrezzati di chiunque altro per sopravvivere al collasso finanziario. Per attutire la caduta, dispongono di formidabili riserve di oro e valuta straniera. Sono dotati di tutta una serie di cose che il mondo ancora vuole, anche se a prezzi temporaneamente ridotti. Hanno enormi quantità di legname e terre agricole e altre risorse naturali e, se dovessero deciderlo, possono rendersi autosufficienti e slegarsi economicamente. Hanno armamenti high – tech e un deterrente nucleare nell’ipotesi che altre nazioni si mettessero in testa strane idee. Dopo tutte le sollevazioni di massa, sono arrivati ad avere un vero e proprio reame gestito centralmente, forte delle sue risorse naturali e geograficamente contiguo, che non dipende in modo eccessivo dalla finanza globale. Certo, il settore dei consumi è al disastro, e molti russi sono sul punto di perdere di nuovo i loro risparmi, ma sono riusciti a sopravvivere senza un settore dei consumi anche prima, e non c’è dubbio che lo rifaranno.

Sia come sia, perché per quel che riguarda il nostro welfare il soggetto della sopravvivenza economica russa sarà qualcosa di più che una questione accademica. Forse la Russia sopravviverà, fino in fondo dall’altra parte del globo, esattamente come ha fatto quando noi ci rotolavamo nella Grande Depressione. E come quella situazione ci può essere utile in questo momento così difficile? Beh, succede che la Russia ha qualcosa da offrire che potrebbe esserci di grande aiuto per accettare il collasso finanziario, ed è qualcosa che vuole condividere con noi, perché si tratta semplicemente di imparare un po’ di vocabolario nuovo. Tutto ciò che dobbiamo fare è prendere in prestito una sola parola, ed imparare a capire ciò che significa, il suo concetto.

Sì, effettivamente i Russi hanno una parola per individuare esattamente ciò che ci ha stregato, prima di tutto per spiegare una grossa fetta del nostro prodotto interno lordo – in costante aumento, e che è ora responsabile del nostro buco nero finanziario – in costante espansione. Quella parola è “фуфло” /fufló/ se utilizzata per una certa quantità di qualcosa, e “фуфел” /fúfel/ se applicata ad un singolo elemento. Questa parola ha un oscuro parente Inglese, “fuffle”, che l’Oxford English Dictionary data agli inizi del XVI secolo ma non riesce ad attribuirgli una adeguata definizione. Ho il sospetto che questa parola sia stata in circolazione in molte lingue fin da quando qualche gonzo protoindoeuropeo fece la sua comparsa a qualche fiera arcaica e, essendo tutt’altro che accorto, scambiò i suoi pochi beni in cambio di ciò che da quel momento in poi venne conosciuto come fuffa. A quel punto, la sua storia avrebbe potuto prendere due direzioni. Avrebbe potuto scoprire che gli era stata propinata della fuffa, inseguire il dispensatore di fuffa e farlo fuori con un bastone appuntito (risvolto positivo); oppure, avrebbe potuto tornare al proprio villaggio mostrando fiero il suo premio, e forse anche convincere la sua tribù ad acquisire un certo favore, un certo gusto, per la fuffa (risvolto negativo). Nella seconda ipotesi, la tribù fuffa-dipendente non avrebbe mai potuto afferrare il significato della parola “fuffa”, proprio perché in questo caso avremmo avuto come risultato una dolorosa dissonanza cognitiva. (Forse questo meccanismo psicologico spiega il fatto che la tribù Anglo Sassone abbia ancora le vestigia della parola ma che non ne ricordi più il significato).

Per fuffa si intende un falso confezionato ad arte, un artefatto creato esclusivamente per imbrogliare, incantare, sedurre od intimidire persone facendole pagare per averlo. Idealmente, la transazione iniziale serve quale base di un accordo permanente, con la vittima intrappolata in un sistema di acquisto rateale, che fa in modo che i pagamenti scorrano anche dopo che la fuffa stessa si è sbriciolata in un mucchio di polvere. E una fuffa ancora migliore è quella che cresce nel tempo. Proprio perché la fuffa è, in origine, un artefatto, un falso; le sue caratteristiche utili e concrete, se mai ne dovesse avere, sono ampiamente irrilevanti, e così le sue caratteristiche astratte (per dire, finanziarie) si mettono in evidenza come quelle essenziali. La più importante di queste caratteristiche è ovviamente la dimensione, il calibro, ed indubbiamente la fuffa tende a diventare sempre più grande nel tempo. Questa è una peculiarità rivelatoria della fuffa che la rende facile da identificare; se nel tempo qualcosa diventa sempre più grande restituendo lo stesso o addirittura minor valore, allora è abbastanza probabile che si tratti di fuffa. E ancora: la fuffa si riproduce; quando la fuffa si allarga produce progenie di altra fuffa, che a sua volta crescerà. E gli esempi vengono da molti reami.

Prendiamo, per esempio, le case urbane ed extra urbane. Per un periodo, la gente non riusciva ad averne, e ad un certo punto la metà della popolazione degli Stati Uniti ci viveva dentro. La metratura delle abitazioni era aumentata di ben oltre quanto una famiglia numerosa potesse avere bisogno, mentre allo stesso tempo il costo aveva superato quanto una famiglia media potesse permettersi. Nell’atto finale dell’espansione suburbana, queste case fuffa hanno generato ipoteche fuffa: prestiti fraudolenti che chiaramente non erano stai pensati come ripagabili nei termini ma velocemente rigirati in qualche altra mostruosità fraudolenta. E le ipoteche fuffa hanno creato titoli. Che a loro volta hanno prodotto e causato salvataggi fuffa da parte dei governi.

Un altro esempio è rappresentato dalla fuffa-mobile preferita dall’America: il SUV, un telaio da camion fatto per assomigliare in modo superficiale ad una gigantesca macchina per passeggero, con nessuno dei vantaggi dell’uno e dell’altro, e tutti gli svantaggi di entrambe. Sono stati pubblicizzati come più sicuri delle auto mentre sono annoverati tra i più pericolosi veicoli per passeggero mai messi in vendita. Sono anche aumentati in costo e dimensioni, dando la spinta a mutui fuffa, generando come risultato finale gli interventi di salvataggio finanziario per i costruttori di auto.

Oppure, prendete per esempio la gigantesca fuffa dei prestiti studenteschi a tasso fisso, che rendono possibile la crescita simil-fuffa delle iscrizioni universitarie. Dopo qualche anno passato a far saltare hamburger e servire caffelatte il valore del diploma potrebbe essere pari a zero, e la maggior parte della conoscenza acquisita dimenticata o obsoleta, ma le rate continuano, a volte anche dopo la morte del povero studente. E se un periodo di difficoltà finanziaria ha come risultato un rinvio, interessi e tasse si accumulano sopra a quello che era il prestito iniziale, gonfiandolo come un pallone dalle dimensioni astronomiche che non può essere neanche lontanamente paragonato né al valore del diploma o ai guadagni prospettati dal laureato. Per mantenere il flusso dei pagamenti, i redditi e la previdenza sociale possono essere estorti.

Il mio ultimo esempio è la pensione privata basata sull’IRA [Individual Retirement Account, un supplemento personale alla pensione, n.d.T.] e i fondi pensionistici 401k [una pensione integrativa privata che viene scalata dall’imponibile delle tasse, n.d.T.]. A differenza dei sistemi pensionistici veri e propri, che trasferiscono una percentuale degli stipendi dalle persone in età da lavoro direttamente ai pensionati, questo schema fuffa prende questi stipendi e li investe in qualche fuffa, con l’aspettativa che questa fuffa crescerà come fa sempre, rendendo i pensionati agiati quando saranno in pensione. Per quanto scomoda possa essere questo idea, il ritorno non-fuffa, come molti pensionati “fuffati” stanno per scoprire, è di arrivare ad appoggiarsi sui “bambini cresciuti” per avere aiuto economico.

Sarà chiaro che la fuffa deve essere sradicata. Ma è quasi impossibile per una società che per tanto tempo e a tal punto ha riposto la sua fiducia nella fuffa, e anche il separarsi dall’idea che abbia un valore – ed accettare che sia molto peggio del suo “semplice” essere inutile. E così continua a crescere, fino ad inghiottire l’intero paese. Ad un certo punto, lo scorso anno, nel vano tentativo di evitare il collasso finanziario, la Federal Reserve cominciò ad accettare la fuffa (che chiamarono “troubled assets”, [“beni problematici”]) come collaterale alle istituzioni finanziarie insolventi per recupero crediti fuffa.

Così, la colonna “attivo” del bilancio della Fed è piena di “fuffa”. E poi, abbiamo il Tesoro sul punto di creare la nuova ondata di fuffa. Ci sono titoli del Tesoro, sostenuti da qualsiasi cosa rimanga credibile del Governo degli Stati Uniti, ma destinati ad essere venduti non ad investitori (che non hanno più una predilezione per la fuffa) ma, con una mossa ancora più incestuosa, al Bordello of Blood [1] della Federal Reserve! Tutto questo lo chiamano “quantitative easing” o allentamento quantitativo [2]. Un termine migliore potrebbe essere “il far fuffa qualitativo”: il serpente finanziario alla fine si mangia la coda. La Fed inserirà a bilancio questa fuffa come attivo, e in cambio emetterà prolifiche quantità della nostra valuta nazionale: la Fuffa statunitense. E come tutta la fuffa, la Fuffa USA crescerà a passi da gigante, con il germogliare di ancora più valori.

“Quanto ti devo per questo caffellatte, caro laureato?”
“Beh, Signore, sarebbero 6 trilioni di fuffa, se lo desidera”

Benvenuti a Fuffaland, gente! Buona permanenza!

NOTE DEL TRADUTTORE

[1] Citazione da “I Racconti della Cripta”. In buona sostanza, “Bordello di Sangue” è il nome di un locale, un esercizio commerciale gestito da un vampiressa che fa business con vampiri insaziabili

[2] Il termine anglosassone quantitative easing si traduce in italiano con alleggerimento quantitativo ed indica la creazione di moneta da parte della banca centrale e la sua iniezione, con operazioni di mercato aperto, nel sistema finanziario ed economico. È essenzialmente il processo attraverso il quale un istituto monetario aumenta la base monetaria attraverso la stampa (termine non esatto, dato che oggi l’immissione avviene in forma elettronica) di nuova moneta. E’ una politica monetaria non convenzionale. In genere le banche centrali promuovono (o scoraggiano) la creazione di offerta di moneta tramite tassi di interesse più bassi (più alti). Tali politiche sono considerate convenzionali.
Fonte: Wikipedia.

Titolo originale: “Welcome to Fuffland!”

Fonte: http://cluborlov.blogspot.com/
Link
22.03.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DANIELA FANTONI

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