Wall Street non riesce a fermare la California, che ha deliberato uno studio di fattibilità per l’istituzione di una banca statale.
DI ELLEN BROWN
www.yesmagazine.org
La legge dello stato della California
AB 750, per lo studio di fattibilità per l’istituzione di una banca
statale che gestirebbe i fondi statali, passata in entrambe le camere, è adesso alla
firma del governatore Jerry Brown.
Potrebbe essere la chance per
riportare lo stato alla gloria passata, come nota TIME Magazine:
Negli anni ’50 e ’60 la California
era un manifesto liberale. I governatori Earl Warren e Pat Brown affrontarono
la crescita boom della popolazione del dopoguerra con un massiccio
programma di infrastrutture pubbliche: il miglior college pubblico della
nazione, il sistema di autostrade libere e l’acquedotto di stato, che
porta l’acqua dal piovoso nord al riarso sud.
Questo prima della Proposition 13,
una modifica costituzionale di iniziativa popolare del 1978. La Prop
13 limitava la tassa sulla proprietà immobiliare all’1% del valore
della proprietà stessa e richiedeva la maggioranza dei 2/3 di entrambe
le camere per futuri aumenti di ogni imposta statale.
La Prop 13 ridusse radicalmente
la base tassabile e, come osserva l’economista Michael Hudson,
è troppo tardi per innalzare le tasse sulla proprietà adesso. I risparmi
fiscali hanno semplicemente fatto alzare i prezzi e conseguentemente
hanno appesantito il servizio del debito verso le banche. Oggi, dice
Hudson, “una quota così consistente degli immobili urbani sta precipitando
in una situazione di negative equity [quota del mutuo ancora
da pagare superiore al valore di mercato dell’immobile], per cui un
aumento delle tasse sull’immobile porterebbe ad altri pignoramenti con
ulteriore diminuzione degli introiti fiscali”.
Intanto lo stato sta lottando per far
quadrare il budget con entrate fiscali sensibilmente diminuite.
Necessitano nuove entrate, qualcosa che non penalizzi i consumatori,
i piccoli proprietari, le aziende locali.
Una banca statale può essere
tale opportunità. Il North Dakota, l’unico stato che ha la sua banca,
è altresì l’unico stato in attivo di bilancio dall’inizio della crisi
bancaria. Il bilancio del North Dakota è così positivo da permettere
la recente riduzione delle tasse sul reddito delle persone fisiche e
sugli immobili per un totale di 400 milioni di dollari, mentre si stanno
discutendo ulteriori tagli. Il North Dakota ha i migliori risultati
della nazione: i più bassi tassi di disoccupazione, pignoramenti e
scoperti su carta di credito, e non ha registrato il fallimento di una
banca da oltre un decennio.
Gli utili della Bank of North Dakota
(BND) sono un significativo attivo nel bilancio statale. La banca ha
contribuito per oltre 300 milioni di dollari nell’ultimo decennio, una
cifra notevole per uno stato con una popolazione di un decimo quella
della contea di Los Angeles. Il North Dakota possiede petrolio ma, secondo
for State Innovation, dal 2007
al 2009 la BND ha contribuito al bilancio statale quanto le entrate
petrolifere e del gas.
Il North Dakota è uno stato conservatore,
non proprio quel che ci si aspetta che si impegni in partecipazioni
statali, ma la giustificazione dei conservatori per una banca statale
è che essa preservi la sovranità, permettendo l’indipendenza da Wall Street e dalla FED.
La BND non fa concorrenza alle
banche locali, né è partner commerciale, fornendo capitali, liquidità
e garanzie, partecipando a prestiti, una sorta di mini-FED per lo stato.
Secondo il report annuale 2010 della
BND:
Nel 2010 abbiamo conseguito il miglior
risultato finanziario di sempre. Gli utili sono cresciuti di 4 milioni
a 61,9 milioni di dollari, il settimo anno consecutivo di rialzi. L’anno
è finito con il più alto livello di capitale di sempre, 325 milioni
di dollari. La banca ha prodotto un solido 19% di ROE [return on equity
– reddito netto prodotto rispetto al capitale impiegato], che rappresenta
il profitto dello stato sul suo investimento.
Il 19% di ROE batte i 170 miliardi PERSI
da CalPERS e CalSTRS, i due fondi pensione pubblici della California,
da quando il mercato azionario ha toccato il fondo a Marzo 2009. La
BND ha fatto profitti record durante tutto quel periodo.
La BND aumenta le entrate statali
anche in altri modi, oltre a versare i propri utili. Contribuisce a
costruire la base tassabile fornendo i fondi necessari alle imprese
locali e finanziando le infrastrutture che le attraggono. Fra gli altri,
gestisce un programma finanziario chiamato Flex PACE che fornisce
alla comunità locale assistenza nei campi del sostegno occupazionale,
della creazione di tecnologia, delle vendite al dettaglio, della piccola
impresa e dei servizi comuni.
La BND finanzia inoltre una
linea di credito allo stato senza interesse, poiché lo Stato possiede
la banca. Le linee di credito vengono estese in emergenza, o quando
i dipartimenti statali o i comuni affrontano imprevisti, come nel caso
della recente alluvione. Avere una linea di credito presso la banca
statale consente allo stato e alle municipalità di evitare tassi esorbitanti
da Wall Street, nonché pressioni a privatizzare e a ridurre i servizi
per evitare downgrades da parte delle agenzie di rating.
Timothy Canova è professore di
legge ed economia internazionale alla Chapman University di Orange,
California. In un documento del Giugno 2011,”L’opzione pubblica:
istituzioni bancarie pubbliche parallele”, confronta l’ottima situazione
finanziaria del North Dakota con quella della California:
. . . La California è il più
grande stato americano e, senza una banca statale, è incapace di impiegare
centinaia di miliardi di dollari di entrate statali verso gli investimenti
produttivi dello stato. Al contrario, la California li deposita presso
grandi banche private, che spesso li impiegano altrove, speculano in
borsa (perfino scommettendo tramite derivati contro le stesse obbligazioni
statali) e non versano alcun loro profitto allo stato. Allo stesso tempo
la California soffre di condizioni di credito restrittive, di alta disoccupazione
ben al di sopra della media nazionale e di stagnazione delle entrate
fiscali statali e locali.
La California era all’avangardia nella
tecnologia, nell’industria, nell’intrattenimento e nella pubblica istruzione.
Sotto il governatore Pat Brown la frequenza ai campus dell’Università
della California era libera, accessibile a tutti. Oggi la retta ammonta
a 13.000 dollari annui e lo stato ha una disoccupazione al 12%.
La California, come il North Dakota,
è ricca di risorse. Una banca statale permetterebbe di capitalizzarle
a pieno vantaggio, fornendo il credito necessario a capitalizzarne il
potenziale.
Ben Hueso, membro dell’Assemblea di
San Diego, colui che ha firmato la proposta di legge AB 750, ha così
descritto il concetto di banca: “Non è il capriccio del momento,
non è un paio di jeans attillati; è un paio di scarponi da
lavoro”.
Fonte: Banking for California’s Future
14.09.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALEZ