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La Redazione

 

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BALI II: UN'ALTRA SFUGGENTE MENTE DEL TERRORE IN CIRCOLAZIONE

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A cura di Davide
Il 4 Ottobre 2005
43 Views

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DI KURT NIMMO

Azahari bin Husin, la presunta “mente” dietro agli attentati di Bali di
questo fine settimana, ha un passato molto interessante alle spalle.
Non è
il vostro classico fanatico religioso medio da madrassa rustica o
agitatore
di folle di Al-Qaeda del tipo di quelli catturati in Afganistan. Husin
è
anche “un ex professore incaricato universitario e dotato matematico”,
secondo il Sydney Morning Herald
; “tornò a casa per ottenere la sua
laurea,
e alla fine degli anni ’80 andò all’Università di Reading in
Inghilterra,
dove impressionò a tal punto i suoi tutori da persuaderlo a restare per
un
dottorato intero”. Il futuro di Husin era promettente come professore
incaricato alla “Universiti Teknologi Malaysia” di Skudai nello stato
meridionale di Johor – poi un bel giorno sperimentò una ”epifania”
fanatica
religiosa sotto l’influenza del defunto Abdullah Sungkar e di Abu Bakar
Bashir, seguaci dell’ideologia Darul Islam e co-fondatori del Pondok
Ngruki
e infine della Jemaah Islamiyah, un movimento separatista Islamico
probabilmente dedito all’instaurazione di uno stato Islamico
fondamentalista
nel Sud-Est Asiatico.

Ho detto “probabilmente” perché vi sono dubbi (mai menzionati dai media
corporativi occidentali) sulla legittimità della Jemaah Islamiya, come
ho
osservato in una iniziale annotazione su un blog (successivamente
postata
sul sito del Muslim Public Affairs Committee).

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Secondo Sayed Abdullah,che gestisce una società di servizi di
intelligence
in Indonesia, “è chiaro che la CIA e il Mossad hanno compiuto
infiltrazioni
in organizzazioni del genere [Jemaah Islamiyah, Hamas, e gli
Hezbollah]”.
Abdullah ha detto a Kazi Mahmood di IslamOnline di ritenere che “è
ovvio che
la CIA e il Mossad, assistiti dalla Australian Special Action Police
(SAP) e
dall’MI5 Inglese, stanno tutti lavorando ad insidiare le organizzazioni
Musulmane nel tentativo di indebolire i Musulmani globalmente”.

Abdullah ritiene che gli attentati di Bali del 2002 furono
“un’operazione
chiaramente finanziata ed assistita dalla CIA e dal Mossad, servitasi
di
Musulmani per eseguire l’atto finale…. Quei Musulmani non furono
innocenti
dal momento in cui abboccarono all’esca approntata dalla CIA e dal
Mossad di
compiere attentati a Bali e vendicarsi della guerra USA contro i
Musulmani
in Afganistan”.

L’esperto Indonesiano interpellato ha detto che “per portare a termine
ciò,
la CIA usò uno dei suoi uomini, Omar al-Faruq, un Arabo vivente negli
USA
che parla Arabo e conosce un po’ di Islam e che fu mandato in Indonesia
per
infiltrarsi nel suddetto gruppo terroristico”.

Disse che al-Faruq all’inizio si infiltrò nel Laskar Jihad, un gruppo
di
combattenti volontari Musulmani per la protezione delle Molucche
durante il
conflitto dell’Isola.

Quando il Laskar fu scaricato dai suoi leader, al-Faruq fu mandato ad
unirsi
al Mujaheddin Council of Indonesia (MMI), creato e diretto dal leader
Indonesiano Islamico imprigionato Abu Bakar Basyir, ha aggiunto Sayed
Abdullah.

“Dopo aver mancato di diventare membro dell’MMI e non essere riuscito
ad
arrivare a Basyir, si dedicò a lavorare sui seguaci di Basyir. E’
allora che
entrò in contatto con alcuni degli attentatori di Bali ed è così che
l’intera operazione Bali fu condotta”, secondo l’esperto Indonesiano
d’intelligence.

Affermò che l’Australia, gli USA e pure Taiwan sapevano che a Bali
stava per
esserci un attacco ma che non fecero nulla a riguardo.

Come segnalato sull’annotazione di ieri sul blog, ad Omar al-Faruq “fu
assegnato il compito di infiltrarsi in gruppi radicali Islamici ed
arruolare
agenti locali all’interno di questi gruppi” per la CIA. “Dopo che la
CIA
ottenne ogni dato su questa faccenda, fecero quindi sparire al-Faruq.
E’
normale nell’ambiente dell’intelligence”, ha detto l’ex capo Consiglio
di
Coordinazione di Intelligence dello Stato di Indonesia A.C. Manulang a
Tempo
Interactive nel settembre 2002.

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La connessione Britannica di Azahari bin Husin andrebbe esaminata,
soprattutto alla luce delle rivelazioni secondo le quali Haroon Rashid
Aswat, il cosiddetto cervello degli attentati di Londra del 7 luglio,
lavorò
per l’Intelligence Britannica, come osservato dall’ex giudice del
Dipartimento di Giustizia ed esperto in materia di terrorismo John
Loftus e,
tra tutti, Fox News. Steve Watson ha scritto per Infowars il 2 agosto:

John Loftus proseguì nel dire esplicitamente che l’Intelligence
Britannica e
il Dipartimento della giustizia USA proteggevano Haroon Rashid Aswat:
“Tempo
addietro, nel 1999, venne in America. Il Dipartimento della Giustizia
voleva
accusarlo a Seattle perché lui e i suoi compari stavano cercando di
avviare
una scuola di addestramento per terroristi in Oregon… abbiamo appena
appreso
che le sedi centrali del Dipartimento di Giustizia USA ordinarono ai
giudici
di Seattle di non toccare Aswat… apparentemente Aswat stava lavorando
per
l’intelligence Britannica…”

Questa informazione è sbalorditiva e ancora una volta evidenzia come
Al-Qaeda esista come corpo organizzato solo laddove i servizi di
intelligence l’hanno ideata, fondata e sfruttata. Loftus rileva che,
varie
settimane prima degli attentati di Londra, Aswat fu di nuovo
individuato
dall’Agenzia di Intelligence del Sud Africa ma che gli fu ancora una
volta
permesso di svignarsela, questa volta a Londra:

“Era una montatura dell’Intelligence Britannica. Così tutt’a un tratto
scompare. E’ in Sud Africa. Pensiamo che sia morto; non sappiamo se si
trova
laggiù. Il mese scorso i Servizi Segreti Sud Africani si sono imbattuti
in
questo tizio. E’ vivo… i Britannici sanno che la CIA vuole mettere le
mani
su Haroon. E allora cosa succede? Lui parte di nuovo, se ne va proprio
a
Londra. Non viene arrestato al suo atterraggio, non viene arrestato
quando
parte… E’ nella lista dei ricercati. La sola ragione per cui ha potuto
andare via in questo modo era che stava lavorando per l’Intelligence
Britannica. Era un uomo ricercato”.

Alla stessa maniera, Azahari bin Husin è riuscito a scampare alla
cattura a
fine 2003. Funzionari della sicurezza Indonesiana “dicono che la
polizia
Indonesiana era vicina a prenderlo a fine 2003 in una azione a
Pekanbaru,
capoluogo della provincia di Riau a Sumatra, e davanti a Singapore”,
spiega
il Sidney Morning Herald. Azahari era lì, ma sgusciò dalla rete senza
essere
riconosciuto”. Riuscì a farlo perché ha “capelli lunghi e volto
allungato”
ed ha “poca somiglianza con l’unica sua foto che la polizia possiede”.
Ovviamente, Husin ha la stessa natura incostante di Osama bin Laden e
Abu
Musab al-Zarqawi.

Potrebbe sembrare che i Britannici e gli Statunitensi abbiano le mani
sporche di grasso quando arrivano a catturare fanatici Islamici e
operanti
di Al-Qaeda potenzialmente pericolosi. In realtà, stanno semplicemente
riciclando degli elementi di intelligence fidati (o la loro
scrupolosamente
comprovata reputazione).

Certamente, considerato che “Al-Qaeda” (che si guadagna
appropriatamente il
nomignolo di “Al-CIA-da”) è merito documentato di CIA-ISI-MI6, la
“fuga” di
“terroristi” chiave come Azahari bin Husin non è solo logica, è
condizione
necessaria se il terrorismo appoggiato dallo stato deve essere
utilizzato
come forma di guerra psicologica contro ignare popolazioni che
necessitano
di manipolazione (dal momento in cui la maggior parte della gente
comune
respinge la prospettiva di una guerra perpetua ed ha bisogno che le
venga
rammentato lo spettro del terrorismo). Poiché non abbiamo prove
dell’esistenza di Bin Husin – l’ultima volta che è stato visto è stato
prima
dei primi attentati di Bali – la stampa corporativa, che rigurgita di
mitologie generate da spettri, è ora libera di trasformare l’ex
matematico e
professore universitario in un terrorista di categoria mondiale al pari
di
Abu Musab al-Zarqawi.

Come l’Emmanuel Goldstein di Orwell, Azahari Bin
Husin
rivive come un efficace “uomo nero”, un efficace (se non illusorio)
farabutto in una costellazione di farabutti Islamici, una sfuggente
apparizione un passo oltre la legge e quindi sempre una possibile
minaccia –
o al massimo una minaccia finché i nostri governanti non decideranno di
non
aver più bisogno di lui (come apparentemente non hanno più bisogno di
Osama
Bin Laden ora che l’11 settembre fa saldamente parte del folclore e
della
irrefutabile base della presunta guerra al terrorismo).

Kurt Nimmo
Fonte:http://kurtnimmo.com/
Link:http://kurtnimmo.com/?p=44
2.10.05

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ORIENTE

VEDI ANCHE: LA MENTE DIETRO LE BOMBE DI LONDRA LAVORAVA PER L’MI6

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