BABYLON-2 COME ARMAGEDDON, I PIANI USA-ISRAELIANI DI UNA GUERRA NUCLEARE

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DI DIMITRI BAKLIN
Global Research

Gli scrosci tonanti dei fuochi d’artificio che hanno celebrato il nuovo anno 2007 tacciono, e le lunghe vacanze di Natale sono infine terminate. Durante questi giorni festivi, i capi di tutti gli Stati hanno augurato ai loro popoli pace e prosperità, salute e felicità. Essi erano certamente sinceri mentre lo dicevano. Perché chi, essendo al potere e del tutto sano di spirito, augurerebbe di andare incontro ad un disastro?

Ma questo dipende dal modo in cui si osserva. Difficilmente si possono considerare come buone le intenzioni espresse dai dirigenti USA e Israeliani nel dicembre 2006-gennaio 2007.

Perché i preparativi intensivi di una guerra nucleare non possono essere visti come una benedizione, né per le loro stesse nazioni, né per le altre.

Tuttavia, sono gli Stati Uniti ed Israele che sembrano preparare un tale “regalo” per il mondo in questo nuovo anno 2007.

Quali che ne siano le ragioni (sarebbe interessante scoprire la ragione reale), i preparativi per le celebrazioni del nuovo anno hanno spostato l’attenzione del pubblico dall’intervista che il primo ministro israeliano Ehud Olmert l’11 dicembre 2006 ha concesso al canale della televisione tedesca SAT1.Questa intervista ha avuto tuttavia l’effetto di una bomba. Il primo ministro israeliano, incalzato dalla domanda del giornalista sulla dichiarazione del Segretario di Stato alla Difesa Usa Robert Gates, nella quale quest’ultimo diceva che l’Iran aveva delle preoccupazioni in merito alle armi nucleari israeliane, rispondeva, esasperato: “Fareste meglio ad interrogare Gates su questo argomento!!”. Dopo ciò, dichiarava che Israele “non aveva mai minacciato nessuno di annientamento, mentre l’Iran minacciava apertamente di spazzare via Israele dalla cartina”, egli disse esattamente ciò che segue: “potete dire che è allo stesso livello, nel momento in cui aspirate a possedere delle armi nucleari, come l’America, la Francia, Israele (grassetto dell’autore), e la Russia?”

Il possesso di armi nucleari da parte di Israele è stato finalmente confermato ai più alti livelli israeliani!

Così mentre la Comunità Internazionale si era fino ad ora accontentata delle affermazioni di Israele che “non sarà il primo paese ad introdurre le armi nucleari nel medio oriente”, le parole di Olmert hanno dato da riflettere ai dirigenti politici mondiali.

Appare ora che i leaders israeliani, da Ben Gurion a Sharon, hanno fornito notizie false al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e all’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA) durante non meno di quaranta anni, dalla costruzione del reattore nucleare nel deserto di Dimona, che non è stato mai ispezionato da organismi internazionali. Anche Mosé ha impiegato meno tempo a guidare gli ebrei attraverso il deserto.

Il rifiuto di Israele di raggiungere il Trattato Internazionale di Non Proliferazione di Armi Nucleari (TNP) è ora visto sotto una luce differente. E come Israele è il solo paese del Medio Oriente ad avere il monopolio delle armi nucleari, il progetto segreto israeliano di usare le armi nucleari tattiche per distruggere le istallazioni nucleari iraniane sta diventando una realtà.

Contrariamente ad Israele, l’Iran ha raggiunto il TPN e ha firmato il protocollo aggiuntivo al trattato, impegnandosi così a conformarsi senza equivoci a tutte le clausole di questa legislazione internazionale. Inoltre le istallazioni nucleari iraniane sono state create sotto il controllo dell’AIEA.

E’ chiaro che il possesso israeliano di armi nucleari è un segreto di Pulcinella da più di un decennio.

Nel dicembre 2005, il generale Yury Baluyevsky, Capo di Stato Maggiore delle forze armate russe ha dichiarato che “Israele possiede già, e da molto tempo – insisto – un sostanzioso arsenale di armi nucleari”.

Un anno dopo, il 7 dicembre 2006, il Segretario alla Difesa USA Robert Gates ha dichiarato, testimoniando davanti una commissione al Senato, che Israele possedeva delle armi nucleari, il che spiega in parte il desiderio dell’Iran di averne un arsenale proprio. E’ la prima volta che un responsabile USA di alto rango fa una dichiarazione sul possesso da parte di Israele di armi nucleari, accoppiato all’ammissione di questo fatto da parte del primo ministro israeliano.

Prima, l’amministrazione USA preferiva assecondare il desiderio di Israele al mantenimento di una “non trasparenza” del progetto nazionale sull’uranio.

Il programma nucleare di Israele è stato lanciato nel 1952 [grazie al governo francese dell’epoca n.d.t.], e le prime armi nucleari israeliane sono state prodotte nel 1967-1968, nel complesso nucleare di Dimona, nel deserto del Négev, profondamente interrato ed equipaggiato del ciclo completo di produzione di armi nucleari.

Israele possiede materiale di trasporto nucleare – aerei F15 e F16 costruiti dagli USA, così come sottomarini diesel-elettrici costruiti dalla Germania – Dolphin, Tekuma e Leviathan-capaci di trasportare fino a 20 lancia missili terra-terra.

Israele possiede allo stesso modo un arsenale di almeno 300 missili balistici di media portata Jericho 1 (con una capacità di tiro di 500-600 km) e Jericho 2 (con una capacità di tiro variabile, secondo diverse stime, da 1500 a 3500 km).

Secondo i dirigenti israeliani, questo è più che sufficiente ad eliminare la minaccia iraniana più seria, la sua fabbrica di produzione di armi nucleari. I servizi speciali israeliani erano convinti che l’Iran fosse capace di ottenere la sua prima bomba nucleare tra il 2005 e 2007.

Ora che siamo nell’anno critico 2007, questo può solamente voler dire, secondo gli esperti del Mossad (servizio segreto incaricato di recuperare informazioni dall’esterno) e l’Aman (incaricato dell’informazione militare-potenziale delle nazioni arabe, pianificazione e raccolta dell’informazione e strategia militare), che il monopolio nucleare israeliano nella regione sta terminando. Ecco perché bisogna sbrigarsi.

Israele ha già avuto l’esperienza della distruzione delle installazioni nucleari dei sui vicini nemici.
Nel 1981, gli Israeliani hanno pianificato e condotto con successo l’operazione chiamata “Babylon”. Nel corso di questa operazione, l’aviazione israeliana ha bombardato il reattore ad acqua leggera Osirak che era in costruzione a Bagdad, in Irak. Gli Israeliani hanno condotto questo raid aereo contro Osirak, benché fosse in costruzione da parte dei francesi…

L’attacco israeliano programmato attualmente utilizzerebbe delle armi nucleari tattiche, e potrebbe essere chiamato arbitrariamente “Babylon 2”; avrebbe come obiettivo-chiave le centrifughe per l’arricchimento dell’uranio che potrebbe essere usato per la fabbricazione di armi nucleari a Natanz il sito del reattore nucleare e unico luogo di stoccaggio sotterraneo del gas contenente l’uranio a Isfahan, così come il reattore ad acqua pesante ad Arak.

I dirigenti israeliani credono che la distruzione di queste istallazioni quanto meno ritarderà l’esecuzione del programma nucleare iraniano, se non lo liquiderà del tutto. Ci sono in tutto sei installazioni nucleari iraniane identificate che possono diventare gli obiettivi potenziali di eliminazione per gli aggressori israeliani.

La centrale elettrica nucleare di Bushehr, nel sud dell’Iran, con un rattore di 1000 MW all’acqua pressurizzata, costruito con l’aiuto della Russia, non è un’eccezione.

I rappresentanti israeliani e USA hanno discusso più di una volta della possibilità di questi attacchi che utilizzerebbero delle bombe anti – bunker atomiche a ogive nucleari. E’stato detto che Israele potrebbe utilizzare solamente delle armi nucleari tattiche in questa operazione se gli Stati Uniti rifiutassero di parteciparvi e che Israele dovrebbe affrontare l’Iran da solo.

Poco importa come si guarda la divulgazione di piani israeliani d’attacco nucleare “preventivo” – una fuga destinata a creare pressione su Teheran, un tentativo per “slegare le mani USA” o la preparazione dell’opinione mondiale ad una guerra nucleare lanciata da Israele .– Una cosa è chiara: Israele è sostenuto dagli Stati Uniti.

Se si torna indietro all’anno 2000, Israele e gli USA hanno firmato un accordo intergovernativo sullo scambio e la cooperazione scientifica nel dominio dell’energia. Quest’ approvazione ha aperto l’accesso ai laboratori di ricerca del Dipartimento dell’Energia USA e la sua impressionante raccolta di dati nel campo dell’energia nucleare agli scienziati israeliani. Firmando questo accordo, gli Stati Uniti hanno annullato di fatto le restrizioni imposte a Israele dopo che ha rifiutato di raggiungere il Trattato di Non Proliferazione.

Così facendo gli Stati Uniti si garantiscono, da un lato, con l’aiuto di Israele e il suo potenziale nucleare “non trasparente”, il controllo totale del Medio Oriente.

Da un altro lato, nell’eventualità di una aggressione nucleare israeliana contro l’Iran, che potrebbe andare al di là dei limiti del Medio o del Vicino Oriente, gli Stati Uniti si laveranno le mani e rimprovereranno la posizione bellicosa intransigente di Israele. Non tengono assolutamente in alcun conto il fatto che un numero considerevole di altri stati potrebbe essere implicato nel conflitto.

L’operazione pianificata da Washington e Tel Aviv sarà il primo utilizzo di armi nucleari dal 1945, quando gli Stati Uniti hanno lanciato le bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki, iniziando così la prima epoca di guerre nucleari della storia del mondo.

E benché l’equivalente in TNT delle bombe che Israele prevede di utilizzare sono di 15 volte minori delle bombe lanciate su Hiroshima, le conseguenze del loro utilizzo saranno terribili.

Il problema non è neppure quello che l’Iran potrebbe bloccare l’esportazione dei suoi 2,5 milioni di barili di petrolio al giorno, o, diciamo, bloccare lo Stretto di Hormuz, dal quale esce quotidianamente il 40% delle esportazioni di petrolio mondiali. Anche la prospettiva lugubre di avere un missile anti – nave iraniano che trasforma il Golfo Persico in tomba per la marina USA, che vi è abitualmente spiegata e che potrebbe ben partecipare all’attacco contro l’Iran, può sembrare nient’altro che la premessa di una tragedia ben più importante. Tuttavia, per gli Stati Uniti, la perdita di una sola porta-aerei può essere equivalente, in termini di effetti psicologici, agli avvenimenti dell’11 settembre 2001.

Non bisogna escludere che l’Iran ,– il paese che non viene chiamato in altri modi se non “terrorista numero 1” da Israele e Stati Uniti – possa esercitare delle rappresaglie, utilizzando i suoi missili Shabab – 3 equipaggiati di ogive radiologiche, meglio conosciute come ogive di quello che si è convenuto chiamare di tipo “sporco”. Una tale ogiva può essere fornita di una quantità che va da 500 a 700 kg di concentrati di uranio semi arricchito in polvere. Anche un solo lancio di missile può provocare una dozzina di Chernobyl per Israele e l’armata USA – come per gli altri paesi del Medio Oriente.

Non sarebbe giudizioso che le “teste calde”, in Israele e negli Stati Uniti, tenessero conto delle parole del Segretario della Difesa Robert Gates che si riferiva al desiderio dell’Iran di possedere un potenziale nucleare per stabilire un equilibrio di potenza nella regione, notando che l’Iran ha bisogno di un arsenale nucleare come dissuasore per Israele?

Infatti, non è la prima volta che queste opinioni sono espresse negli Stati Uniti. Il 16 novembre 2005 gli archivi di sicurezza nazionale USA hanno rivelato dei documenti risalenti al mandato presidenziale di Richard Nixon, che indicavano che il Dipartimento di Stato, durante la guerra fredda, temeva seriamente che il suo alleato principale nel Medio Oriente potesse avviare una corsa all’armamento nucleare nella regione.

In una nota del servizio del 1969, il Sottosegretario di stato Joseph J. Sisco fa riferimento a delle informazioni sulla “capacità di Israele di sviluppare e spiegare rapidamente delle armi nucleari” a dispetto del suo impegno a non essere il primo ad introdurre un armamento nucleare nella regione.

Joseph J. Sisco ha domandato al Segretario di Stato William Rogers di provare a frenare le ambizioni israeliane prima che fosse stato troppo tardi. “Se il processo continua, e diventa generalmente ammesso che Israele ha la bomba, questo avrà delle implicazioni di notevole portata, e pericolose anche per gli Stati Uniti” – scrive il Sottosegretario di Stato. Parlando di conseguenze pericolose, sottolinea specialmente che “il possesso da parte di Israele di armi nucleari non farà desistere la guerriglia araba (…) al contrario, questo aggiungerà un nuovo elemento pericoloso alle ostilità arabo – israeliane (…)”.

Questo aggiunge sostanza all’avvertimento di Dmitry Sedov, nel suo articolo “2007 per aprire una nuova pagina della storia del mondo”, nel quale l’autore fa riferimento alle motivazioni soggiacenti di Teheran per una partita nucleare con Israele e la probabilità di un conflitto nucleare regionale.

Dmitry Sedov abborda allo stesso modo i modi per evitare questo conflitto.Se la comunità internazionale vuole sinceramente trovare una soluzione al problema, “allora immediatamente emerge l’opzione di stabilire una zona regionale libera da tutto il nucleare nel Medio Oriente. Secondo questa opzione, Israele otterrebbe una garanzia ufficiale di aiuto militare da parte degli Stati Uniti nell’eventualità di una aggressione militare e dovrebbe distruggere le sue bombe, mentre l’Iran rinuncerebbe all’arricchimento dell’uranio e comprerebbe l’elemento combustibile finito dalla Russia”.

In questi casi, tuttavia, sarebbe necessario “fare un passo per regolare il problema nel Medio Oriente sulla base dei principi di uguaglianza, cosa che sembra impensabile agli USA e Israele.

Perché questa retromarcia implicherebbe, da parte di Israele, delle concessioni radicali che sarebbero la sola via verso la pace –: ritiro dai territori occupati fino alle frontiere definite dalle Nazioni Unite, e stabilimento di uno Stato palestinese indipendente”.

Due cose alle quali Washington e Tel Aviv sono categoricamente contrari.

Dovrebbe essere stabilito senza ambiguità che nell’ipotesi di un attacco nucleare israeliano contro l’Iran, gli Stati Uniti diventerebbero automaticamente complici dell’aggressore nella creazione delle armi nucleari, nella loro proliferazione nel Medio Oriente e nel loro utilizzo in un conflitto armato che si trasformerà per forza di cose in guerra nucleare.

Altri articoli di Dimitri Baklin per Global Research

Dimitri Baklin
Fonte: http://www.globalresearch.ca/
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20.01.2007

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SAVERIA BRAMANTI

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