DI CRAIG MURRAY*
craigmurray.org.uk
Ho lavorato per più di 20 anni, tra cui 6 anni in posizioni decisionali, al Ministero degli Esteri e Commonwealth del governo Inglese. Ho lavorato in 5 Paesi ed ho preso parte a 13 negoziazioni formali tra cui la Convenzione sulle Leggi Marittime delle Nazioni Unite ed a tutta una serie di trattati riguardanti le frontiere marittime. Ho lavorato come capo della sezione del Ministero Esteri facente parte della organizzazione multidipartimentale che controllava l’embargo del commercio delle armi verso Iraq.
Per natura sono una persona amichevole, aperta e che non si da arie, una persona che ha sempre avuto facilità ad andare d’accordo con la gente, probabilmente perché non mi prendo molto sul serio. Come risultato della mia carriera e del mio modo di essere ho molti amici, sia inglesi che stranieri, nel corpo diplomatico, nei servizi di sicurezza e nell’ambito militare.
Alcuni amici li ho persi quando ho lasciato il Ministero Esteri per problemi riguardanti l’uso della tortura, anche se molti, che ancora lavorano all’interno del ministero, mi hanno dimostrato la loro amicizia. Adesso sono noto come una persona a cui si può confidare le proprie lamentele anche perché, come ex, so come tenere una conversazione discreta e non intercettata.
La notte scorsa mi hanno detto qualcosa di molto interessante. Al quartier generale della NATO a Bruxelles sono molto demoralizzati. Tra i militari dei vari Paesi NATO è chiaro che un attacco ad una nave con bandiera di un Paese NATO in acque internazionali è qualcosa a cui la NATO come organizzazione è obbligata – legalmente obbligata in base ai termini del trattato costitutivo – a reagire.
Parliamoci chiaro: nessuno vuole o richiede un’azione militare contro Israele, però tutti sono d’accordo che, in teoria, un’azione militare dovrebbe essere discussa e che la NATO è obbligata a fare qualcosa praticamente per difendere la Turchia.
La ragione per cui è stata creata la NATO è che i membri devono mutuamente appoggiarsi a livello militare. C’è anche da ricordare che per i militari NATO la libertà in alto mare garantita dalla Convenzione sulle Leggi Marittime delle Nazioni Unite è un interesse vitale dell’Alleanza che i militari sono condizionati ad accettare in tutti i passi della loro carriera.
La Turchia è stata estremamente intelligente a richiedere un’immediata riunione del comitato d’emergenza NATO come reazione all’attacco Israeliano. Questa reazione Turca è stata il motivo per cui il presidente Obama, dopo la sorprendente reazione all’attacco in cui ha evitato di nominare Israele, ha telefonato al presidente Turco Erdogan per esprimere il suo cordoglio per le vittime.
Ho parlato con due amici, di due diverse nazioni, che lavorano al quartier generale NATO che mi hanno indicato che vi sono altre ragioni oltre a quelle indicate per la depressione esistente. Uno di loro mi ha detto che al quartier generale NATO ‘sono molto tristi’ e l’altro mi ha detto che la situazione è ‘stressata – molto di più che durante l’invasione irachena’.
Perché? Per coloro che sono al di fuori delle organizzazioni governative ed internazionali vi è la tendenza a vedere i dirigenti di tali istituzioni come tutti di un pezzo. Nella realtà in tali istituzioni si possono trovare moltissime persone molto intelligenti –e molto competitive- che rappresentano diversi interessi.
Ci sono profonde perplessità, soprattutto tra i militari, a proposito della missione Afgana, dato che non vi è segno di una diminuzione degli attacchi della resistenza Afgana e sembra non esserci una strategia chiaramente definita. I militari non sono stupidi e si rendono conto che il governo di Karzai è profondamente corrotto e che il cosiddetto ‘esercito nazionale afgano’ è formato quasi esclusivamente dai tradizionali nemici tribali dei Pashtuns.
Molta gente sarebbe sorpresa dal livello di scetticismo che c’è nella NATO a proposito della teoria che occupare l’Afganistan aiuti a proteggere l’Occidente, in contrasto con la teoria che tale occupazione fa solamente aumentare il livello di rabbia islamica a livello mondiale.
Questo è quello che sta causando nervosismo e tensione all’interno della NATO. L’organizzazione è impelagata in una missione in Afganistan che è grande, costosa e mal definita, che molti all’interno dell’organizzazione credono improduttiva rispetto ai termini di aiuto reciproco dell’alleanza. Tutte le istituzioni militari Europee stanno affrontando problemi finanziari mentre la crisi dovuta al debito pubblico colpisce il continente. L’unica cosa che mantiene insieme i partecipanti alla missione Afgana è la lealtà e l’appoggio agli USA.
Che mutuo supporto può dare la NATO che richiede impegni di carattere decennale, grandi spese e la perdita di vite umane per appoggiare gli USA quando la stessa organizzazione non può nemmeno fare un gesto di appoggio alla Turchia quando la Turchia è attaccata da un non-membro??
Persino i Paesi Est Europei non stanno appoggiando gli USA nella loro politica nei confronti di Israele. L’atmosfera che si respira all’interno della NATO a proposito di quello che sta succedendo è come di USA contro tutti gli altri. L’atteggiamento USA dentro la NATO viene descritto da un ufficiale superiore come ‘sorprendentemente arrogante – sembra che gli americani credano che non importi quello che pensano gli altri’.
La domanda base a proposito della funzione della NATO sta agitando i cuori e le menti del personale non americano del quartier generale NATO. La NATO è veramente un’organizzazione di mutua difesa o è solo uno strumento della politica estera USA ?
La politica estera USA di appoggio incondizionato a Israele e occupazione militare dell’Afghanistan sta veramente difendendo l’Europa o sta mettendo a rischio il mondo infiammando i militanti islamici??
Lascio l’ultima parola ad un ufficiale superiore della NATO – che non è inglese: “tutti pensano che la posizione americana a proposito dell’attacco di Gaza sia un errore ed una mancanza di sensibilità umana, a parte gli americani. Però tutti già pensavano lo stesso a proposito della politica americana. L’incidente ha solo permesso alla gente di esprimere privatamente quanto pensano”.
Craig Murray
Fonte: www.craigmurray.org.uk
Link: http://www.craigmurray.org.uk/archives/2010/06/israeli_murders.html
2.06.2010
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARCO CRESPI
*Diplomatico inglese, la cui carriera fu brutalmente stroncata quando denunciò l’uso sistematico della tortura (contro gli oppositori islamici) in Uzbekistan.