Julian Assange non potrà presentare ricorso contro la sua estradizione negli Stati Uniti. Così ha sentenziato l’Alta Corte di Londra, la quale doveva dare il via libera al ricorso dei legali del giornalista australiano – ormai in condizioni fisiche e mentali devastate dopo tre anni nella prigione inglese di Belmarsh – che si appellavano contro la sentenza di estradizione, non riconoscendo come valide le garanzie degli Stati Uniti di non sottoporlo al carcere duro, citando a proposito fonti di Amnesty International. Ma, fanno sapere Stella Assange e Wikileaks, i giudici inglesi gli hanno negato un ulteriore dibattimento. Ora, resta solo il ministro dell’interno britannico Priti Patel tra Julian Assange e l’estradizione negli States.
BREAKING: UK Supreme Court refuses permission to appeal in Assange extradition. The case now moves to @UKHomeSecretary Priti Patel to authorize the extradition https://t.co/Falow48IyP pic.twitter.com/nLdUMkbh5m
— WikiLeaks (@wikileaks) March 14, 2022
Il processo al fondatore di Wikileaks segna una svolta storica nel processo di morte definitiva della libertà di stampa e diritto di cronaca nel cosiddetto “mondo libero”: per la prima volta, infatti, viene equiparata da una corte la libertà di cronaca con lo spionaggio internazionale, contravvenendo a tutti i principi di indipendenza dei cronisti su cui si fondava l’impianto ipocrita della società occidentale. La nostra epoca è quella della transizione tra gli ultimi vagiti delle fu democrazie e l’inizio del medioevo tecnologico. Assange, reo di aver pubblicato dei documenti governativi segreti che testimoniavano le atrocità del governo americano in Iraq e le famosissime “Podesta emails” che hanno mostrato al mondo lo scandalo della pedofilia nelle alte sfere del partito democratico, deve essere da esempio per tutti i cercatori della verità. Non dimentichiamo che sono dodici anni che la sua vita è diventata un vero e proprio inferno, tra fughe e arresti, senza che egli abbia mai commesso alcun reato, se non quello di mostrare al mondo dei documenti. Questo è estremamente significativo rispetto alla nuova era che ci si para davanti, dove la libertà di parola è morta per sempre.
MDM 15/03/2022