L’estradizione del cofondatore di Wikileaks Julian Assange negli Stati Uniti ha fatto un passo avanti questa mattina, venerdì 17 giugno, dopo che il Ministro degli Interni britannico Priti Patel ha dato il via libera alla consegna dell’attivista alla custodia americana.
“I tribunali britannici non hanno ritenuto che l’estradizione di Assange sia oppressiva, ingiusta o un abuso di potere”, ha dichiarato il Ministero dell’Interno. “Né hanno rilevato che l’estradizione sarebbe incompatibile con i suoi diritti umani, compreso il diritto a un processo equo e alla libertà di espressione. Mentre si trova negli Stati Uniti sarà trattato in modo appropriato, anche in relazione alla sua salute”.
WikiLeaks ha definito questo risultato un “giorno buio per la libertà di stampa e per la democrazia britannica” e ha aggiunto che “la decisione sarà impugnata”, come confermato dai legali dell’attivista.
BREAKING: UK Home Secretary approves extradition of WikiLeaks publisher Julian Assange to the US where he would face a 175 year sentence – A dark day for Press freedom and for British democracy
The decision will be appealedhttps://t.co/m1bX8STSr8 pic.twitter.com/5nWlxnWqO7— WikiLeaks (@wikileaks) June 17, 2022
Ricordiamo che in precedenza un tribunale britannico aveva rifiutato la richiesta di estradizione, con la motivazione che Assange avrebbe potuto suicidarsi o essere sottoposto a trattamenti disumani durante la detenzione negli USA. Il governo americano però aveva impugnato con successo la sentenza, offrendo alla Gran Bretagna garanzie sul rispetto dei suoi diritti.
“Priti Patel aveva il potere di fare la cosa giusta. Invece sarà per sempre ricordata come una complice degli Stati Uniti nel loro programma di trasformare il giornalismo investigativo in un’impresa criminale”, ha dichiarato WikiLeaks in un comunicato.
Massimo A. Cascone, 17.06.2022
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