Nel rilanciare questa notizia – uscita cinque giorni fa sul Corriere Fiorentino – trascriviamo testualmente, dalle FAQ dell’Istituto Superiore di Sanità, quanto pubblicato il 16 aprile 2020:
“Il virus COVID-19 può diffondersi attraverso piscine o vasche idromassaggio?
Non ci sono prove che COVID-19 possa essere diffuso all’uomo attraverso l’uso di piscine, vasche idromassaggio.
Il corretto funzionamento, la manutenzione e una adeguata disinfezione (ad esempio con cloro e bromo) di piscine e vasche idromassaggio assicurano l’inattivazione del virus che causa COVID-19.
A cura del Gruppo comunicazione COVID-19 dell’ISS”
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Alla piscina comunale di Arezzo si può accedere senza Green pass. Non si tratta di una svista, né di una voce messa in circolo per sbaglio, ma della presa di posizione del presidente del Centro sportivo Chimera Valter Magara (gestore dell’impianto). All’ingresso del centro, infatti, è stato appeso un foglio con scritto a caratteri ben visibili: «Il palazzetto del nuoto di Arezzo è aperto a tutte le donne e uomini liberi, senza limitazioni né discriminazioni», e alcune note esplicative: «Riteniamo – scrivono a margine – che la piscina sia il luogo più sicuro dove effettuare attività sportiva (per il cloro, il distanziamento e l’igienizzazione (…), confidiamo nel diritto e nel buon senso e ci auguriamo di dare un contributo al ripristino della “normalità”».
Lo stesso presidente Magara, interpellato dal sito ArezzoNotizie.it, ha spiegato la decisione a modo suo: «Agiamo in base a principi di sicurezza, salute e diritto – dice -, la sicurezza è stata aumentata con l’attuazione dei protocolli; per la salute, siamo tenuti a richiedere esclusivamente il certificato medico (…); quanto al diritto, deve essere rispettata la gerarchia delle fonti (…), e un decreto non può andare contro leggi di livello superiore, e il Green pass non è una certificazione medica di salute». Una decisione palesemente contraria alle attuali direttive del Governo che, a partire dal 6 agosto, impongono la Certificazione verde per l’accesso a numerose attività, compresi gli sport – in questo caso al chiuso – come il nuoto.
Il Comune di Arezzo ha emesso una nota dove «fa presente che dal 6 agosto è scattata la norma che ha reso obbligatoria la certificazione verde Covid-19 per entrare in bar, ristoranti, palestre, cinema, piscine e altre attività al chiuso. Con le uniche due eccezioni dei bambini sotto i 12 anni e dei soggetti che per comprovate ragioni mediche non possono vaccinarsi. Il Comune, tramite gli agenti della polizia municipale, ha ricordato al gestore dell’impianto il perimetro normativo entro il quale dovrà svolgersi l’attività e garantirà per il futuro i dovuti controlli». Il Comune quindi prende posizione e si distanzia dall’azione messa in campo dal Centro Sport Chimera e annuncia controlli nei prossimi giorni.
corrierefiorentino.corriere.it – 27 agosto 2021
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