DI UGO BARDI
Cassandra’s legacy
George Monbiot ha detto in un recente articolo che “C’eravamo sbagliati sul picco del petrolio. Ce ne è abbastanza per friggerci tutti”. Si sbaglia sul picco di petrolio, ma ha ragione sulla sua conclusione finale: ci sono abbastanza combustibili fossili per friggerci tutti.
Il picco del petrolio ci salverà dal riscaldamento globale? Può essere che il calo della produzione petrolifera, dovuto a scarsità, sia più efficace degli sforzi (deboli) dei governi per ridurre le emissioni di gas serra?
Questo punto è stato discusso brevemente quest’ anno alla conferenza della Association for the Study of Peak Oil (ASPO) di Vienna. È stata una classica discussione delle conferenze della ASPO: certe persone sembrano così fissate con il petrolio che credono che i modelli climatici del International Panel on Clima Chanfe (ICC) siano tutti sbagliati perchè non tengono conto dei dati della ASPO. L’ultimo esempio di questa particolare illusione viene da George Monbiot che ha deciso che il picco del petrolio dopo tutto non è più così prossimo e così ha concluso che “C’eravamo sbagliati sul picco del petrolio, ce ne è abbastanza per friggerci tutti”.
Adesso possiamo dire che Monbiot ha torto: primo perchè dà troppo credito a recenti studi ottimisti (e addirittura mal interpretati – se letti attentamente, i dati di questi studi non sono così ottimisti. Per una valutazione critica guarda qua e qua)
Ma il vero errore fatto da Monbiot è stato quello di aver dato eccessiva importanza al picco del petrolio per il cambiamento climatico. Fino ad ora le stravaganze sulla produzione di petrolio non hanno influenza di molto l’andamento delle emissioni di gas serra. Adesso anche se la produzione di greggio è
stazionaria da diversi anni, le emissioni di anidride carbonica continuano ad aumentare.
Questo è quello che ci si aspetta: il petrolio è solo una delle fonti di CO2 in eccesso nell’ atmosfera e il costo sempre maggiore per estrarlo sta spingendo l’ industria ad un utilizzo di carburanti sporchi. In altre parole, stiamo assistendo ad una tendenza all’ utilizzo di carburanti che rilasciano sempre più CO2 per la solita energia prodotta. Sabbie e scisti bituminosi, olii pesanti e simili sono tutti più sporchi del petrolio. Il carbone è addirittura peggio e ed è la maggiore risorsa energetica nel mondo. Per non dire delle emissioni di metano dal fracking (il metano è un gas serra molto più potente del biossido di carbonio).
Quindi perchè dovremmo aspettarci che il picco del petrolio faccia differenza? Paradossalmente, se raggiungessimo il picco del petrolio domani, vedremmo le emissioni di CO2 aumentare e questo causerebbe un utilizzo maggiore di carbone, sabbie bituminose e altre risorse inquinanti. È vero che il calo del rendimento energetico di combustibili fossili causerà un generale declino delle emissioni di gas serra; ma non dovremmo aspettarci di essere così vicini e non ci sarà un’ immediata conseguenza per il picco del petrolio.
Se insistiamo nella produzione di combustibili fossili rischiamo di cambiare il clima in maniera irreversibile se oltrepassiamo il “punto di non ritorno”, e potremmo averlo già passato. Se il picco del petrolio doveva avere effetti sul clima (forse), sarebbe dovuto arrivare 20 anni fa, quando la concentrazione di CO2 era attorno ai 350ppm, considerato il limite massimo oltre il quale i cambiamenti climatici risultano irreversibili. Ora, a 440ppm ed in aumento, il picco del petrolio non è abbastanza per fermare il riscaldamento globale.
Alla fine George Monbiot si è sbagliato sul picco del petrolio, ma ha ragione per quanto riguarda la sua considerazione finale, dobbiamo solo modificarla un po’ in: “picco del petrolio o meno, ci sono abbastanza carburanti fossili per friggerci tutti”.
Ugo Bardi è professore di chimica al Dipartimento di Chimica dell’ Università di Firenze. Ha un interesse generale per le questioni energetiche ed è il fondatore di ASPO Italia.
Fonte: http://cassandralegacy.blogspot.it
Link: http://cassandralegacy.blogspot.it/2012/07/enough-fossil-fuels-to-fry-us-all.html
4.07.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di REIO