DI PIERO LA PORTA
Oltre la notizia
L’illusione che il 25 Aprile possa unificare gli italiani sfumò almeno dal 12 Dicembre 1969, quando alla doppia bomba di piazza Fontana fece da contrappunto la doppia politica sul tavolo e sotto al tavolo, in Parlamento e nei sottoscala delle ambasciate di Usa, Gran Bretagna, Francia, vincitrici della guerra e – fatto apparentemente strano – della Germania, che la guerra l’aveva persa ma per gli Usa era come l’avesse vinta. La storia fu inquinata con una retorica tossica, che dà dipendenza.
Il Pci prima trescò con l’Unione sovietica e, da Enrico Berlinguer in poi, s’offrì agli Usa. Gli epigoni dei trinariciuti hanno fatto meglio, vendendosi direttamente alla fonte del potere, le banche americane.
Gli ex fascisti, poveretti, non li voleva nessuno. La X Mas si offrì agli inglesi, ma non tutti ebbero una sedia. I più s’accontentarono di servire le questure, le caserme dei carabinieri e fare i mazzieri dei latifondisti. Li ha sdoganati Berlusconi, cioè gli ha consentito di ricevere qualche sussiegosa telefonata da oltre Atlantico e fregiarsi di qualche poltroncina da ministro, purché obbedienti ai nuovi padroni, com’erano stati in passato deferenti agli appuntati e ai vice questori.
La Democrazia Cristiana, nata dai grandi ideali cristiano popolari di don Luigi Sturzo, preferì mano a mano entrare nel suk politico affaristico che gli alleati avevano preparato per corrompere, comperare, controllare e ricavare più di quanto distribuivano con la corruzione.
Tangentopoli fu un cambio di gestione della corruzione, com’è sotto gli occhi di tutti. Smarrite infatti le residue idealità politiche della prima repubblica, fra corruzione e politica v’è perfetta intercambiabilità.
Tutto questo non accade perché nel Dna degli italiani c’è la vocazione a rubare, come lasciano intendere gli stessi burocrati e politici, ladri al fine di auto assolversi ovvero annacquare le proprie responsabilità. Questo accade perché tutta l’alta dirigenza politico burocratica – e chiunque voglia accostarvisi per esserne omologato – deve genuflettersi a potentati esterni, per dissanguare la nostra economia, compensati, i corrottissimi governanti e paragovernanti, coi trenta denari dovuti o un po’ di più.
Nessun italiano onesto – e siamo tantissimi, la grande maggioranza – ha nulla da spartire con il 25 Aprile di bla bla, funzionale agli arricchimenti di politici con tre, quattro, cinque pensioni e svariate cointeressenze in affari innominabili.
25 Aprile di bla bla è una droga per ottundere il popolo da derubare, come lo è incessantemente da 70 anni, prima e dopo del 25 Aprile, da Destra e Sinistra, meritevoli solo d’una ghigliottina biposto classe business, ad alta velocità.
Tutto il resto sono idiozie retoriche che non rallentano il disastro alle viste.
Piero La Porta
Fonte: www.pierolaporta.it
Link: http://www.pierolaporta.it/25-aprile-bla-bla/
25.04.2014