FONTE: HISTOLOGION (BLOG)
Sarebbe stato meglio fare un resoconto più dettagliato sugli incidenti avvenuti in Grecia per dare ai lettori un assaggio più sostanziale del collasso sociale e della decadenza democratica, come dicono i giornali, che affligge oggi un paese oppresso dal giogo della troika e dai volonterosi carnefici della sua classe politica. Ormai però è abbastanza semplice capire: basta leggere i titoli dei giorni scorsi.
Nella foto: Agricoltori greci protestano contro i costi di produzione e del carburante e distribuiscono gratis frutta e verdura
Il Collasso sociale
Raccontando del collasso sociale Alex Politaki sul Guardian, afferma una cosa ovvia: la Grecia si trova ad affrontare una crisi umanitaria, profonda e senza precedenti in tempo di pace in Occidente:
“… Ci sono tre indicatori che evidenziano la crisi umanitaria. In primo luogo, il numero di persone senza fissa dimora è salito a livelli senza precedenti per un paese europeo: Stime non ufficiali dicono 40.000. In secondo luogo, la percentuale di greci che sono stati assistiti da una ONG medica, in alcuni centri urbani è arrivata al 60% del totale nel 2012. Questo sarebbe stato impensabile anche solo tre anni fa, dal momento che quel servizio normalmente si rivolgeva agli immigrati, non ai greci. In terzo luogo, c’è stata una crescita deflagrante nelle mense per i poveri e nella distribuzione di generi alimentari. Non ci sono cifre ufficiali, ma la Chiesa Ortodossa distribuisce circa 250.000 razioni giornaliere, mentre un numero imprecisato di razioni sono distribuite dalle autorità comunali e dalle ONG. Per un recente ordine del governo, le razioni comunali saranno ulteriormente aumentate a causa di una incidenza sempre più alta di bambini che svengono a scuola di aver assunto su cibi a basso contenuto calorico. Per i giovani studenti ci saranno anche dei pasti leggeri … “
Una recente indagine condotta dalla Confederazion ellenica dei Professionisti, Artigiani e Mercanti [GSEVEE] riportiamo alcune cifre:
- La metà della popolazione è a rischio emarginazione economica (non riesce a pagare le tasse, deve chiedere prestiti e compra prodotti di qualità scadente per sopravvivere).
- Il 93,1% delle famiglie ha visto il proprio reddito ridotto più volte durante il periodo di crisi.
- Nel 40% delle famiglie c’è almeno un disoccupato.
- Il 72% delle famiglie si aspetta altre riduzioni di reddito nel corso del 2013.
- ll 40% delle famiglie ritarda il pagamento dei debiti, per fare la spesa, mentre il 50% non ha un reddito sufficiente per fare la spesa.
- Il 42,5% delle famiglie compra solo prodotti e servizi di bassa qualità e si rivolge a negozi disposti a vendere questi prodotti e servizi.
- L’onere di una pesante tassazione su prodotti e servizi insieme alla scarsità di prodotti e alla super-tassazione dei redditi “favorisce” l’evasione minacciando così che si riducano anche le entrate pubbliche.
- Una percentuale crescente di popolazione ( + 47%) tollera i vari sistemi per evadere imposte sulle vendite e sull’ IVA.
- Solo il 12,6% dei nuclei familiari dichiara che la fonte principale di reddito è il lavoro. La maggior fonte di reddito per le famiglie viene dalle pensioni (42,6%)
- Il 70% delle famiglie hanno ridotto le spese alimentari, mentre il 92% ha ridotto le spese per abbigliamento – calzature
Tutto questo avviene in un contesto di disoccupazione record e di dati sulla salute in controtendenza mai sentiti in occidente ma che dopo “tre anni di tagli e di austerità hanno fatto scendere le aspettativa di vita e salire la mortalità infantile del 4%”.
Il Saccheggio dei poveri come strategia economica
Il crollo della società greca è evidente a tutti, eccetto che alla casta dominante e al suo governo: Dopo che il Ministro delle Finanze Yianis Stournaras ha dichiarato che il calo del consumo di combustibili per il riscaldamento era dovuto ai cittadini che l’avevano acquistato prima dei nuovi aumenti fiscali – nonostante l’ampia documentazione che dimostra che la maggior parte degli impianti di riscaldamento centralizzato nelle case e negli appartamenti di Atene siano chiusi- e che il Segretario Generale del Ministro delle Finanze Giorgos Mergos ha detto che un salario minimo di 580 euro (lordo – prima delle tasse) sia “troppo alto” si è ormai sicuri che le persone che comandano hanno un’idea piuttosto approssimativa di ciò che sta accadendo nelle strade e nelle case greche.
L’ultimo scandalo è che il governo minaccia di confiscare proprietà, stipendi e conti bancari a chiunque abbia un debito con l’Ufficio delle Entrate superiore a 300 euro. Questo, in un momento in cui la pressione fiscale è diventata così assurdamente alta che la metà della popolazione non crede che sarà in grado di pagare le tasse, le bollette e le rate dei mutui nel 2013.
Tenete a mente che queste sono le imposte sui redditi dello scorso anno – e i redditi dello scorso anno sono nettamente superiori, come sta avvenendo per la grande maggioranza dei greci, negli ultimi quattro anni. Le tasse di quest’ anno sono anche aumentate, per delle nuove imposte chiamate contributi di emergenza, o per i speciali prelievi, o anche per piccole tasse messe su beni di proprietà che finora erano sempre stati non-tassabili e poi le imposte indirette sono salite alle stelle.
Oggi una parte significativa di persone sono “evasori fiscali”, come mostra il sondaggio GSEVEE, semplicemente per poter sopravvivere o perché letteralmente non hanno i soldi.
Ci sono voci insistenti, inoltre, o fughe di notizie dai parlamentari della maggioranza che la troika sta spingendo il governo greco a ritirare il blocco degli sfratti sulle case di chi ha avuto la proroga fino alla fine dell’anno.
Significa mettere la gente per strada, in massa.
Così il Ministero delle Finanze sta preparando l’invio di lettere di avvertimento a 2,5 milioni di cittadini, minacciandoli di mettere all’asta le loro proprietà (che, comunque, non si riescono a vendere per raccogliere contanti, perché il mercato immobiliare è morto stecchito, e qualsiasi vendita ora è tassata su un valore molto più alto del “prezzo oggettivo” attuale di mercato) o bloccare depositi bancari e stipendi, a meno che i debitori non vengano a qualche tipo di accordo con il fisco. Ora, poiché le leggi fiscali sono diventate sempre più regressive, i più ricchi riescono facilmente ad arrivare a qualche accordo col fisco. I poveri, invece, e tra questi molti sono immiseriti, disoccupati o addirittura senza casa, molto probabilmente non saranno in grado di fare nessun accordo con le tasse e, anche se non hanno nulla che il fisco possa prendersi, potranno andare in prigione!
Certamente, in prigione: anche se hanno solo 3000 Euro di debito, secondo le nuove regole infatti, vanno in prigione.
Così le persone più prese di mira e fortemente colpite saranno i più poveri, in genere quelli con il minor debito con il fisco, e che hanno una vera difficoltà per riuscire a pagare. Le cifre pubblicate dal Governo Greco tuttavia, dimostrano che questo giro di vite sulle persone meno indebitate porterà incassi decisamente più bassi di quelli che potrebbero arrivare dai pesci grossi: mentre due milioni e trecentomila contribuenti con un debito minore di 3000 euro ciascuno hanno un debito totale che di 1,1 miliardi di euro, i primi 6,270 debitori devono all’Ufficio delle Entrate Greco oltre 35 miliardi di euro!
Questa cifra proviene dalla Lista Lagarde dei correntisti delle banche Svizzere che sta causando seri problemi per la classe politica e finanziaria, nonostante questa sia solo la punta di un iceberg della cronica evasione fiscale milionaria …
A completare questa follia, il Ministero delle Finanze ha fatto circolare una proposta che prevede che chiunque abbia compiuto 18 anni sia registrato al fisco (inclusi gli studenti delle scuole superiori e universitari), anche se vivono ancora a carico dei genitori. Quindi ogni greco vivente, non importa come viva, sarà tassato sulla base di un reddito presunto di 3000 euro, che il governo sostiene sia necessario se si riesce a sopravvivere. Questa è letteralmente una tassa sull’aria che si respira, e significa che i figli che vivono con i genitori (e ricordate : in Grecia è veramente un sacco di gente, con una disoccupazione giovanile che supera il 50%) sarà tassata di 75 euro, a meno che non riesca a esibire ricevute di spese che raggiungano 750 euro l’anno.
Si tratta di una doppia imposizione sui redditi dei loro genitori. Naturalmente e ancora più velenosamente questo vale che anche per quei 40 mila senza casa che dovranno far vedere le loro ricevute per 750 euro di spese, se non vorranno pagare 75 euro di tasse. Pazzia pura.
E indovinate un po’? Dopo tutta questa fantasia il gettito fiscale sta crollando:
Nonostante gli enormi aumenti delle tasse, applicati come parte delle misure di austerità richieste dai creditori internazionali, il gettito fiscale è sceso precipitosamente nel mese di gennaio, secondo il rapporto del Ministero delle Finanze greco che dichiara un decremento del 16% rispetto all’anno precedente, con una perdita di 775 milioni di euro, ovvero un miliardo di dollari in un mese.
Si è adottata una politica economica che porta al fallimento dello stato – una colonia indebitata con nativi immiseriti. E la Grecia è solo la cavia per il resto dei paesi del Sud dell’Unione Europea, e non solo …
Tutto questo, naturalmente, non è compatibile con la democrazia: ne riparleremo nel prossimo post per mostrare come si scivola verso la non-democrazia sotto il pugno di ferro di un governo di estremisti di destra …
Fonte: http://histologion.blogspot.gr
Link: http://histologion.blogspot.gr/2013/02/the-greek-debacle-2013-of-paupers-and.html
14.02.2013
Traduzione per www.ComeDonChisciotte a cura di BOSQUE PRIMARIO