Se non ci fossero, bisognerebbe inventarle, queste donne al potere nei posti che contano nel mondo. L’ultima uscita, francamente imbarazzante, è di Janet Yellen, la quale pensa (in nome degli “onnipotenti” USA) di poter controllare le dinamiche economiche niente popò di meno che della Cina, consigliando con veemenza quali direzioni prendere. L’industria americana corre dei rischi, quindi vanno azzerate le concorrenti cinesi. Prova di forza che crediamo non porterà del bene alle già fallimentari scelte geo-politiche dell’amministrazione Biden. Ma l’arroganza senza limiti non affligge solo la diligente signora Yellen. La von der Leyen, un giorno si e uno no, lancia strali contro la Russia, con aria da maestrina nervosa, forse perché invece pensa che i missili puntati contro l’Europa, nel caso, non colpirebbero lei e la sua famiglia, oppure perché immagina che i missili e le guerre siano come gli SMS del cellulare: facili da cancellare. Lasciamo poi ai posteri i giudizi sui video inquietanti della Lagarde, che fanno tanto “V per vendetta”, se non altro perché continua a far danni con convinzione granitica pur capendoci poco, di economia (l’han messa lì per quello). Facciamo finta di dimenticare tutte le donne a capo degli Stati europee che col ditino puntato si prodigano nel soffiare sui venti di guerra. E ultima ma non ultima, le giravolte per sopravvivere del nostro Presidente del Consiglio, che non ha la forza neanche di opporsi ai bacetti sul capino del presidente USA. Se questo è il panorama generale, francamente devastante, io lo dico: di queste donne al comando meglio farne a meno.
PECHINO, 8 aprile (Reuters) – Il Segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen ha avvertito lunedì la Cina che Washington non accetterà che nuove industrie vengano decimate dalle importazioni cinesi, a conclusione di quattro giorni di incontri per sollecitare Pechino a ridurre la capacità industriale in eccesso.
La Yellen ha dichiarato in una conferenza stampa che il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden non permetterà che si ripeta lo “shock cinese” dei primi anni 2000, quando un’ondata di importazioni cinesi distrusse circa 2 milioni di posti di lavoro nel settore manifatturiero americano.
Ma non ha minacciato nuovi dazi o altre azioni commerciali se Pechino dovesse continuare a sostenere massicciamente i veicoli elettrici, le batterie, i pannelli solari e altri beni energetici verdi.
La Yellen ha approfittato del suo secondo viaggio in Cina in nove mesi per denunciare che l’eccesso di investimenti cinesi ha creato una capacità produttiva di gran lunga superiore alla domanda interna, mentre le esportazioni di questi prodotti, in rapida crescita, minacciano le imprese statunitensi e di altri Paesi.
Ha affermato che un forum di scambio di recente creazione per discutere intensamente il problema della capacità in eccesso cercherà di affrontare la questione, ma avrà bisogno di tempo per raggiungere delle soluzioni.
La Yellen ha fatto un parallelo con il dolore provato in passato dal settore siderurgico statunitense.
Abbiamo già visto questa storia”, ha detto ai giornalisti. “Più di dieci anni fa, il massiccio sostegno del governo della Repubblica Popolare Cinese ha portato l’acciaio cinese sottocosto a inondare il mercato globale e a decimare le industrie di tutto il mondo e degli Stati Uniti”.
La Yellen ha aggiunto:
Ho detto chiaramente che il Presidente Biden e io non accetteremo di nuovo questa realtà”.
Quando il mercato globale viene inondato da prodotti cinesi artificialmente a basso costo, ha detto, “la redditività delle imprese americane e di altre imprese straniere viene messa in discussione”.
La Yellen ha aggiunto che i suoi scambi con i funzionari cinesi hanno fatto avanzare gli interessi americani e che le preoccupazioni degli Stati Uniti per l’eccesso di capacità industriale sono condivise dagli alleati in Europa, Giappone, Messico, Filippine e altri mercati emergenti.
La Yellen ha affermato che una possibile soluzione a breve termine è che la Cina adotti misure per sostenere la domanda dei consumatori con aiuti alle famiglie e alle pensioni, e che sposti il suo modello di crescita dagli investimenti dal lato dell’offerta.
La Yellen ha parlato a lungo della questione con il premier Li Qiang e domenica ha incontrato anche il ministro delle Finanze Lan Foan. Lunedì ha incontrato il governatore della People’s Bank of China (PBOC) Pan Gongsheng e l’ex vice premier Liu He.
I funzionari del Tesoro hanno dichiarato che gli Stati Uniti e la Cina stanno approfondendo la cooperazione sulle questioni di stabilità finanziaria, con altre due simulazioni di shock finanziari in programma dopo un recente esercizio sulla gestione del fallimento di una grande banca.
Gli esercizi sono stati sviluppati da un gruppo di lavoro finanziario tra Stati Uniti e Cina, costituito l’anno scorso in occasione della prima visita della Yellen in Cina per cercare di ricostruire i legami economici. Guidato da rappresentanti del Tesoro americano e della PBOC, si è riunito l’ultima volta a Pechino a gennaio.
Il parlamento cinese, l’Assemblea Nazionale del Popolo, ha dichiarato a marzo che il governo avrebbe preso provvedimenti per frenare la sovraccapacità industriale.
Ma Pechino sostiene che la recente attenzione degli Stati Uniti e dell’Europa sui rischi per le altre economie derivanti dall’eccesso di capacità produttiva della Cina è fuorviante.
I funzionari cinesi sostengono che le critiche sottovalutano l’innovazione delle loro aziende nei settori chiave e sopravvalutano l’importanza del sostegno statale nel guidare la loro crescita.
Inoltre, sostengono che i dazi o altre restrizioni commerciali priveranno i consumatori globali di alternative energetiche verdi, fondamentali per raggiungere gli obiettivi climatici globali.
L’agenzia di stampa statale Xinhua ha dichiarato che gli Stati Uniti dovrebbero
astenersi dal trasformare le questioni economiche e commerciali in questioni politiche o di sicurezza” e considerare il tema della capacità produttiva da una “prospettiva globale e orientata al mercato”.
Il ministro del Commercio cinese Wang Wentao ha espresso obiezioni più nette durante una tavola rotonda con i produttori cinesi di veicoli elettrici a Parigi, affermando che le affermazioni statunitensi ed europee sull’eccesso di capacità produttiva cinese sono prive di fondamento.
Piuttosto che sui sussidi, le aziende cinesi produttrici di veicoli elettrici si affidano alla continua innovazione tecnologica, a sistemi perfetti di produzione e di catena di fornitura e alla piena concorrenza di mercato, ha dichiarato Wang durante il suo viaggio per discutere un’indagine dell’Unione Europea contro i sussidi.
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Fonte
https://www.reuters.com/world/yellen-meets-with-chinas-central-bank-chief-presses-case-excess-capacity-2024-04-08/
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Traduzione a cura di Katia Migliore