DI MIKE WHITNEY
counterpunch.org
“Ogni rublo speso nella sfera sociale deve generare giustizia. Un sistema sociale ed economico equo è il requisito principale per garantire uno sviluppo sostenibile nel corso di questi anni”.
Il Presidente della Russia Vladimir Putin
Vladimir Putin è veramente un “delinquente del KGB” come i media statunitensi vogliono farci credere?
Date un’occhiata a questo articolo estratto dal New York Times e vediamo cosa ne pensate.
“Una decina di anni fa, era ancora possibile immaginare che Putin sentisse dentro di sé un conflitto tra il malvagio spione del KGB e lo spirito del modernizzatore. Purtroppo, gli eventi da allora ci hanno fatto capire che il misantropo inflessibile che vediamo oggi è l’unico vero Putin che esiste …
Anche il più informale osservatore di Putin è rimasto stupito dal suo narcisismo, che si manifesta nella sua strana abitudine di farsi riprendere dalle telecamere mentre cavalca a torso nudo, mentre nuota a farfalla in un fiume siberiano, mentre fa immersioni subacquee o facrobazie tra le balene. Come si legge in “Putin: Un uomo senza volto” di Masha Gessen (http://www.memorialitalia.it/2012/03/30/m-gessen-putin-luomo-senza-volto-bompiani-2012). Fin da bambino Putin aveva l’ambizione di diventare una spia del KGB, ma le sue attitudini erano più simili a quelle di Walter Mitty piuttosto che di James Bond. Era fondamentalmente un archivista, raccoglieva ritagli di stampa quando era a Dresda, mentre la Stasi della Germania orientale faceva il vero e proprio lavoro sporco reclutando informatori sui dissidenti politici… Putin si è ben presto legato ai primi piccoli, pseudo democratici, che lo spingeranno poi verso il potere. ” (“Rivendicare il Cremlino”, Bill Keller, New York Times)
Credete di saperne abbastanza?
Okay, secondo il Times, Putin è un passacarte leccaculo, egocentrico, mascalzone autocratico che ha sogni di grandezza. Abbiamo dimenticato qualcosa? Beh… è anche un fannullone misantropo che lascia fare agli altri il lavoro pesante.
Ma è proprio questo il giornalismo oggettivo del NYT? È importante notare che questo tipo di risibile propaganda è stata scritta dallo stesso direttore del Times: Bill Keller! Roba da non crederci! Voglio dire, non verrebbe mai in mente a nessuno che un direttore del giornale più letto della nazione avrebbe dovuto fare qualche sforzo in più per nascondere la sua faziosità?
Ma, no, quando c’è da asservirsi al potere, Keller è sempre pronto a buttare la sua credibilità nel fango. Ma rinforza la dose e ci dice che Putin è disprezzato dai potenti membri dell’establishment politico degli Stati Uniti. Questo è quanto ci dice. Dopo tutto, è questo il messaggio che la politica vuol trasmettere attraverso i media generalisti con la propaganda di Keller.
Ma perché?
Putin non è uno della sinistra di fuoco, come Hugo Chavez o Fidel Castro. E’ uno di centro-destra nazionalista che non è particolarmente ideologico, non si mette di traverso ed è ragionevole.
Allora, qual è il problema?
E poi, Putin si è sempre piegato in due per accogliere le richieste degli Stati Uniti su tutto, dal disarmo nucleare, alla Guerra al Terrore.
E allora, perché tanta ostilità?
È perché Putin vuole essere un partner su questioni globali, in particolare sui problemi della sicurezza. Ma gli Stati Uniti non vogliono nessun partner, vogliono servi e burattini che eseguano gli ordini. Ed è per questo che il New York Times e gli altri media idioti si stanno coalizzando contro di lui, perché, agli occhi di Washington, se non sei un lacchè, sei un nemico.
E’ così semplice.
Se volete sapere perché le relazioni Russia-USA sono costantemente peggiorate, basterebbe leggere questo estratto da un articolo di Pat Buchanan che si chiede:
“Putin non ha una suo punto di vista?”
Anche se l’Armata Rossa aveva preso e se ne era andata via volontariamente dall’Europa dell’Est, e a Mosca era sembrato ovvio che la NATO non si sarebbe mossa verso est, gli USA hanno sfruttato il momento. Non solo hanno mandato la NATO in Polonia, ma anche in Lettonia, Lituania ed Estonia, e praticamente in tutti i paesi del Patto di Varsavia, piantando le tende della NATO nella veranda della Madre Russia. Ora, c’è un piano per mettere i piedi anche in Ucraina e in Georgia nel Caucaso, dove è nato Stalin.
Secondo, l’America ha sostenuto l’impianto di un gasdotto per il trasporto del petrolio del Mar Caspio dall’Azerbaijan alla Turchia attraverso la Georgia, senza passare per la Russia.
Terzo, anche se Putin ha dato il via libera per usare le basi delle vecchie repubbliche sovietiche per la “liberazione dell’Afghanistan”, ora sembra che gli USA siano decisi a far diventare permanenti queste basi in Asia centrale.
Quarto, anche se Bush si è venduto che la difesa missilistica sarebbe stata indirizzata contro gli Stati canaglia come la Corea del Nord, ora si stanno mettendo sistemi anti-missile nell’Europa dell’Est. E contro chi sono diretti?
Quinto, con il “National Endowment for Democracy”, con l’invio di ausiliari democratici e centri studi, fondazioni e istituti di “diritti umani” come Freedom House, guidati dall’ ex-direttore della CIA James Woolsey, si stanno fomentando cambi di regime nell’Europa orientale, nelle ex repubbliche sovietiche, e nella stessa Russia.
Le rivoluzioni sobillate dagli USA sono riuscite in Serbia, Ucraina e Georgia, ma non in Bielorussia. Mosca ha ormai fatto leggi che prevedono restrizioni per le agenzie straniere che, con giustificati motivi, possono essere classificate come sovversive e contro il regime di Mosca.
Sesto, l’America ha bombardato per 78 giorni la Serbia per il reato di continuare a lottare per non cedere una sua provincia ribelle, il Kosovo, e per aver rifiutato di concedere i diritti di passaggio sul suo territorio alla NATO che doveva occupare quella provincia. La Madre Russia ha sempre avuto un interesse materno nei confronti degli stati ortodossi dei Balcani.
Queste sono le lamentele di Putin: “Allora ce l’ha un punto di vista?”
Questo in poche parole per spiegare chi è il più grande provocatore del mondo (indovinate chi) che non rispetta le sue promesse, che ha circondato la Russia con basi militari, che ha messo in campo le ONG per incitare alla rivoluzione in tutti gli stati dell’ex Unione Sovietica (e in Russia), e che ora vuole installare siti missilistici nucleari a poche centinaia di chilometri da Mosca.
Questo è il modo Washington per rinforzare i suoi legami con un ex avversario, mettendogli un dito nell’occhio ogni volta che si scopre.
L’amministrazione Obama ha dato assicurazioni a Putin che il suo sistema di difesa di missili anti-balistico, che sarà schierato nei paesi dell’ex Patto di Varsavia dell’Europa dell’Est, è un sistema puramente difensivo e sarà usato solo contro l’Iran. Ma non è vero. In effetti, il sistema sarà rivolto contro la Russia e costituisce una minaccia diretta alla sicurezza nazionale russa. Tutti lo sanno, anche se i media continuano a minimizzare i pericoli di questo sistema. Il Washington Post l’ha addirittura definito come “un piccolo sistema di difesa missilistico”, che ( sic) ha scatenato “ondate di paranoia negli oppositori interni ed esteri”.
Certo, che possono fare poche armi nucleari tra amici?
Naturalmente, Putin ha capito lo stratagemma e ha protestato. Ecco quello che disse a una conferenza stampa sei anni fa:
“Appena il sistema di difesa missilistica sarà pronto funzionerà automaticamente con tutta la capacità nucleare degli Stati Uniti. Sarà parte integrante della capacità nucleare statunitense.…. Per la prima volta nella storia ci saranno elementi della capacità nucleare degli Stati Uniti sul continente europeo. Questo cambia l’intera configurazione della sicurezza internazionale .. Naturalmente, dobbiamo confutare questa operazione.”
Putin ha ragione. Il “cosiddetto” sistema di difesa è in realtà una espansione (e integrazione) del sistema delle armi nucleari esistenti, che ora funzionerà come un tutt’uno. I pericoli di questo sistema sono evidenti.
Gli Stati Uniti (sotto Bush e Obama) vogliono realizzare una “politica a lungo termine di primo attacco contro la Russia con l’uso di armi nucleari” come l’ha definita lo specialista di armi nucleari, Francis A. Boyle. Questo è tutto per la difesa missilistica.
Nel suo articolo “Missili Usa in Europa: Un deterrente in caso di minaccia per un primo attacco” Boyle scrive: “Con un primo attacco il 99% circa delle forze nucleari russe dovrebbe essere spazzato via. Vale a dire, il governo degli Stati Uniti ritiene che con il dispiegamento e la capacità di successo al primo colpo, potrebbe passare “dalla deterrenza alla costrizione (compellence)”.
Per “compellence” Boyle intende la capacità che riuscirà con un solo attacco degli Stati Uniti a costringere Mosca ad accettare le loro richieste per non dover subire i danni di un annientamento certo.
E allora cosa dovrebbe fare Putin? Dovrebbe sedersi sui talloni e attendere che gli Stati Uniti convengano con lui o minacciarli di rimuovere i nuovi impianti con la forza? La questione rimane irrisolta.
Per quanto riguarda le ONG degli Stati Uniti, è noto da tempo che non stanno combinando niente di buono, e che funzionano come la componente civile di una più ampia strategia militare che vuole governare il mondo. C’era un interessante pezzo di Paul Craig Roberts in CounterPunch di giovedi scorso, che parlava delle attività di questi gruppi e del loro vero scopo. Ecco un estratto dall’articolo:
“Il governo russo ha finalmente capito che la sua opposizione politica è finanziata con i contributi-finanziati dal National Endowment for Democracy, dalla CIA e da altri enti del Dipartimento di Stato USA nel tentativo di sovvertire il governo russo e installare uno stato fantoccio americano nel più grande paese del mondo, l’unico paese con un arsenale nucleare sufficiente a dissuadere l’aggressione di Washington … Gran parte dell’opposizione politica russa è costituita da agenti pagati dall’estero…
La Itar-Tass News Agency ha riferito che al 3 luglio esistono almeno mille organizzazioni in Russia finanziate dall’estero e impegnate in attività politica …. L’opposizione politica russa finanziata da Washington si maschera dietro “i diritti umani” e dice di lavorare per “far aprire la Russia.” Quello che è sleale e infedele dell’”opposizione politica” russa finanziata da Washington è che per “open Russia” intende aprire la Russia al lavaggio del cervello fatto dalla propaganda occidentale, per aprire la Russia al saccheggio economico fatto dall’Occidente, e di aprire la Russia perché le politiche interne ed estere siano stabilite da Washington.”
L’ha detto molto bene, vero? Naturalmente, qualsiasi azione intrapresa da Putin per impedire l’attività di spie (e agenti stranieri al servizio del capitale globale) è denunciato dai media come un attacco alle libertà civili e della democrazia.
Si parla di ipocrisia?
Abbiamo davvero bisogno di sentire il paese che ha compiuto i più grandi abusi del mondo nel campo dei diritti civili rimproverare la Russia, che cerca di difendersi dall’invasione straniera? Quando è stata l’ultima volta che Putin ha bombardato una festa di matrimonio in Pakistan o che ha fatto saltare in aria uno dei suoi cittadini con un attacco di un drone o che ha incarcerato e torturato qualcuno per semplici “sospetti” e senza prove di un delitto? Non sembra il caso del bue che dà del cornuto all’asino?
Lo sapevate che l’amministrazione Bush aveva pensato di cooptare Putin e arruolarlo nel suo impero, come gli altri burattini americani in tutto il mondo? E’ vero.
In realtà a Bush piaceva Putin e cercò di convincerlo a mettersi in linea. Ma poi è successo qualcosa alla Conferenza sulla Politica di Sicurezza di Monaco nel febbraio 2007, dove tutti i vertici dell’amministrazione e della estrema destra hanno capito che Putin non poteva essere cooptato, che era ferocemente nazionalista e non avrebbe accettato nessuna offerta. Così l’intera strategia è stata scartata e è cominciata la demonizzazione di Putin.
Ecco un estratto dal discorso che Putin ha fattto a Monaco di Baviera, quando le cose intorno a lui sono cambiate. E’ un passo piuttosto lungo ma esprime qual è il peso dell’uomo, la sua sincerità, la sua serietà, e la sua reale volontà di cambiamento fondamentale nelle relazioni USA-Russia:
“Solo due decenni fa il mondo era diviso ideologicamente ed economicamente ed era per l’enorme potenziale strategico delle due superpotenze che era assicurata la sicurezza del pianeta. Questo stato di cose ha permesso di lasciare i problemi economici e sociali più importanti ai margini della comunità internazionale e dell’agenda del mondo. E, proprio come ogni guerra, la Guerra Fredda ci ha lasciato con le armi ancora cariche, in senso figurato. Mi riferisco agli stereotipi ideologici, alle doppie interpretazioni e agli altri aspetti tipici del modo di vedere le cose di due differenti blocchi in Guerra (Fredda) tra di loro.
Il mondo unipolare che era stato proposto dopo la Guerra Fredda non si è realizzato.
La storia dell’umanità ha certamente attraversato periodi unipolari e ha visto altre aspirazioni per diventare una supremazia mondiale. Ma ricordiamoci quello che è successo nella storia del mondo.
E comunque, cos’è un mondo unipolare?
Si potrebbe anche abbellire questo termine, che esprime lo stato delle cose, vale a dire un solo centro di autorità, un solo centro di forza, un unico centro decisionale.
È un mondo in cui c’è un solo padrone, un solo sovrano. Alla fine della giornata questo è svantaggioso non solo per chi si trova all’interno di questo sistema, ma anche per il sovrano stesso perché esso si distrugge dall’interno.
E tutto questo non ha niente a che fare con la democrazia. Perché, come sapete, la democrazia è il potere della maggioranza alla luce degli interessi e delle opinioni della minoranza. Per inciso, tutti vogliono dare continue lezioni di democrazia alla Russia – cioè a noi – ma per qualche ragione chi ci insegna non vuole imparare la lezione per se stesso. Ritengo che il modello unipolare non sia solo inaccettabile ma anche impossibile nel mondo di oggi. E questo non solo perché se ci fosse una leadership individuale nel mondo di oggi – e ripeto di oggi – le risorse militari, politiche ed economiche non sarebbero sufficienti. Ma ciò che è ancora più importante è che il modello stesso è difettoso, perché alla sua base non c’è e non può esserci nessun fondamento morale per una moderna civiltà.
Su questa base, guardiamo a quanto sta accadendo nel mondo di oggi – come abbiamo appena iniziato fare – si tratta di un tentativo di introdurre proprio questo concetto negli affari internazionali, : il concetto di un mondo unipolare.
E quali sono stati i risultati?
Azioni unilaterali e spesso illegittime non hanno risolto nessun problema, anzi hanno causato nuove tragedie umane e creato nuovi focolai di tensione. Giudicate voi stessi: guerre e conflitti locali e regionali non sono diminuiti. … E non muore meno gente in questi conflitti – ne muore ancora più di prima. Molto di più!
Oggi stiamo assistendo ad un uso eccessivo, praticamente incontrollato della forza – forza militare – nelle relazioni internazionali, forza che sta spingendo il mondo in un abisso di conflitti permanenti. Come risultato non abbiamo la forza sufficiente per dare una soluzione reale a nessuno di questi conflitti. E in più diventa anche impossibile trovare un accordo politico.
Stiamo assistendo ad un disprezzo sempre maggiore dei principi fondamentali del diritto internazionale. E le leggi di stati indipendenti si stanno avvicinando sempre più al sistema legale di un solo Stato. Ma oggi vediamo chiaramente che gli Stati Uniti hanno oltrepassato i propri confini nazionali in ogni direzione, in economia, in politica, nei modelli culturali ed educativi che impone alle altre nazioni.
Bene, a chi piace questo? Chi è felice per questo?Nelle relazioni internazionali vediamo un desiderio sempre crescente di risolvere una determinata questione secondo le cosiddette questioni di opportunità politica, secondo il clima politico del momento. Ma questo, naturalmente, è estremamente pericoloso e come conseguenza nessuno si sente più sicuro. Voglio sottolineare questo – nessuno si sente sicuro! Perché nessuno può considerare il diritto internazionale come un muro di pietra costruito per proteggerlo. Naturalmente una simile politica stimola una corsa agli armamenti.
L’egemonia della forza incoraggia inevitabilmente una serie di paesi ad acquisire armi di distruzione di massa. Inoltre, sono apparse tante nuove minacce – anche se erano già ben note prima – e minacce attuali come, ad esempio, il terrorismo hanno assunto un carattere globale.
Sono convinto che siamo giunti al momento decisivo in cui dobbiamo seriamente pensare ad una architettura della sicurezza globale.”( Vladimir Putin – Conferenza sulla Politica di Sicurezza – Monaco – feb. 2007)
Ora riuscite a capire perché Washington ha mollato Putin?
Il discorso mette a fuoco il comportamento sconsiderato degli Stati Uniti e lo identifica come la più grande minaccia per la sicurezza globale di oggi. Putin dice che il modello di un mondo unipolare- governato da “un solo centro di autorità, un solo centro di forza, un unico centro decisionale” è inaccettabile, non ha “fondamento morale” e “affonda il mondo in un abisso di conflitti permanenti”. Il discorso è un “no secco” alle ambizioni folli di Washington che vorrebbe dominare il mondo, è per questo che Putin è attualmente nella lista dei nemici dell’America.
Anche la visione interna di Putin è in conflitto con la politica americana, che è dominata da un deficit rapace con cui i neoliberali mettono in atto una politica grondante austerità, come avvoltoi che stanno aspettando che la ricchezza delle nazioni passi a quell’uno per cento di plutocrati che si trova al vertice della catena economica alimentare. Il presidente russo ha fatto grandi passi avanti nella riduzione della povertà, nella eliminare dell’analfabetismo, nel miglioramento dell’assistenza sanitaria, e nell’innalzamento del tenore di vita per milioni di persone che lavorano.
Nell’articolo originale è riportato anche un estratto da un discorso di Putin (vedi NOTA (1) che delinea le sue priorità nazionali
Certo, è un discorso programmatico politico, ma quando è stata l’ultima volta che abbiamo sentito Obama parlare di “mobilità sociale” o “sostegno per i poveri” o “evidente disparità di reddito” o “assistenza sanitaria e riforme della scuola ” (che non fosse per la privatizzazione) o “una retribuzione dignitosa per i professionisti del settore pubblico” o ancora rafforzamento dei sindacati o raddoppio del la “retribuzione di professori e docenti” o di aumento degli “assegni familiari e scolastici” o “Creazione di un sistema per aiutare ogni persona disabile” o “dare una assistenza mirata a chi non può guadagnare un reddito o è troppo giovane per lavorare ” ecc. ecc. ecc. su ogni questione, la piattaforma di Putin è più progressista di Obama, e comunque, continuo a pensare che gli idioti americani ancora pensino che il Presidente “Hopium” stia lavorando per loro.
Bene.
Il motto di Putin è: “Ogni rublo speso nella sfera sociale deve ‘produrre giustizia’.” Questo da solo dimostra che egli sarebbe un Presidente migliore di Obama.
Mike Whitney vive nello stato di Washington. E’ collaboratore di Hopeless: Barack Obama and the Politics of Illusion. Può essere raggiunto a [email protected]
Fonte: http://www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/2012/07/20/would-putin-make-a-better-president-than-obama/
21.07.2012
Tradotto per www.ComeDonChisciotte.org da ERNESTO CELESTINI
NOTA : (1) “La Russia è uno stato sociale …. La politica sociale ha molti obiettivi e molte dimensioni, prevede sostegno per i poveri e per chi non è in grado di guadagnarsi da vivere, per motivi legittimi. Vuol dire mettere in atto la mobilità sociale e dare condizioni di parità ad ogni uomo secondo le sue capacità e il suo talento. L’efficacia della politica sociale si misura dal fatto che l’opinione pubblica ritiene che la società in cui vive sia una sola e uguale per tutti.
Una evidente disparità di reddito troppo elevata è inaccettabile. Un cittadino russo ogni otto vive ancora sotto la soglia ufficiale di povertà …
La gente, in primo luogo la “classe media”, gli individui più istruiti e ben pagati, non sono soddisfatti del livello dei servizi sociali nel loro complesso. La qualità dell’istruzione e della sanità è ancora piuttosto basso, nonostante i maggiori stanziamenti di bilancio. I servizi che si devono pagare per questa gente sono ancora troppi. L’obiettivo di creare un ambiente di vita confortevole è ancora lontano …
Il declino della forza lavoro nazionale e una popolazione sempre più anziana indicano che l’efficienza della spesa sociale deve aumentare. Noi semplicemente non abbiamo scelta, se vogliamo mantenere e migliorare la situazione …
Ogni paese guarda ai suoi maestri, medici, scienziati e operatori culturali come alla spina dorsale della “classe creativa”, come alle persone che contribuiscono allo sviluppo sostenibile della società e servono come pilastro della moralità pubblica …
Io credo che le riforme della sanità e dell’istruzione siano possibili solo se garantiscono una retribuzione dignitosa per i professionisti del settore pubblico. Un insegnante, medico o professore dovrebbe essere in grado di guadagnare abbastanza con il loro lavoro senza dover cercare altri guadagni. Se non riusciremo a soddisfare questa condizione i nostri sforzi per cambiare l’organizzazione dei meccanismi economici e rinnovare la base materiale di questi settori non servirà a nulla ….
Dal 1° settembre, aumenterà la retribuzione dei docenti negli istituti di istruzione statali – fino a raggiungere il livello del salario medio della regione. Nel corso del 2013-2018, lo stipendio medio di professori e docenti sarà gradualmente aumentata fino al doppio della media…. Per medici e ricercatori, l’obiettivo per il 2018 è lo stesso dei docenti delle scuole superiori – 200% della retribuzione media della regione in cui vivono…..
Insieme ai sindacati dobbiamo studiare leggi per ampliare la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Questo tipo di partecipazione è praticata, per esempio, in Germania con i cosiddetti comitati aziendali ….
Nei prossimi anni, dobbiamo creare un sistema per aiutare i disabili che possono e vogliono studiare e lavorare a trovare una propria nicchia scolastica e professionale con programmi educativi speciali adatti alle esigenze specifiche di un individuo ….
Mentre i redditi sono in crescita, il divario tra ricchi e i gruppi più poveri della popolazione sta diminuendo troppo lentamente. La disparità di reddito in Russia è paragonabile a quella degli Stati Uniti, ma è notevolmente superiore a quella dell’Europa occidentale. Un certo grado di differenziazione del reddito è logico per una economia di mercato maturo, ma quando è troppo grande può essere visto come l’ineguaglianza e alimentare tensioni sociali. Di qui la nostra priorità è quella di ridurre la disuguaglianza materiale, rendere la politica sociale più mirata ed efficace, ma soprattutto dare alla gente l’opportunità di guadagnare abbastanza per garantire un livello di reddito desiderabile ….. Questo ci permetterà di percepire la Russia come un paese più equo dove ognuno guadagna il suo stipendio con il proprio lavoro e il proprio talento ….
E il governo fornirà assistenza mirata a coloro che non possono guadagnare un reddito o sono troppo giovane per lavorare ….
Il governo sta adottando misure per sostenere il desiderio delle famiglie che desiderano avere due o più figli …. E’ assolutamente inaccettabile che se nasce un bambino si rischia che una famiglia cada al limite della povertà. Un obiettivo nazionale per i prossimi tre o quattro anni è quello di rendere questo totalmente impossibile. Oggi i governi regionali decidono quali benefici devono andare alle famiglie con un maggior numero di bambini, e va detto che questi benefici sono scandalosamente pochi in molte regioni …. Tuttavia, questi aiuti non dovrebbero andare alle famiglie con redditi alti …