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La Redazione

 

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V PER VENDETTA

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A cura di God
Il 9 Aprile 2006
120 Views
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blankDI WAYNE MADSEN
Wayne Madsen Report

Non capita spesso che un film condizioni la classe politica di una nazione; ebbene questo è il caso di “V per Vendetta”, uscito nelle sale cinematografiche il giorno di San Patrizio [1]. La pellicola è ambientata in un futuro abbastanza vicino, in un’Inghilterra governata dal partito conservatore che ha instaurato un governo fascista, ed in questa situazione si muove il protagonista chiamato “V”, un prigioniero politico orribilmente sfigurato fuggito da una sorta di lager governativo, che indossa una maschera da Guy Fawkes, un mantello nero ed un capello, ed ha un arsenale di armi fantastiche; (insomma, una specie di clone di Zorro, Batman e del Fantasma dell’Opera). V fa saltare per aria l’Old Bailey (il Tribunale Penale di Londra) e la House of Parliament per vendicarsi dei genocidi e della politica repressiva perpetrati dal governo fascista.Una piccola precisazione storica: Guy Fawkes tentò di fare esplodere il Parlamento con della polvere da sparo nel 1605 in un complotto ordito dalla Spagna e dai Cattolici, fu catturato ed impiccato ma ben presto divenne un eroe popolare per la classe operaia inglese e da allora il 5 novembre viene celebrato il Guy Fawkes Day con spettacoli pirotecnici. [Nota per i filo-monarchici anglofili: certo, so che diversi britannici il 5 novembre bruciano l’effigie di Guy Fawkes, ma molti altri ne celebrano le gesta eroiche sparando fuochi d’artificio. Sono stato molte volte in Gran Bretagna durante questa festa e so benissimo cosa Fawkes rappresenti per tutte le persone che disprezzano i pederasti e gli imbecilli che compongono la Famiglia Reale, la House of Lords e la House of Commons. E’ davvero un peccato che Fawkes non sia riuscito a spedire all’inferno monarchia e parlamento nel lontano 1605… Il Nord-America non sarebbe mai stato invaso da Padri Pellegrini e Puritani con le conseguenti paranoie e idiozie religiose che possiamo notare oggigiorno. Il che vorrebbe dire che George W. Bush sarebbe probabilmente un pastore depravato in qualche fattoria dello Shropshire].

Ciò che ha fatto letteralmente infuriare i nostri mass-media di destra e fascisti sono i continui riferimenti al regime di Bush e alle sue guerre. Nel film, ad esempio, un dissidente politico conserva in una stanza segreta opere d’arte e manifesti censurati, e tra questi spicca un poster presente a Londra nelle manifestazioni di protesta contro la guerra in Iraq, in cui la bandiera statunitense e la Union Jack sono unite da una svastica con la scritta “Coalizione dei Volenterosi”. Si accenna anche ad un crollo degli Stati Uniti, che vengono definiti una “ex-nazione” devastata dalla guerra civile e da un virus mortale dopo le invasioni di Iraq (la guerra attuale), Siria e Kurdistan; i cappucci neri sulle teste dei detenuti politici sono all’ordine del giorno così come gli allarmi terroristici. Non solo la TV è sotto il completo controllo del governo fascista ma, anche la Royal Mail è stata privatizzata e rinominata “British Freight & Co.”. Si fa inoltre riferimento ad un genocidio perpetrato dai fascisti inglesi in Irlanda, e non deve essere stata una scelta completamente casuale far uscire proprio il giorno di San Patrizio un film che tratta della repressione della libertà da parte di un governo fascista in Inghilterra [2].

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Il Partito Conservatore ottiene il controllo definitivo del potere diffondendo in Gran Bretagna un virus mortale che causa la morte di migliaia di persone. Si scopre poi che i membri leader del Partito possiedono azioni delle case farmaceutiche ideatrici dei vaccini, e in questo modo si arricchiscono vergognosamente. Diversi alti funzionari del regime guidato da Bush hanno realmente interessi in case farmaceutiche coinvolte nell’ideazione di vaccini contro antrace, vaiolo e influenza aviaria, tra cui Donald Rumsfeld, l’ex amministratore delegato di G.D. Searle (poi venduta a Monsanto). E i riferimenti presenti in “V per Vendetta” all’influenza aviaria creata dal governo con lo scopo di ingannare i media e confondere i cittadini è un altro chiaro legame tra il messaggio anti-fascista del film e gli attuali governi guidati da Bush e Tony Blair.

Il futuro prossimo della Gran Bretagna è caratterizzato da un canale televisivo propagandistico chiamato “British Television Network” simile alle odierne Fox o Sky News, il cui principale giornalista-contaballe è un razzista di destra che si diletta a fare casino in una speciale doccia costruita all’interno del suo ufficio (mmm, mi chiedo chi possa mai essere in realtà questo tipo!). C’è anche il braccio destro del Cancelliere Superiore, un personaggio pelato, grasso e assolutamente rivoltante, che si occupa di organizzare i piani più sporchi e crudeli (e questo tipo? chi sarà mai?). Non può mancare il Vescovo d’Inghilterra a cui piacciono molto le bambine piccole, e che potrebbe benissimo essere un leader qualunque della nostra cosiddetta “maggioranza moralista” (al limite sostituendo in alcuni casi “bambine piccole” con “bambini piccoli”).

Alla fine tutti questi personaggi maligni vengono eliminati uno ad uno dal nostro eroe “V”. E probabilmente è questo ciò che, più di qualsiasi altra cosa, ha fatto davvero spaventare i leader della destra; sanno che un giorno sarà presentato loro un conto da pagare per tutti i danni che hanno fatto a Stati Uniti, Iraq, alle Nezioni Unite e al diritto internazionale, ai popoli e alle nazioni di tutto il mondo; quel conto sarà ben più salato di una bacchettata sulle mani e la destra sta cominciando a rendersene conto: alcuni di loro hanno capito di essersi spinti troppo in là e stanno cercando di ammorbidire le proprie posizioni. La sinistra è sempre stata tollerante solo fino a un certo punto. Ma con le spalle al muro i progressisti di tutto il mondo hanno sempre capito come trattare i propri nemici sconfitti: basta pensare a cosa è successo a Hans Frank, Wilhelm Frick, Julius Streicher, Ernst Kaltenbrunner, Pierre Kaval, Vidkun Quisling e altri leader fascisti del Ventesimo Secolo.

“V” espone una massima che si sta gia diffondendo su internet: “Le persone non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi a dover aver paura delle persone.”

Pare che anche nel mondo reale ci sarà la corsa per accaparrarsi una maschera di Guy Fawkes, e qualche “V” rossa dipinta con lo spray su manifesti e muri sta già cominciando ad apparire. Perché no? Facciamo capire ai governi neo-con, ai loro sottoposti e leccapiedi, per mezzo di un fiorire di “V” rosse ovunque, che loro ed i loro sostenitori dovrebbero avere molta paura del popolo.

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Alcuni media di destra (ad esempio Town Hall, Men’s News Daily e WorldNetDaily) stanno già attaccando il film definendolo, tra le altre cose, filo-terrorista, filo-omosessuale, filo-marxista, anti-cristiano e
filo-islamofascista-disinistra (senza contare che la co-protagonista Natalie Portman è israeliana di nascita).
Un tipo di nome Ted Baehr, che scrive per WorldNetDaily, ha definito il Parlamento inglese fatto esplodere da V nel film “uno dei più antichi simboli che rappresenta democrazia e repubblica nella civiltà occidentale”. Che cosa buffa, l’ultima volta che sono andato in Gran Bretagna mi sembra di ricordare abbastanza bene che fosse una monarchia! Ma si sa, la storia non è il punto forte dei conservatori; il loro idolo, George W. Bush, non è neppure in grado di leggere un libro di storia, anche se probabilmente ha ascoltato la versione del Mein Kampf su cassetta.

I conservatori hanno molte ragioni per cui preoccuparsi del film “V per Vendetta”: prima di tutto assisteranno ad un massiccia ritirata alle elezioni di novembre (e guai a loro se dovessero riprovare un’altra volta con i brogli elettorali); poi, con la vittoria elettorale, seguiranno inevitabilmente le accuse, i processi, gli impeachment, le incarcerazioni, e, se sarà necessario, le deportazioni, o meglio, come venivano chiamate ai tempi di Guy Fawkes, gli esilii.

Note del traduttore:

[1] San Patrizio cade il 17 marzo

[2] Saint Patrick (San Patrizio) era anche il nome di un battaglione irlandese che disertò dall’esercito statunitense durante la la guerra contro il Messico.

V per Vendetta è la trasposizione cinematografica di un’opera a fumetti di Alan Moore e David Lloyd.

Wayne Madsen
Fonte: http://www.waynemadsenreport.com/
Link: http://www.waynemadsenreport.com/mar18-2706.htm
20-21.03.2006

Traduzione dall’inglese a cura di ANDREA GUSMEROLI per www.comedonchisciotte.org

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