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La Redazione

 

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UNA NAZIONE DI AMNESICI

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A cura di God
Il 1 Luglio 2006
54 Views

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Guardian Unlimited / Comment is free

Che strana cosa é, l’orgoglio Britannico. Mentre in milioni vanno in giro sventolando le bandiere di San Giorgio [patrono di Inghilterra. La croce di San Giorgio, rossa in campo bianco, é il simbolo dell’Inghilterra sin dal 1200, ndt] a sostegno di una nazionale inglese strapagata e senza successo, un film di produzione britannica, premiato a Cannes e che meriterebbe di essere veramente celebrato, viene proiettato in soli 30 cinema in tutto il paese.

Il film di Ken Loach [nella foto] “The Wind that Shakes the Barley”[1], vincitore della Palma d’Oro, affronta il tema della guerra civile e di indipendenza irlandese. Vincere una Palma d’Oro é qualcosa che dovrebbe essere motivo di orgoglio. Invece, il film é stato ferocemente attaccato dai mass media di destra con l’accusa di essere anti-britannico. Il fatto che, come ha evidenziato il giornalista del Guardian, George Monbiot, la maggior parte di coloro che lo ha criticato non ha visto il film, dimostra la scontata attitudine a considerare sbagliato tutto ciò che critica l’Inghiterra.Il film fa chiarezza sulla storia dell’Inghilterra in Irlanda, ed offre lo spunto per una lezione moderna sull’attuale occupazione in Iraq. L’ Irlanda, naturalmente, ha rappresentato una difficile questione in Inghilterra per molti anni.

Loach ricevette molti insulti per un suo precedente lavoro sullo stesso soggetto, il film “Hidden Agenda” (l’Agenda Nascosta) del 1990. E’ significativo come durante gli anni tale film sia stato spesso ostacolato fino all’ ultimo minuto a causa di alcune vere atrocità che accaddero in quel tempo. Forse ci fu la censura in quanto Loach si avvicinò molto alla verità su ciò che avvenne in passato.

Altri film sull’Irlanda hanno suscitato controversie, inclusi “Michael Collins” di Neil Jordan e “Some Mother’s Son” di Jim Sheridan, sullo sciopero della fame [2]. Già prima, il film di Kenneth Griffith “Hang out Your Brightest Colours: the Life and Death of Michael Collins” (1972) fu bandito dall’autorità per le telecomunicazioni con la motivazione che rappresentava “un incitamento al disordine”. L’ultimo film di Griffith “Curious Journey”, che include l’ intervista con coloro che combatterono nel 1916, non fu proiettato al London Film Festival fino al 1980.

Questa attitudine in merito ai film che descrivono gli eventi in Irlanda mostra il vero senso dell’amnesia storica da parte degli Inglesi. Sia che le descrizioni di Loach, Griffith e altri su questi eventi sono giuste o sbagliate, sicuramente meritano di essere ascoltate.

Gran parte della cronaca riportata durante gli anni del conflitto nord-irlandese é stata pesantemente influenzata dall’idea che fosse una disputa religiosa tra due gruppi di persone, con l’esercito britannico nel ruolo di paciere. La causa del problema é sempre stata attribuita ai repubblicani [irlandesi].

Sicuramente, é arrivato il tempo di volgere un sguardo più imparziale verso il recente passato e trarre un insegnamento per il futuro. La riluttanza nell’impegnarsi al riguardo è caratteristica di un paese che non é sceso a condizioni con il suo passato imperialista. I giorni dell’impero sono finiti, ma lo sciovinismo che si verifica in tempo di guerra o, più spesso in eventi sportivi internazionali. dimostra che la mentalità imperialista rimane.

Margaret Thatcher se ne servì molto bene con il suo tipo di nazionalismo. Si avvalse della bandiera ogni volta che poteva, più notoriamente al tempo delle guerra delle Falklands, mentre appoggiava i ricchi a scapito della moltitudine. Ella fu anche la prima leader moderna a capire l’importanza di sviluppare il concetto di un nemico pubblico contro il quale unire le persone. Negli anni ottanta tale nemico era rappresentato dai sindacati, dagli Argentini, dall’IRA e in generale dagli Europei.

Tale approccio continua anche oggi con il concetto di “guerra al terrore”. Così la bandiera può essere facilmente adoperata come simbolo di unità contro il nemico apparente, all’interno o all’esterno.

Quindi, cosa davvero rappresenta oggi la bandiera? Un governo Britannico che ha imprigionato persone senza processo, che ha invaso l’Iraq e l’Afghanistan, insieme agli Statunitensi, che ha chiuso un occhio sull’uso degli aereoporti inglesi da parte della CIA per spostare i detenuti nei campi di tortura intorno al mondo ed ha detto pochissimo sugli abusi dei diritti umani in luoghi come Guantanamo. I delitti dell’impero britannico, dall’India al Kenya alla Malesia: queste sono tutte cose che la bandiera di San Giorgio rappresenta.

Al cuore dell’ isteria c’è una crisi d’indentità. La gente vuole qualcosa di buono e di virtuoso in cui credere. Adottano una bandiera, un santo mitologico e si sentono meglio. Non c’é dubbio che vogliono celebrare tutto ciò che é bello nel loro paese.

Quello di cui c’é bisogno, é un ‘ appropriata consapevolezza di ciò che é il passato della storia birtannica – l’impero e tutto il resto. Solo quando gli Inglesi risorgeranno dalla loro fase di amnesia storica ed inizieranno a capire ciò che hanno fatto in passato a paesi come l’ Irlanda e lIndia potremmo iniziare ad andare avanti.

Imparare dagli errori del passato in Irlanda può aiutare ad assicurare che non si ripetano in futuro.
L’opportunità di guardare dei film come The Wind that Shakes the Barley aiuterebbe ad avviare questo processo; il semplice desiderio di ostacolarne la visione riflette solo la triste insicurezza al cuore della nostra nazione.

Note:

[1] The Wind that Shakes the Barley. Irlanda, 1920: i lavoratori delle campagne formano gruppi di guerriglia per fronteggiare le truppe inviate dall’Inghilterra per soffocare la ribellione indipendentista. Guidato dal senso del dovere e dall’amore per la patria, il giovane Damien abbandona la sua promettente carriera di medico e raggiunge il fratello Teddy nella battaglia per la libertà
http://cinema.castlerock.it/film_trama.php/id=4423

[2] Questa tattica fu usata dai repubblicani irlandesi dal 1917, e successivamente, durante la guerra anglo-irlandese, degli anni venti. Lo sciopero della fame ha profonde radici nella società e nella psiche irlandese. Digiunare per attirare l’attenzione su un’ingiustizia di cui si é vittime e commessa dal proprio padrone, al fine di imbarazzarlo o per protestare. Tale tattica fu adottata dai prigionieri irlandesi durante gli anni venti, e gli Iinglesi tentarono inutilmente di rispondere con il nutrimento forzato.
http://en.wikipedia.org/wiki/Hunger strike

Paul Donovan
Fonte: http://commentisfree.guardian.co.uk/
Link
26.06.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MANRICO TOSCHI

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