DI MIKE WHITNEY
Cosa passa nella mente di George Bush quando vede i corpi senza vita di donne e bambini iracheni caricati insieme a della spazzatura sul retro di un furgone?
Ci sarà almeno un briciolo di rimorso? Una frazione di secondo in cui egli si rende conto della grandezza dell’ orrore che ha creato?
Il 15 marzo é stato forse un altro cruciale momento della caduta morale statunitense in Iraq? 11 membri di una famiglia irachena sono stati uccisi in un vergognoso atto di esecuzione di massa dagli occupanti Usa. Le foto scattate sulla luogo mostrano i corpi senza vita di alcuni bambini piccoli, grandi abbastanza per camminare, che giacciono sul retro di un furgone mentre i loro padri si disperano inconsolabilmente al loro fianco.Quale genitore può guardare queste foto e non essere pieno di rabbia?
L’ esercito statunitense ha apertamente ammesso di aver attaccato la casa a Ishaqi dove ha avuto luogo l’incidente. I giornalisti della Reuters riportano che “Il Capo della polizia Irachena, Ali Ahmed, ha detto che le forze Usa sono atterrate sul tetto della casa alle prime ore del mattino e hanno sparato agli 11 occupanti, inclusi 5 bambini”.
“Dopo aver lasciato la casa l’hanno fatta esplodere”, ha dichiarato. ”I corpi, mani legate, sono stati gettati in una stanza prima che la casa fosse distrutta”, ha dichiarato Hussein (un poliziotto). La polizia ha trovato dei bossoli di proiettili statunitensi esplosi tra le macerie”.(Reuters)
Il rapporto sull’autopsia all’ospedale di Tikrit afferma, “Tutte le vittime hanno ricevuto un colpo di arma da fuoco alla testa”.
Il poliziotto Iracheno Farouq Hussein ha fatto notare, “ è un vero e proprio crimine, senza alcun dubbio”.
Le prove fornite dalla Reuters suggeriscono che stiamo entrato nella “Fase My Lai” della guerra in Iraq,
dove le ambizioni di democrazia e liberazione sono spazzate via e sostituite dall’ingiustificato massacro di donne e bambini. La carneficina di Ishaqi illustra la crescita irresponsabile e la disperazione della fallita crociata di Washington.
Il portavoce dell’ esercito, maggiore Tim ò Keefe, ha giustificato l’attacco dicendo che stavano cercando
“un combattente straniero simpatizzante” di Al Qaida in Iraq. Ha aggiunto, “Le truppe sono state attaccate dal fuoco nemico mentre si avvicinavano all’edificio. Le Forze della Coalizione hanno risposto al fuoco utilizzando sia mezzi d’aria che di terra…Due donne ed un bambino sono stati uccisi. L’ edificio è stato distrutto”. In realtà, 11 donne e bambini sono stati uccisi e non c’è prova per verificare che la casa sia stata usata come nascondiglio da Al Qaida.
L’ esercito Usa rilasciò una dichiarazione simile anche dopo i bombardamenti di gennaio e dicembre, quando furono uccise in tutto 17 persone.
Il fatto orribile è che le vite delle donne e dei bambini iracheni non hanno nessuna consequenza reale per gli ufficiali statunitensi. Come dichiarato dal Generale Tommy Franks, “Non contiamo i corpi”. Le vittime dell’ aggressione statunitense sono semplicemente considerate come danni collaterali non meritevoli di alcun riconoscimento.
La vicenda ha ricevuto una limitata attenzione da parte dei media istituzionali, i quali preferiscono mettere in evidenza le incerte dichiarazioni pubbliche del nostro caro Presidente mentre riafferma l’impegno a favore dei “valori umanitari” occidentali.
In verità, George Bush è responsabile per le morti di questi bambini tanto quanto se avesse personalmente puntato una pistola alle loro teste per poi ucciderli uno ad uno.
Adesso, non abbiamo modo di sapere con quale frequenza stanno avvenendo questi attacchi ai civili. La strategia del Pentagono nel rimuovere i giornalisti indipendenti dai campi di battaglia ha creato una mancanza di notizie che rende impossibile sapere con certezza l’ ammontare di vittime o il livello di devastazione. I pochi incidenti come questo che hanno trovato il loro spazio sui media, creano una problematica immagine della brutalità e dell’avventurismo dell’ esercito che non è più ancorato ad alcun identificabile principio morale o visione di risolutezza. E’ semplicemente violenza arbitraria dispensata su vasta scala che traumatizza il popolo iracheno e che porta agli Stati Uniti al più grande dei discrediti.
Non c’erano combattenti di Al Qaida nella casa di Ishaqi. L’ attacco è stato solo un altro grossolano errore da parte di un esercito bigotto che combatte un nemico invisibile.
“La famiglia uccisa non faceva parte della resistenza; erano donne e bambini”, ha detto Ahmed Khalaf. “ Gli Statunitensi ci hanno promesso una vita migliore, ma riceviamo solo morte”.
Mike Whitney
20.03.2006
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info/
Link: http://informationclearinghouse.info/article12404.htm
Scelto e tradotto da MANRICO TOSCHI per www.comedonchisciotte.org
Note della redazione:
* Comedonchisciotte ha già pubblicato una galleria fotografica sui fatti in questione.
* Per approfondire, Wikipedia ha una pagina in italiano dedicata al massacro di My Lai