DI ECONMATTERS
Zero Hedge
Dr. Doom Roubini è diventato
ancor più pessimista da quando tre settimane fa dava il 60 per cento di probabilità
per una nuova recessione degli USA entro il 2012. Business
Day ha riportato che, nel
corso di una conferenza stampa tenuta a Johannesburg il 20 di settembre,
Roubini ora è convinto che “gli Stati Uniti sono già in recessione
anche se non lo ammetteranno mai” e che il resto del mondo non
sarà isolato dagli effetti di un altro collasso globale.
Riguardo Grecia ed Eurozona, Roubini
ritiene che la Grecia farebbe meglio ad andare in default sul
suo debito e lasciare l’euro, e che lo stesso ha riferito in un’intervista rilasciata
a CNBC. Soros crede che
gli Stati Uniti siano già in una seconda recessione e che “alcune
nazioni più piccole della zona euro potranno fare default e
lasciare la moneta unica.”
Soros ritiene inoltre che l’Europa
sia “ancora più pericolosa” per i mercati finanziari rispetto
a Lehman Brothers nel 2008, visto che “i politici dell’Eurozona
hanno continuato a seguire politiche sbagliate”.
Ma c’è una ragione in più che ha fatto guadagnare a Roubini il soprannome di “Dr. Doom”, quando ha fatto una previsione ancora più clamorosa quando ha affermato che ci saranno proteste anche nella più grande economia planetaria.
C’è una sempre maggiore disuguaglianza in tutto il mondo. Abbiamo già assistito a proteste della classe media in Israele. I tedeschi hanno messo da parte i macchinoni […] Se si dovesse entrare in un’altra recessione, ci saranno rivolte negli Stati Uniti.”
Da notare che Business Day ha citato Roubini sul fatto che non è avverso a un coinvolgimento degli stati nelle economie e che è convinto che Singapore – che ha avuto imprese di proprietà statale e una forte regolamentazione abbinata al libero mercato – sia un’economia che possa essere al ripario dagli shock globali.
Il commento di EconMatters
Anche se ci siamo un po’ sorpresi del fatto che Roubini sembri aver perso ogni speranza per il capitalismo arrivando a sostenere una struttura in qualche modo socialista come il modello di Singapore, dobbiamo ammettere, di primo acchito, che noi (assieme ai mercati) siamo abbastanza sconvolti che sia Roubini che Soros affermino lo status di una nuova recessione negli Stati Uniti.
Comunque, questo sentire si è presto dissipato se pensiamo al significato di recessione: due quadrimestri al ribasso del PIL, o quando viene dichiarata dal National Bureau of Economic Research (NBER), e allora capiamo che gli Stati Uniti non sono così distanti da soddisfare queste condizioni.
Riteniamo che ora l’Europa abbiano il timone in mano, visto che gli Stati Uniti potranno essere spinti verso la recessione dalla crisi del debito dell’Eurozona, a causa delle interconnessioni del sistema finanziario globale. D’altro canto, la crisi odierna dell’eurozona è abbastanza simile alla farsa del tetto del debito verificatasi da poco negli USA.
Il blocco europeo ha però una sua debolezza strutturale, una moneta unica senza un governo centrale. Ma alla fine ci potrebbe essere una soluzione, che sia il default greco e il suo abbandono dalla moneta comune o un pacchetto di salvataggio megagalattico, visto che i problemi sarebbero davvero gravi in caso di collasso dell’Euro.
Nel frattempo, l’economia statunitense potrebbe dover affrontare un periodo difficile nei prossimi due anni, ma le probabilità sono
ancora tali che, grazie alle sue notevoli risorse umane e naturali, il paese possa uscirne e riprendere la crescita.
Roubini ha reiterato le sue profezie da Cassandra sulla doppia recessione negli ultimi tre anni; invece, il passato di Soros suggerisce che il suo discorso sulla recessione possa essere nient’altro che il riflesso della sua posizione speculativa odierna – sapendo di avere una forte influenza sui mercati – più che di un’affermazione economica obbiettiva.
Fonte: Roubini and Soros Say The U.S. Already in A Double Dip Recession and Warn of Uprising
25.09.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE