FONTE: PETROLITICO (BLOG)
La raffineria API di Falconara chiuderà per un anno (in realtà sono certo che non riaprirà più, rimanendo un deposito carburanti come quella di Roma, ma meglio che agli operai e alla opinione pubblica siano propinate favole e altri progetti impossibili), mandando in cassaintegrazione centinaia di lavoratori. La notizia è di quasi un mese fa… ma prima che chiuda gli operai stanno effettuando uno sciopero che potrà essere davvero letale per il settore raffinerie, proprio in questa fase di bassi stock, calo di domanda, di margini e calo di prezzi. Pasquale De Vita dell’Unione Petrolifera qualche giorno fa ha dichiarato: “Ad essere ottimisti quest’anno potremmo perdere almeno altri 4 milioni di tonnellate”*… In effetti è stato ottimista: parla di capacità persa, ma a fine anno misureremo che tra perdita di capacità e calo di domanda dovuto a credit crunch avremo consumato il 25% in meno su base annua. Per quest’anno in Italia, a mio avviso, dovremmo avere realisticamente un PIL a -5,5% (se l’Euro tiene), di cui una buona metà sono mancati consumi energetici. Il prezzo attorno ai 2 Euro delle benzine era già una forma di razionamento.
Ora, con calo dei prezzi, c’è da aspettarsi di tutto. Le code a Firenze di cui ho letto ieri, con il carburante rapidamente esaurito, grazie o per colpa delle “promozioni ENI”, è il primo segnale del penultimo gradino della crisi energetica petrolifera: stiamo passando dalla fase in cui i prezzi alti uccidono la domanda a quella in cui il marketing ed il pricing devono risolvere addirittura un eccesso di prodotto e celano l’assenza decisionale del governo in merito a quel che già oggi si dovrebbe fare in Italia (ed in Spagna oltre che in Francia, a corto di gasolio dal 2013): razionare un bene prezioso senza il quale non sta in piedi nulla in un paese che si è preparato a millenni di automobile ed invece la bella favola si trasforma in dramma sotto i nostri occhi. Certo che razionando noi, godrebbero i paesi più solidi o dotati di arma nucleare… Forse la crisi carburanti è davvero alimentata da gruppi industriali che vogliono il nostro prodotto?
Dal punto di vista dei consumi petroliferi l’Italia già al 2017 diventerà l’Ecuador attuale, l’ho scritto tempo fa, ma con cinque volte più abitanti, dieci volte più veicoli e la trasformazione di centinaia di migliaia di sfaccendati involontari in ladri ed assassini…
Fonte: http://petrolitico.blogspot.it/
Link: http://petrolitico.blogspot.it/2012/06/raffinerie-italiane-e-collasso.html
27.06.2012
*link: http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/economia/dettaglio http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/economia/dettaglio/nRC_18062012_1200_141103956.html>