DI PAUL CRAIG ROBERTS
Information Clearing House
Molti lettori mi hanno elogiato per il mio coraggio nell’aver violato dei temi taboo e per aver dichiarato verità ovvie. Altri mi denunciano per “non essere patriottico e non fidarsi del nostro governo”. Una lettrice, Susan Hartman, mi ha scritto che ero ovviamente a libro paga dei Jihadisti Islamici e che mi aveva riferito all’FBI.
Nonostante la mancanza di prove per supportare la loro convinzione, molti lettori restano fiduciosi che Saddam Hussein avesse armi di distruzione di massa e che gli Stati Uniti per poco non siano stati distrutti. Questi lettori sanno per certo che Hussein aveva le armi, perché “il Presidente avrebbe saputo, e non avrebbe mentito”.
In altre parole, qualunque cosa dica Bush è vera, e tutti quelli che dubitano di lui non sono patriottici. “Siete con noi o contro di noi”. I fatti siano maledetti. Ci sono molte Susan Hartman nel campo politico. Un gruppo di scienziati, ingegneri e professori universitari sta cercando di iniziare un dibattito sul collasso dei tre edifici al World Trade Center. Ho riportato una delle loro conclusioni: c’è un’inconsistenza tra la velocità con cui gli edifici sono caduti e la “teoria del crollo” usata per spiegare il collasso. Un altro modo di esporre il problema è che sembra ci sia un enorme deficit di energia nella spiegazione che gli edifici siano caduti come risultato dell’energia gravitazionale. Semplicemente non c’era abbastanza energia gravitazionale per produrre quei risultati.
Per aver riportato una conclusione scientifica, sono stato chiamato un “cospirazionista”. Solo negli Stati Uniti un’analisi scientifica è vista come una teoria della cospirazione e le bugie del governo come verità.
Le applicazioni delle leggi della fisica e dei calcoli scientifici possono essere rivisti e controllati da altri scienziati. Gli scienziati, come il resto di noi, possono fare errori. Comunque, le questioni sollevate sul collasso degli edifici del WTC non sono riprese ma ignorate.
Le conclusioni di 9/11 Scholars sembrano essere in sincronia con l’opinione pubblica. I sondaggi dimostrano che oltre un terzo e fino a metà dell’opinione pubblica statunitense non crede alla versione del governo sull’11 settembre.
L’opinione pubblica non crede nemmeno alla versione sull’assassinio di John F. Kennedy. Nondimeno, gli esperti che sollevano problemi sulla versione ufficiale sono ancora chiamati “cospirazionisti” sebbene un’ampia percentuale della popolazione condivida i loro dubbi.
Penso che la ragione per cui così tanti Statunitensi non credano alla storia di Kennedy raccontata dalla Commissione Warren e alla storia dell’11 settembre raccontata dall’apposita commissione sia non perché gli Statunitensi ne sappiano di balistica o fisica, o sappiano come fare calcoli sull’energia, ma perché queste versioni contengono troppi avvenimenti insoliti, troppe stranezze.
Nel caso di Kennedy, i dubbi sono sollevati da cose come un’improbabile traiettoria di un proiettile, l’assenza contro tutte le procedure di agenti del Servizio Segreto dal retro e dai lati della limousine di Kennedy, l’inspiegabile accesso di un civile armato non autorizzato (Jack Ruby), che fu in grado di assassinare Oswald in prigione prima che potesse essere interrogato. Online su www.insidebayarea.com c’è un rapporto di due scienziati, Pat Grant e Erik Randich, del Centro Scientifico Forense al Laboratorio Lawrence Livermore, che ha screditato l’affidabilità dell’analisi “attivazione del neutrone”, usata per “provare” che tutti i frammenti di proiettile venivano dagli spari di Oswald. Le corti non le accettano più come prove e l’FBI non usa più le analisi che furono impiegate nel caso di Owsald.
Ognuna di queste cose dovrebbe essere una stranezza. La combinazione di stranezze diventa inspiegabile, un’impossibilità statistica.
Lo stesso per la spiegazione dell’11 settembre. Edifici solidamente costruiti collassano quando non c’è fonte dell’energia richiesta. Un largo 757 colpisce il Pentagono ma lascia un piccolo buco, e non ci sono segni di ali, motori, coda o fusoliera. Ogni controllo aereo e procedura militare fallisce e gli aerei di linea dirottati non sono intercettati dai caccia. I presunti nomi degli attentatori non sono sulle liste dei passeggeri, e alcuni di loro sono stati trovati vivi in Arabia Saudita. Il dottor Thomas R. Olmsted ha usato l’Atto sulla Libertà d’Informazione per ottenere una copia della lista del volo American Airlines 77, e riferisce che non ci sono nomi arabi sulla lista.
Il mio punto di vista è semplice. Le persone attente, anche se non sono scientificamente preparate, possono vedere quando ci sono troppe stranezza perché una spiegazione sia credibile.
Se la bugia ha senso, c’è un’audience ricettiva quando gli esperti o i registi parlano. Denunciare fatti sconvenienti come “teorie della cospirazione” è un modo di sopprimere il dibattito e l’indagine.
Ciò è rivelatore. Se le spiegazioni ufficiali sono sicure, i loro sostenitori possono dare il benvenuto all’opportunità di dimostrare ancora e ancora che le spiegazioni possono reggere a tutte le sfide. Invece, quando si presenta una messa in dubbio, è etichettata come “teoria della cospirazione”: Questo mi rivela che le spiegazioni ufficiali non possono reggere alle messe in dubbio.
Non chiedetemi chi ha ucciso Kennedy e perché, e non chiedetemi chi ci sia dietro l’attacco dell’11 settembre o cosa abbia fatto crollare i tre edifici del WTC. La mia posizione è semplice. I rapporti ufficiali sono troppo improbabili per essere credibili.
Non crederò loro finché il governo potrà spiegare da dove venne l’energia per far cadere tre edifici del WTC. Con la fine della teoria sul “singolo proiettile”, sembrano non esserci verifiche del colpo magico di Oswald.
Mi sembra che le vere teorie della cospirazione siano le spiegazioni sovraccariche di improbabilità.
I lettori mi chiedono cosa possiamo fare? Possiamo fare molto poco perché abbiamo perso il controllo sul nostro governo. Le elezioni, anche se non rubate, cambiano altrettanto poco. Il governo si è liberato dal nostro controllo perché abbiamo dimenticato l’insegnamento dei nostri Padri Fondatori per cui il governo è sempre la più grande minaccia alla nostra libertà.
Paul Craig Roberts fu assistente segretario al tesoro nell’amministrazione Reagan, co-direttore per la pagina editoriale del Wall Street Journal editorial e collaboratore della National Review. E’ co-autore di The Tyranny of Good Intentions.
Traduzione a cura di Carlo Martini per www.radioforpeace.info