Polemiche attorno alle dichiarazioni del dott. Giuseppe Delicati, medico di Borgaro Torinese che sconsiglia il vaccino andinfluenzale tramite un video su youtube. Tra gli argomenti sostenuti anche il fatto che i tanti morti di bergamo fossero proprio legati al vaccino.
Ilrestodelcarlino.it
Macerata, 16 ottobre 2020 – Ieri è iniziata la campagna per la vaccinazione antinfluenzale. Ed è stata una partenza particolare, segnata dalle dichiarazioni di un medico originario di Foligno che lavora in Piemonte, iscritto all’Ordine di Macerata, che sconsiglia il vaccino antinfluenzale. In un video postato in rete ha espresso la sua posizione che ha scatenato un finimondo. Queste le sue parole nel video. “Mi chiamo Giuseppe Delicati, sono un ex ufficiale medico dell’aeronautica e attualmente sono un medico di famiglia con attività anche nell’ambiente ospedaliero. Vi volevo fare un invito per la prossima vaccinazione antinfluenzale. Visto che il professor Tarro ha rilevato un’interazione tra il vaccino antinfluenzale e il Covid-19, ho fatto ben due richieste alla Asl per potere parlare di questa interazione. La direttrice della mia Asl non mi ha ancora risposto. Si sa con certezza da uno studio del Pentagono che il coronavirus subisce un’attivazione per azione del vaccino antinfluenzale”.
Il medico, nato a Foligno, iscritto all’Ordine dei medici della provincia di Macerata e medico di famiglia a Borgaro Torinese, non nega il vaccino ai suoi pazienti, ma fa firmare una liberatoria a chi se lo fa somministrare. Immediate le segnalazioni all’Ordine dei medici e sembra che della vicenda si stiano interessando anche i Carabinieri del Nas. “Sì, il caso è di nostra competenza”, conferma Romano Mari, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Macerata a cui Delicati è iscritto. “La segnalazione è arrivata dall’Ordine nazionale che ha aperto un’indagine conoscitiva. Ho già convocato l’interessato per un’audizione. Ascolteremo con attenzione quello che ci dirà. Successivamente si valuterà se ci sono le condizioni per convocare il consiglio di disciplina”.
È chiaro che la vicenda rischia di creare grandi problemi: da una parte si raccomanda la popolazione affinché ci si vaccini contro l’influenza, perché sarebbe di aiuto nel contrasto al Covid e faciliterebbe le diagnosi, visto che l’una e l’altro presentano sintomi assai simili; dall’altra si manda un messaggio esattamente opposto. In ogni caso, ieri la campagna per la vaccinazione è iniziata. “In questo momento abbiamo ricevuto solo una parte delle dosi di vaccino, quello adiuvato destinato a chi vive in una casa di riposo, a chi presenta serie patologie, alle persone più anziane: si comincia dai soggetti più a rischio”. Mari evidenzia ancora una volta come rispetto allo scorso anno il numero delle persone che si vaccineranno sarà molto più elevato. “C’è grande pressione. Per quanto mi riguarda, ritengo che quest’anno somministrerò il vaccino a circa 450 pazienti, rispetto ai 300 del 2019. Ci stiamo tutti organizzando. Io dedico la giornata di domani (sabato, ndr) alle vaccinazioni, a partire dalle persone di età superiore ai 75 anni. Per coloro che non possono venire in ambulatorio mi recherò direttamente al loro domicilio”.
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