OPERAZIONE SCIAME – PARTE I (16-17 MARZO 2006)

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Gli Stati Uniti hanno lanciato l’operazione Sciame, la più pesante campagna militare in Iraq dalla presa di Baghdad. L’attacco su Samarra dura da alcuni giorni, ma le informazioni disponibili da fonti non-embedded sono ben poche, visto che la città è stata completamente “chiusa”. Attualmente, gli unici resoconti disponibili vengono da Mafkarat al-Islam, un’agenzia stampa irachena vicina alla Resistenza. Alcuni dei dispacci di questa agenzia vengono tradotti in inglese da Muhammad Abu Nasr (membro di Free Arab Voice), che compila quotidianamente i Rapporti sulla Resistenza Irachena. Iniziamo dunque a tradurre in italiano le notizie su Samarra’ fino al termine dell’operazione Sciame. (Comedonchisciotte)16 MARZO 2006

Una bomba della Resistenza uccide cinque banditi della filo-statunitense Brigata Badr all’entrata meridionale di Samarra’

In un dispaccio inviato alle 3:10 pm (tempo della Mecca) giovedì pomeriggio, Mafkarat al-Islam ha riferito che una bomba della Resistenza Irachena è esplosa vicino ad una colonna di miliziani della filo-statunitense Brigata Badr (sciita) a Samarra’, circa 120 km a nord di Baghdad.

Il corrispondente per Mafkarat al-Islam ha citato dei testimoni mentre dicevano che quattro camionette con dei banditi della Brigata Badr si dirigevano a Samarra’ da sud, quando un’esplosione ha colpito direttamente uno dei veicoli, uccidendo tutti i cinque banditi della Brigata Badr a bordo.

Il corrispondente ha ricevuto conferma del resoconto da una fonte medica nell’obitorio di Samarra’, la quale ha confermato che erano stati ricevuti corpi di miliziani della Brigata Badr. Ha aggiunto che sono stati identificati come membri della Brigata Badr sulla base dei documenti di identità nei loro vestiti.

Gli Stati Uniti lanciano la più grande offensiva aerea a partire dall’invasione del 2003 in preparazione di un massiccio assalto con truppe di terra alle 700.000 persone di Samarra e delle vicinanze

In un dispaccio inviato alle 7:10 pm (tempo della Mecca) giovedì sera, Mafkarat al-Islam ha riferito che le forze di occupazione Usa hanno annunciato di aver iniziato giovedì i più pesanti attacchi aerei sulle regioni dell’Iraq occupato a partire dall’inizio dell’occupazione statunitense nella primavera 2003.

Il corrispondente per Mafkarat al-Islam ha riferito che una fonte nell’esercito Usa è stata citata dalla compagnia televisiva statunitense CNN mentre diceva che l’offensiva aera stava colpendo le aree in cui si suppone che siano concentrati i combattenti della Resistenza, nelle vicinanze di Samarra’. L’esercito Usa ha detto che oltre 50 aeroplani e 1.400 soldati e soldati-fantoccio iracheni con 200 veicoli stavano per prendere parte all’offensiva.

L’annuncio statunitense ha affermato che si aspettano di continuare gli attacchi per molti giorni, mentre l’area viene “perquisita con cura”.

Gli Stati Uniti hanno tagliato l’acqua, l’elettricità e le comunicazioni agli abitanti di Samarra’, che non hanno altra scelta se non barricarsi nelle loro case mentre incombe l’offensiva Usa.

In un dispaccio inviato alle 11:10 pm (tempo della Mecca) giovedì sera, Mafkarat al-Islam ha riferito che la gente di Samarra’ e dei villaggi confinanti – circa 700.000 persone – iniziavano a sentirsi come se stessero aspettando la morte o l’arresto per mano degli Statunitensi e delle truppe fantoccio del ministero degli interni (le Maghawir) che stanno ora perpetrando l’offensiva nell’area.

Il corrispondente da Samarra’ per Mafkarat al-Islam ha riferito che la città, i centri ed i villaggi vicino stavano osservando un insolito movimento, mentre le persone coprivano le finestre delle loro case con sacchi di sabbia e immagazzinava cibo ed acqua in previsione di un assalto che potrebbe durare per molti lunghi giorni.

I combattenti della Resistenza Irachena a Samarra’ hanno assicurato alle donne, i bambini e gli anziani che non avrebbero combattuto alcuna battaglia contro l’occupazione tra le case della gente, per timore che alcuni civili vengano uccisi dalle truppe Usa.

Il corrispondente ha riferito che la città è attualmente calma, ma che questa potrebbe essere una situazione temporanea, come prima di una tempesta. I nervi sono testi poiché è stata tagliata la fornitura di elettricità. Anche la fornitura d’acqua è stata tagliate dalle forze Usa poche ora prima che questo resoconto venisse compilato e tutte le reti di comunicazione sono completamente chiuse. Samarra’ e le aree confinanti sono state effettivamente tagliate fuori dal resto del mondo.

http://www.freearabvoice.org/Iraq/Report/report460.htm

17 MARZO 2006

Un aereo statunitense bombarda il villaggio di Jallab. Pesanti perdite civili riferite da fonti mediche locali

In un dispaccio inviato alle 11:50 pm (tempo della Mecca) venerdì mattina, Mafkarat al-Islam ha riferito che gli aerei Usa stavano bombardando il villaggio di Jallab, circa 15 km ad est di Samarra’.

Il corrispondente per Mafkarat al-Islam ha citato dei testimoni dire che il bombardamento stava colpendo case civili e che altri quattro aerei da guerra Usa stavano perpetrando l’attacco, che chiamano “pettinare” l’area.

Il corrispondente ha riferito che il villaggio, situato nella strada tra Samarra’ e ad-Dawr a nord, era stato il centro degli attacchi Usa a partire da mezzogiorno di venerdì. Gli unici reporter a cui è stato permesso di raggiungere l’area sono quelli di cui gli Stati Uniti si possono fidare perché presentino la versione statunitense degli eventi – i reporter in lingua araba della stazione al-Hurrah, che ha sede in Virginia (USA), il network satellitare al-‘Arabiyah e molti media che sono connessi alle unità dell’esercito Usa e riferiscono quel che viene detto loro di dire.

Il corrispondente ha avuto conferma, comunque, che molti civili sono stati uccisi nei bombardamenti secondo fonti di alto livelli nell’ospedale e nella clinica del villaggio.

Gli Stati Uniti e le forze fantoccio iniziano dei massicci assedi nell’area di Samarra’, perquisendo provocatoriamente donne e ragazze e derubando le case

In un dispaccio inviato alle 12:05 pm (tempo della Mecca) a mezzogiorno di venerdì, Mafkarat al-Islam ha riferito che gli Stati Uniti e le truppe d’assalto fantoccio del ministero degli interni (Maghawir) e i soldati iracheni fantoccio dell’esercito hanno completamente chiuso l’area attorno a Samarra’ e stavano procedendo per portare a termine intense perquisizioni dei residenti locali.

Il corrispondente per Mafkarat al-Islam ha riportato che per la prima volta le “Truppe d’assalto” fantoccio, ampiamente controllate da miliziani settari sciiti filo-statunitensi, hanno iniziato delle perquisizioni chiaramente provocatorie sulle donne e le ragazze irachene. Il corrispondente ha anche notato che il furto e il saccheggio per cui sono note le “forze di sicurezza irachene” instaurate dagli Stati Uniti stanno avendo luogo a pieno ritmo.

La Resistenza abbatte un elicottero Usa Apache ad ovest di Samarra’

In un dispaccio inviato alle 2:30 pm (tempo della Mecca) venerdì pomeriggio, Mafkarat al-Islam ha riferito che poco prima le forze della Resistenza Irachena avevano abbattuto un elicottero Usa sopra l’area di ath-Tharthar, circa 12 km ad ovest di Samarra’.

Il corrispondente da ath-Tharthar per Mafkarat al-Islam ha citato una fonte nelle Forze di Sostegno Irachene fantoccio mentre diceva che un elicottero Apache Usa era stato abbattuto nel corso del setaccio dell’area. Il veicolo è caduto sotto un intenso fuoco di artiglieria che ha causato il suo schianto. La fonte ha detto che i membri dell’equipaggio sono morti all’istante.

L’offensiva Usa nell’area di Samarra: gli Stati Uniti e le forze fantoccio devastano la regione attorno a Samarra’. Intere famiglie sterminate. Bombe Usa e truppe fantoccio si dedicano al furto e saccheggio

In un dispaccio inviato alle 3:35 pm (tempo della Mecca) venerdì pomeriggio, Mafkarat al-Islam ha riferito che poco prima le forze Usa avevano bombardato 13 case nei villaggi di al-Jallab e al-Milh.

Il corrispondente di Mafkarat al-Islam nel cuore di Samarra’ ha riportato che in quattro delle case bombardate dagli Statunitensi c’erano famiglie che vivevano lì completamente sterminate. I loro resti sono ancora sepolti nelle macerie delle loro case al momento in cui viene riferito.

Il corrispondente ha anche riportato che gli Statunitensi hanno distrutto ponti, demolito costruzioni, e appiccato il fuoco sui campi nell’area attorno Samarra’, nella città di ad-Dulu‘iyah e nei villaggi di al-Millh, Jallab, Shaykh Muhammad, Wadi Hamrayn, e al-Bu Khaddu, tutti situati a nord, est e sud di Samarra’.

Gli aerei Usa hanno bombardato e colpito con razzi le case, ha riferito il corrispondente, poi le truppe d’assalto fantoccio del ministero degli interni (le Maghawir) sono andate a perquisire e “pettinare” l’area, saccheggiando e rapinando su grande scala. Il corrispondente ha notato che non hanno scrupoli nel andare sui corpi degli abitanti locali e rubare qualunque cosa possano avere nelle tasche.

Il corrispondente di Mafkarat al-Islam ha riferito che tutti i resoconti attualmente prodotti dalle forze di occupazione Usa e dai “giornalisti” che li accompagnano sono bugie e invenzioni e che è stata intrapresa una guerra di devastazione contro la popolazione locale.

Le truppe Usa hanno arrestato più di 400 abitanti locali dai 15 ai 70 anni

In un dispaccio inviato alle 4:30 (tempo della Mecca) venerdì pomeriggio, Mafkarat al-Islam ha riferito che in quelle stesse ore più di 400 residenti locali tra i 15 e i 170 anni erano stati arrestati nel corso dell’offensiva statunitense nell’area di Samarra’.

Il corrispondente per Mafkarat al-Islam ha riferito che gli Statunitensi stanno arrestando chiunque vedano, in particolare persone con la barba o che sembrino religiose. Le forze Usa hanno annunciato ufficialmente che sono state arrestate solo 45 persone, ma il vero numero dei prigionieri – 400 – è molto più alto ed include il ben noto studioso di religione Shaykh Abu Isma‘il, di 70 anni.

I combattenti della Resistenza attaccano le truppe Usa nel villaggio di al-Milh

In un dispaccio inviato alle 5:45 pm (tempo della Mecca) venerdì pomeriggio, Mafkarat al-Islam ha riferito che poco prima erano scoppiati degli scontri periodici tra i combattenti della Resistenza Irachena e le truppe di occupazione Usa nel villaggio di al-Milh,15 km a nord di Samarra’.

Il corrispondente di Mafkarat al-Islam ha citato dei testimoni locali dire che i combattimenti hanno costretto gli Statunitensi a fermare le loro perquisizioni “di pettinamento” dell’area senza finirle. Le truppe Usa hanno chiamato degli elicotteri apparentemente per colpire le aree in cui si riparavano i combattenti della Resistenza. Nessun altro dettaglio è stato immediatamente disponibile.

Mafkarat al-Islam è l’unica agenzia stampa indipendente che riferisce sulle operazioni statunitensi nell’area

In un dispaccio inviato alle 5:45 pm (tempo della Mecca) venerdì sera, Mafkarat al-Islam ha riferito che nel corso delle loro indagini sulle massiccia offensiva statunitense nell’area di Samarra’, i residenti locali della città di ad-Dulu‘iyah e dei villaggi di al-Bu Khaddu, al-Jallab, al-Milh, Shaykh Muhammad, e ath-Tharthar hanno detto al corrispondente di Mafkarat al-Islam e a due giornalisti locali che si sono volontariamente uniti a lui per riferire sugli eventi nell’area che le informazioni date dal resto dei media facevano semplicemente eco alla linea ufficiale dell’esercito Usa.

Gli abitanti si sono lamentati che i reporter della stazione TV statunitense al-Hurrah, il network satellitare al-‘Arabiyah, e i corrispondenti del Washington Post e del New York Times stavano tutti riferendo col filtro dell’esercito Usa e trasmettevano solo quelle che le forze Usa stavano annunciando. Gli abitanti si sono lamentati che non c’erano giornalisti da alcuna agenzia indipendente tranne quelli che lavorano per Mafkarat al-Islam.

Muhammad ad-Darraji, decano del giornalismo nella città di Samarra’, ha confermato le impressioni degli abitanti, dicendo che era stato in contatto con l’Associazione dei Giornalisti Iracheni a Baghdad e Tikrit, le quali aveva confermato l’assenza di qualunque giornalista o agenzia stampa che fosse in grado di accreditare uno qualunque di questi corrispondenti nell’area bersaglio dell’offensiva statunitense. Ad-Darraji ha detto che i giornalisti nell’area delle operazioni, sia Iracheni che stranieri, erano embedded con le forze dell’esercito Usa o a quelli o lavorano per network e giornali statunitensi. Ad-Darraji ha detto che non c’è alcuna agenzia stampa indipendente nell’area eccetto Mafkarat al-Islam.

Dei B-52 statunitensi colpiscono delle aree residenziali ad est di Samarra venerdì notte

In un bollettino inviato alle 6:10 pm (tempo della Mecca) venerdì sera, Mafkarat al-Islam ha riferito che poco tempo prima, alcune esplosioni estremamente violente avevano iniziato a risuonare nella parte orientale di Samarra’, circa 120 km a nord di Baghdad.

Il corrispondente da Samarra’ per Mafkarat al-Islam ha riferito che le esplosioni venivano da dei pesanti bombardamenti degli aerei statunitensi B-52, che stavano colpendo le case dei residenti nella Samarra’ orientale. Nessuna altro dettaglio sul bombardamento o la natura o l’assenza di vittime è stato immediatamente disponibile.

Delle truppe Usa atterrano con l’elicottero venerdì sera, assediando i villaggi di al-Hajj Muhammad e al-Milh, ordinando agli abitanti maschi di uscire dalla loro case con le mani alzate

In un dispaccio inviato alle 6:50 pm (tempo della Mecca) venerdì sera, Mafkarat al-Islam ha riferito che al momento le forze Usa stavano portando avanti un atterraggio aereo nei villaggi di al-Hajj Muhammad e al-Milh,situati 15 km a nord di Samarra’.

Il corrispondente per Mafkarat al-Islam ha riferito che degli elicotteri Usa hanno fatto atterrare dozzine di soldati Usa nei due villaggi dopo aver preso controllo delle aree di al-Jallab, al-Bu Khaddu, e della città di d-Dulu‘iyah venerdì mattina.

Le forze Usa hanno iniziato a “pettinare” l’area, mettendo sotto assedio e perquisendo le case dei residenti locali. Ricorrendo a degli altoparlanti, gli Statunitensi hanno chiesto che tutti gli uomini uscissero dalle loro case e si unissero in cerchio con le mani alzate, in modo che i sodati di occupazione potessero vederle.

In base a quanto riferito, la Resistenza nell’area di Samarra è nelle mani dei combattenti locali in seguito all’ordinato ritiro dei combattenti di al-Qa’idah. Si crede che altri attacchi alle truppe Usa stiano già pendendo sull’avanzata statunitense.

In un dispaccio inviate alle 10.55 pm (tempo della Mecca) venerdì sera, Mafkarat al-Islam ha riferito che le città di ad-Dulu‘iyah, Wadi Hamrayn, e ath-Tharthar, e i villaggi di al-Bu Khaddu, Jallab e al-Milh – le aree in cui l’offensiva delle forze di occupazione Usa si è concentrata a partire dalle prime ore di giovedì notte – hanno osservato un esodo di membri di al-Qa‘idah insieme alle loro armi e al loro equipaggiamento.

Il corrispondente da Samarra’ per Mafkarat al-Islam ha riferito che delle fonti molto affidabili nelle tribù beduine di al-Bu Baz, al-Bakarah, e ad-Darrajiyin hanno confermato che membri di al-Qa‘idah hanno iniziato la loro attività di ritiro da quelle arre durante la mattinata e il pomeriggio di giovedì, ore prima che iniziasse l’offensiva statunitense nell’area.

Si sono mossi singolarmente in altre aree dopo che è stato confermato alla gente locale e agli stessi combattenti di al-Qa‘idah che stava per essere lanciata un’offensiva statunitense entro un paio di giorni.

Le fonti tribali hanno detto che non solo i combattenti di al-Qa‘idah ma anche molti residenti locali di queste città e villaggi – “in particolare quelli con soldi ed intressi” per la come la mette la fonte – hanno lasciato l’area per la stessa ragione, dopo aver saputo dell’imminente offensiva Usa.

Le fonti hanno detto che la maggioranza dei combattenti di al-Qa‘idah, concentrati in aree remote dove non ci sono servizi urbani come acqua corrente, elettricità o mezzi di comunicazione fissi o senza fili, sono partiti trasferendosi in vari nuovi posti.

Ora l’attività di Resistenza nell’area di Samarra’ è, dunque, completamente nelle mani del combattenti locali: alcuni appartenenti all’organizzazione della Resistenza Ansar as-Sunnah, altri dell’Esercito Islamico, o di Jaysh al-Mujahideen, o di altri gruppi, insieme ad alcuni combattenti locali di al-Qa‘idah. E’ stata opposta una forte resistenza anche dai membri delle tribù beduine locali.

Il corrispondente da Samarra’ per il Mafkarat al-Islam ha citato Shaykh Abu Yasir al-Mashhadani, un membro del Consiglio Consultivo dei Mujahideen – un’organizzazione che appartiene ad al-Qa‘idah, mentre diceva che il ritiro era una mossa pianificata. “Non vogliamo che queste città siano distrutte come è successo in precedenza ad altre città”, ha detto Shaykh al-Mashhadani.

Il corrispondente ha riferito che il ritiro della maggior parte delle forze di al-Qa‘idah era considerato dagli abitanti locali come un cambiamento positivo nella tattica di al-Qa‘idah in Iraq. In occasioni precedente si fortificarono nelle città e combatterono feroci battaglie contro le forze Usa, ma ciò, ha osservato il corrispondente, andava a beneficio solo di quell’occupazione e dei suoi sostenitori, che erano in grado di imbottigliare un gran numero di combattenti della Resistenza in un luogo, stringere il cerchio su di loro e poi ucciderli con enormi bombe ed armi chimiche come è successo ad al-Fallujah e Tall ‘Afar. In quei casi gli Statunitensi hanno anche distrutte le città sulle teste dei residenti e poi, insieme alle loro forze-fantoccio irachene, si sono dedicati a uccisioni, stupri e saccheggi su ampia scala.

Il corrispondente di Mafkarat al-Islam ha concluso il suo resoconto affermando che sul luogo ci si aspettava che domani, sabato, sarebbe stato un giorno significativo. Ci sono ancora regioni dove le truppe di occupazione Usa non sono entrate, ha scritto, ed è possibile che la Resistenza abbia pianificato grandi attacchi distruttivi per loro non appena avanzino in quelle aree.

http://www.freearabvoice.org/Iraq/Report/report461.htm

Muhammad Abu Nasr (Free Arab Voice)
16.03.2006
Fonte: http://www.freearabvoice.org

Traduzione dall’inglese a cura di CARLO MARTINI per www.comedonchisciotte.org

VEDI ANCHE: OPERAZIONE SCIAME – PARTE II

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