DI MICHEL ONFRAY
michelonfray.com
Il vantaggio con Donald Trump è che é primordiale… Tra ciò che dice e ciò che pensa non c’è neanche il velo di una cartina da sigarette. E ciò che pensa è ciò che concepirebbe un bambino o un adulto non ben cresciuto… Perché può pensare molte cose nello stesso tempo o anche fare delle affermazioni contraddittorie l’una appresso all’altra, sentendosi comunque il meno imbarazzato del mondo. È il chiacchiericcio caratteristico del re bambino: “Lo dico io, dunque ho ragione. Se dico il contrario, ho anche ragione lo stesso. E di nuovo il contrario? Ho sempre ragione”.
È così che nello scorso giugno Donald ha potuto mandare degli aerei a bombardare lo stretto di Ormuz in Iran e poi farli rientrare essendosi improvvisamente ricordato che, nelle popolazioni bombardate, c’erano anche dei bambini! Dobbiamo ridere o piangere? Chi può credere un’assurdità del genere? Sottoscrivere delle stupidaggini di tal fatta?
Questa volta vende la pelle dell’orso dopo averlo ucciso… Davanti alle telecamere di tutto il mondo, si presenta come trionfante comandante supremo annunciando che ha ucciso Al Baghdadi, il califfo dello Stato islamico. Nella sua conferenza stampa non può fare a meno di riattivare delle logiche infantili: lui che patrocina l’operazione a migliaia di chilometri e la segue su uno schermo, probabilmente in un bunker (“era come in un film ” .- confessa scioccamente…), tratta il califfo come un cane dopo aver detto che era morto vigliaccamente, come un cagasotto, uno smidollato che, seguito da un cane, si è vilmente rifugiato con i suoi tre bambini al fondo di un sotterraneo prima di fare scoppiare il suo panciotto imbottito di esplosivi. È la versione data da Trump; ci sarà probabilmente un film con un grande budget per imporre definitivamente la scenografia, sul modello che ha già dato buoni risultati con “Il giorno più lungo”, che riguardava il 6 giugno 1944 ( il D-Day N.d.T.).
Ma la rivelazione in questa conferenza pubblica planetaria è che le operazioni militari americane non obbediscono che a una sola logica: “mettere al sicuro il petrolio”, come ha detto lui più volte!
Almeno Bush padre e figlio fingevano, facilitando in tal modo il lavoro di Bernard Henry Levi (BHL) e dei suoi amici: parlavano di democrazia e di libertà in Oriente, della distruzione di una dittatura in Iraq o di prevenire un ipotetico bagno di sangue in Libia! Ogni volta le bombe avevano delle buone ragioni, sempre messe in relazione con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, delle sane legittimazioni umanitarie: bisognava a tutti i costi portare la civiltà a questi barbari! Dopo il “1789” sono così tanti sul nostro pianeta coloro ai quali dobbiamo ancora portare la Libertà, l’Eguaglianza, e la Fraternità su un vassoio unto e lucente del sangue degli altri!
C’è anche una spiegazione bella e buona: lo stato islamico (che faceva molto “bon-ton” chiamare “Daesh”), era, senza eccezione, all’origine di tutti gli atti terroristici che si commettevano sul territorio francese! Come se la distruzione della Repubblica e della Nazione che da anni da BHL e i suoi auspicano in favore di un grande mercato, prima europeo poi planetario, non fosse sufficiente a spiegare la nascita di un nichilismo francese dove si alimenta l’arruolamento islamista di ragazzi sperduti che non hanno altra identità che quella là, facile e falsa.
Se la Francia bombardava laggiù, era perché qui da noi non si tagliassero gole o si smettesse di farlo. Ma pur con tutti quei bombardamenti, qui da noi si ammazzava lo stesso e ancor di più! Che cosa bisognava concluderne? Non che la ragione non era laggiù! Ma che non avevamo ancora bombardato abbastanza… Che bisognava ancora e sempre uccidere. Detto in altro modo distruggere dei paesi, abbattere dei terroristi e i loro simpatizzanti certo, ma anche tutti i musulmani che abitavano tranquillamente a casa loro in quei paesi senza aver né chiesto né fatto nulla a nessuno e dei quali si distruggevano le case sotto una marea di bombe americane e francesi. Ma in quel caso uccidere dei bambini, che quando si trattava del Califfo diventava il massimo della barbarie, diventava l’ apice della civiltà dato che si trattava di delitti commessi dagli Stati Uniti. Poveri bambini, vittime di tutti i conflitti, comunque…
Ignoriamo dunque i discorsi lenitivi di tutti gli amici degli Stati Uniti, i quali hanno prima di tutto bisogno di petrolio per far girare le loro imprese, far partire le loro enormi automobili, mettere in moto i loro climatizzatori o i loro riscaldamenti. La loro politica estera? Soprattutto e prima di tutto impadronirsi del petrolio altrui ed assicurarsene il godimento. All’infuori di questo: niente.
Se lo Stato islamico non si fosse impadronito del petrolio iracheno venduto alla Turchia di Erdogan (senza che BHL abbia comunque mai ritenuto che bisognasse bombardare Istambul), ci metto la mano sul fuoco che il Califfo e i suoi tre bambini sarebbero ancora vivi (come Xavier Dupont de Ligonnès…) (1) e che agli Stati Uniti non importerebbe un fico secco che esistesse ancora o no questo Stato Islamico!
In più occasioni Trump dunque ha ingenuamente spifferato che gli Stati Uniti non sanno che farsene dei diritti umani, della libertà e della democrazia nel mondo. Ciò che importa loro dovunque è il loro interesse e questo interesse per l’oro nero giustifica le guerre del Golfo, la distruzione dell’Iraq e della Libia, l’abbattimento del califfo il cui solo torto, secondo gli americani, non era di aver sgozzato, impiccato, decapitato, lapidato, fatto regnare il terrore, no, ma di avere i mezzi per aprire o chiudere a suo piacere il rubinetto dei campi petroliferi.
Chi può mettere in dubbio il fatto che i Musulmani di ogni parte del pianeta vedano in questo la ragione per arrabbiarsi?
Macron chiamava poco tempo fa alla vigilanza nei confronti dell’islamismo. Cominci lui a dare l’esempio piuttosto di invitare alla delazione su tutto il territorio francese: è in suo potere, è lui il capo dello Stato.
Un certo Jacques Chirac ha saputo cancellare tutti i suoi errori politici, che erano grandi, opponendosi a una guerra in Iraq e poi andando in collera contro i servizi segreti israeliani che impedivano a un Palestinese di venire a stringergli la mano a Gerusalemme. Era un modo di pensare alla politica internazionale in modo diverso che solo in termini di petrolio e di bombardamenti.
La morte di un califfo non è la morte del califfato. La caratteristica dell’idra di cui parlava Macron (ma lui lo sapeva quale tipo di immaginario evocava con questa metafora? si finisce per dubitarne…) è che ogni volta che una delle sue teste viene tagliata, ne spunta un’altra al suo posto. Dunque ammetteva a malincuore che era una guerra persa fin dall’inizio, salvo essere Ercole, ma vedendo già che tipo di Giove (2) è lui, si può dubitare che sia il semidio adeguato!
C’è chi riprenderà nei paesi musulmani il vecchio detto “il Re è morto, viva il Re”. Aspettiamo presto il nome del futuro Califfo. E sarà come tornare alla casella di partenza. (come nel gioco dell’oca – N.d.T.)
Sono i venditori di bombe che si fregano le mani come sempre. E con loro un pugno di VIP e i capi di Stato che ne sono i piazzisti (VRP nell’originale -(3)).
Michel Onfray
Fonte: https://michelonfray.com
Link: https://michelonfray.com/interventions-hebdomadaires/-securiser-le-petrole-?mode=video&fbclid=IwAR3nvhiA_6MKQIOi3qBJ1IOFZzlkar531RQMFNZdU5raYpaJE40c9PzoX2g
20.10.2019
Traduzione per www.comeonchisciotte.org a cura di GIAKKI49
NOTE a cura del tradittore
(1) Xavier Dupont de Ligonnès- Si riferisce a un caso di cronaca nera ed a un clamoroso errore di persona che ha commentato in un precedente editoriale (“Il delatore ed il giornalista”)
(2) Jupiter – si riferisce forse a un articolo comparso su “Slate” di Roselyne Febvre il 3 luglio 2017 nel quale l’autrice faceva dei paralleli tra gli uomini di Stato francesi e le divinità dell’Olimpo: Charles De Gaulle: Urano; Georges Pompidou: Crono; Giscard D’Éstaing: Nettuno/Poseidon; François Mitterrand: Plutone; Nicholas Sarkozy: Marte; François Hollande: Vulcano; Emmanuel Macron: Giove. E commentava con il seguente augurio “ Puisse Jupiter nous rétablir la politique athénienne! On veut de l’allégorie philosophique, du romanesque, de l’humour et de la parodie, des idées et de la morale et, surtout, une épopée héroïque digne de l’Iliade.” (Che Macron ci restituisca la politica ateniese! Ci aspettiamo dell’allegoria filosofica, del romanticismo, del humour e della parodia, delle idee e della morale e soprattutto un’epopea eroica degna dell’Iliade”)
(3) VRP: commesso viaggiatore, rappresentante (di commercio), piazzista -Sigla di Voyageur Représentant Placier…