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di Agata Iacono
Oscillazione ondulatoria sempre più intensa tra Viminale e Quirinale.
Dopo averle ignorate, insultate e derise per settimane, le manifestazioni di dissenso – alla presenza di vaccinati e non – contro le folli misure del Governo Draghi vengono esplicitamente vietate. Con l’avallo, gravissimo, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
A dimostrazione che, a differenza di quello che dicevano e scrivevano i rivoluzionari da tastiera, il dissenso sociale non solo esisteva, non solo sta montando tra lavoratori, studenti e cittadinanza, ma non sono più in grado di gestirlo.
Le surreali motivazioni date prima dal Ministero dell’interno Lamorgese al Parlamento alla luce dell’assalto pilotato alla CGIL sono state ridicolizzate anche dal presidente della Repubblica, il quale accusa ormai direttamente le manifestazioni di dissenso di essere “tasselli, più o meno consapevoli, di una intenzione che pone in discussione le basi stesse della nostra convivenza”.
In regime neo-liberista le motivazioni sono sempre economiche. I cortei no green pass “fanno perdere il 30% del fatturato” chiosa il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli a margine dell’apertura del Forum di Conftrasporto, “i cortei che si susseguono ogni sabato sono inaccettabili”. Il sottosegretario del Movimento 5 Stelle Sibilia è il maggiore sostenitore di queste strette: “non possiamo correre il rischio di dover fronteggiare nuove emergenze”, senza spiegare come e perché il covid si diffonde solo nei cortei contro il governo Draghi e non per il DDL Zan, per la CGIL, per il Friday for Future, non agli stadi, i concerti o musicali.
E solo nei centri storici.
In periferia le mobilitazioni statiche sono invece esenti da contagi….
E, poiché trattasi di linee guida raccomandate ai sindaci, Sergio Mattarella, nella sala plenaria della Fiera di Parma per la 38/a assemblea nazionale dell’Anci, invita proprio i sindaci ad essere inflessibili. Sulle manifestazioni di dissenso denuncia “Atti di vandalismo e violenza inammissibili”, forse riferendosi agli idranti, ai lacrimogeni e alle manganellate su persone pacificamente sedute a terra?
E il garante della nostra Costituzione conclude, lo ripetiamo: “Vogliono mettere in discussione le basi della convivenza. Bisogna sconfiggere il virus, non attaccare gli strumenti che lo combattono”.
I fascisti, chi vuole mettere in discussione le basi della convivenza sono chi pacificamente esprime un giudizio di dissenso al governo in carica e non chi impone il divieto. Benvenuti all’Italia del Monarca assolutato Mario Draghi, con un ministro degli interni che si può permettere di dichiarare quanto segue: “Il diritto di manifestare è costituzionalmente garantito ma esiste anche un bilanciamento dei diritti: si può manifestare ma servono regole che proteggano gli altri cittadini, il diritto al lavoro e il diritto alla salute”. E ancora, l’aspetto più inquietante: “Sto per emanare una direttiva che tiene conto di questi principi, riconoscendo il diritto alla manifestazione con delle regole ben precise”. Siamo come sintetizza perfettamente il Prof. Paolo Becchi in un tweet oggi allo stato di eccezione formalmente dichiarato: “Il Ministro degli interni ha alzato il livello della scontro vietando con una circolare diritti costituzionalmente garantiti come quello di manifestare pacificamente nelle piazze. Si passa dallo stato di emergenza a quello di eccezione, il che equivale alla stato di guerra.”
P.s. Che cosa sarebbe accaduto se queste stesse parole di Mattarella o Lamorgese le avesse pronunciate un altro Capo di Stato, diciamo di un paese considerato ostile dall’imperialismo di Usa e Ue?
Pubblicato il 10.11.2021