Quanti altri innocenti devono morire prima che il mondo realizzi come Israele sta raccogliendo cardi e spine? [1]
DI JASON MILLER
Thomas Paine’s Corner
“Se siete neutrali in situazioni di ingiustizia, avete scelto la parte dell’oppressore. Se un elefante ha il piede sulla coda di un topo e dite che siete neutrali, il topo non apprezzerà la vostra neutralità —Vescovo Desmond Tutu
A Gaza, l’elefante ha finalmente rimosso il piede dalla coda del topo. Con molta costernazione del roditore, il mastodonte [2] non ha finito con lui. Non quest’elefante. Egli ha deciso di portare il suo immenso peso sul minuscolo corpo del topo, crogiolandosi sadicamente alla vista del sangue che cola dagli orifizi della bestiola, mentre la riduce gradualmente ad una massa di politiglia appiattita.
Ho abbandonato la mia neutralità molto tempo addietro. I mie pensieri, le preghiere, il sostegno, e la militanza da saggista, piccolo editore in Internet, e dissidente contro l’Impero Statunitense, sono con i Palestinesi. Mi sento profondamente disgustato dal fatto che il governo degli Stati Uniti finanzi il genocidio di Israele contro i Palestinesi con i dollari delle mie tasse. Mi infuria che l’AIPAC [3] e i bellicosi sostenitori di Israele dettino molta della nostra politica estera.Favorire la pulizia etnica
L’elefante ha ricevuto oltre 140 miliardi di dollari in supporto finanziario dagli Stati Uniti a partire dalla Seconda Guerra Mondiale. Gli Stati Uniti sussidiano il governo e l’esercito israeliani con una media di 15 milioni di dollari al giorno. Le ONG palestinesi ricevevano dei pietosi 232.000 dollari al giorno (solo per uso non-militare) dagli Stati Uniti prima che terminassero gli aiuti statunitensi in modo da punire i Palestinesi per aver scelto i leader “sbagliati” nelle loro elezioni democratiche.
Grazie alla benevolenza degli Stati Uniti, Israele possiede un esercito formidabile. Israele ha oltre 3.800 carri armati, 1.500 pezzi d’artiglieria pesante, 2.000 aerei (tra cui gli F-16 di fabbricazione statunitense), ed si crede che possieda ingenti capacità nucleari.
Recentemente il topo ha avuto l’audacia di mordere il dito dell’elefante. Alcuni dei membri più militanti della comunità palestinese, che si rifiutano di accondiscendere in silenzio allo sterminio, hanno rapito un soldato israeliano, un colono ebreo di 18 anni e un uomo israeliano di 62 anni.
[Il soldato israeliano rapito]
Un occhio per un ciglio
Nella perversa logica ampiamente impiegata da Statunitensi ed Israeliani, tre rapimenti hanno giustificato il fatto che Israele scatenasse l’Inferno a Gaza. Dimenticatevi pure che 9.800 Palestinesi nelle carceri israeliane sono costantemente soggetti a tortura mentre le carceri palestinesi detengono un solo israeliano. Non preoccupatevi dei 23 civili palestinesi assassinati dai bombardamenti israeliani e dagli attacchi aerei nelle ultime quattro settimane. E trascurate pure i 4.209 Palestinesi che Israele ha ucciso (tra cui 892 bambini) e i 30.122 che hanno ferito a partire dal 30/09/2000.
Note: A confronto, le morti israeliane causate dai Palestinesi sono state 1.113 durante questo periodo.
Mentre ho steso questo articolo, Israele ha lanciato uno spietato assalto militare sulla Striscia di Gaza, una delle due penosamente piccole enclavi palestinesi. Gli attacchi aerei hanno fatto saltare la centrale elettrica che forniva elettricità alla maggior parte degli 1.3 milioni di abitanti di Gaza. In base alle stime ci vorranno 6 mesi e 20 miliardi di dollari per far tornare operativa la centrale elettrica. I Palestinesi non hanno né il tempo, né il denaro.
Le truppe e i carri armati israeliani stanno avanzando nella Gaza meridionale mentre un bombardamento aereo addizionale ha essenzialmente diviso Gaza in una metà settentrionale ed una meridionale, mettendo fuori uso due ponti chiave. Le recenti notizie indicano che Israele ha violato lo spazio aereo siriano volano sopra la casa del presidente ed ha lanciato degli attacchi con i carri sulla Gaza settentrionale.
Nonostante finora non ci siano state vittime, l’alto negoziatore palestinese Saeb Erakat ha avuto questo da dire:
“Condanno nei termini più forti possibili questo attacco alla nostra infrastruttura. Abbiamo 1.3 milioni di persone sotto assedio a Gaza. Israele è nel processo di rioccupare Gaza — non nel senso tradizionale — ma mediante il controllo di acqua, elettricità, cibo e risorse mediche, e non penso che la comunità internazionale dovrebbe permetterlo. Si dovrebbe dare una possibilità alla diplomazia. Esorto gli Stati Uniti ad intervenire immediatamente”.
[Saeb Erakat]
Ho scosso la tesa con incredulità mentre guardavo la CNN (la TV “liberal”) cercare di dipingere questo grave aborto di giustizia come se l’attacco militare israeliano fosse giustificato nella sua azione. Sfida la logica sostenere che Israele era giustificato a distruggere l’infrastruttura essenziale per la sopravvivenza di oltre un milione di persone e lanciare un assedio contro degli esseri umani brutalmente oppressi nel proprio “salvataggio degli ostaggi” e nel tentativo di eliminare i perpetratori dei recenti attacchi con razzi Qassam, che sono risultati in zero vittime israeliane. Come è spesso il caso, le azioni di Israele rappresentano un flagrante abuso di potere e violazioni dei diritti umani.
Ma perché mi sento sorpreso? Per anni i media delle corporation hanno condizionato i cittadini degli Stati Uniti a credere nel diritto di Israele a punire dei civili palestinesi virtualmente indifesi usando i nostri armamenti. Gli Israeliani si specializzano nell’elettrocuzione per rubare una pagnotta. E non si preoccupano se quelli che ricevono la punizione sono colpevoli o meno.
La follia di Re George e del Principe Ehud
Come i propri benefattori a Washington, Israele è comandata da militaristi macchiavellici che violano continuamente la legge internazionale ed i diritti umani. I propagandisti dei media mainstream hanno lavorato duramente per mantenere la percezione che entrambe le nazioni siano pilastri di moralità e civiltà, ma la maschera si sta sgualcendo in fretta.
Delle citazioni attribuite a Calicola, l’edonista e sanguinario imperatore romano, suonerebbero piuttosto naturali sulle lingue di George Bush o di Ehud Olmert. Non richiede un grande sforzo immaginarsi uno di loro pronunciare arguzie come:
“Vorrei che il popolo palestinese non avesse altro che un singolo collo”
oppure:
“Lasciateli odiare, finché temeranno”.
[Ehud Olmert e George Bush]
Giocare con un mazzo truccato e agire con impunità
Considerate che durante la loro relativamente breve esistenza, le Nazioni Unite hanno preso di mira Israele con delle risoluzioni 65 volte. Hanno condannato gli attacchi di Israele sul confinante Libano, le punizioni collettive e le ripetute violazioni dei diritti umani contro la popolazione civile palestinese, il furto della terra palestinese, e le violazioni della Quarta Convenzione di Ginevra. La risposta di Israele alle condanne? Ulteriori violazioni del diritto internazionale. Incidentalmente, non ci sono state risoluzioni delle Nazioni Unite contro i Palestinesi.
Dall’inizio del conflitto, Israele ha avuto dei dnetti vantaggi sui Palestinesi. Nel 1850, la Palestina era abitata da circa 500.000 arabi palestinesi, l’80 % dei quali erano musulmani. Entro gli anni ’80 del ‘800, il movimento sionista europeo aveva determinato che la Palestina doveva essere una patria ebrea. I sionisti iniziarono a fondare degli insediamenti ebrei. Mentre la popolazione dei coloni ebrei cresceva, scoppiò il conflitto. Entro il 1947, le Nazioni Unite intervennero e determinarono che il 55 % della Palestina sarebbe appartenuto ad un neonato stato ebraico. Fu una conclusione sorprendente se consideriamo che allora i coloni ebrei possedevano solo il 7 % di quella terra. Sembra che i sionisti abbiano amici in alte posizioni.
L’armonia eluse la Palestina. Nel 1958 una forza militare ebraica ben addestrata e ben equipaggiata schiacciò prevedibilmente il più piccolo e primitivo esercito palestinese. Israele era nato e azzannava avidamente il 78 % della Palestina.
750.000 Palestinesi divennero rifugiati. A tutt’oggi Israele persiste nel negare il diritto dei rifugiati, sancito dalle Nazioni Unite, a ritornare nelle proprie case. Approssimativamente 4 milioni di Palestinesi sopravvivono attualmente in squallide condizioni presso i campi rifugiati in Cisgiordania, Gaza, Libano, Siria e Giordania.
Dopo la guerra del 1967, Israele iniziò un’occupazione militare del rimanente 22 % del territorio palestinese assediando la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Secondo gli Accordi di Pace di Oslo (1993), Gaza e la Cisgiordania stavano finalmente per formare uno stato palestinese. Comunque, Israele ha continuato ad invadere il territorio palestinese e a negare sovranità ai Palestinesi. Nel settembre del 2000, i Palestinesi lanciarono una lotta armata contro i loro oppressori con la Seconda Intifada. La loro coraggiosa resistenza alla tirannia israeliana persiste mentre scrivo questo articolo.
L’ex primo ministro israeliano Ariel Sharon ritirò i coloni israeliani dalla Striscia di Gaza nel settembre del 2005. Apparentemente, Israele stava adempiendo ai suoi obblighi di restituire la regione ai Palestinesi. Comunque, gli Israeliani mantennero un severo controllo sullo spazio aereo di Gaza, i porti ed i confini. I Palestinesi furono essenzialmente prigionieri nel loro stesso misero territorio.
Quando i Palestinesi ebbero l’audacia di eleggere democraticamente Hamas come partito di maggioranza nel loro governo nominale noto come l’Autorità Palestinese, Israele rispose trattenendo ai Palestinesi 60 milioni di dollari al mese in entrate erariali. Ciò ha finanziariamente paralizzato l’Autorità Palestinese e peggiorato la già devastante povertà a Gaza e in Cisgiordania. La storia di resistenza di Hamas contro i loro impietosi padroni coloniali e il violento rifiuto dell’agenda genocida di Israele le sono valsi l’etichetta di “terrorista”. Comunque, Hamas ha anche una storia in cui ha fornito servizi sociali altamente necessari per molti Palestinesi afflitti dalla povertà.
Mentre i Palestinesi sono spesso armati con pietre e bastoni nei loro confronti con il potente esercito israeliano, un attentato suicida occasionale o un rudimentale razzo Qassam uccidono dei civili israeliani o del personale militare. Come risultato, i civili palestinesi hanno sofferto le barbare rappresaglie israeliani a molti livelli.
Secondo un rapporto sui diritti umani delle Nazioni Unite steso nel 2004:
“I bulldozer hanno distrutto case in maniera indiscriminata e sradicato strade, elettricità, acque di scarico e condotti idrici.
“1.497 edifici sono stati demoliti a Rafah, coinvolgendo 15.000 persone”.
[Rachel Corrie: peacemaker schiacciata due volte da un bulldozer dell’esercito israeliano]
Israele ha sradicato circa 1.2 milioni di oliveti palestinesi ed alberi da frutto. Il confine israeliano e i checkpoint di sicurezza hanno causato ulteriore distruzione all’economia palestinese mentre i residenti della Cisgiordania e della Striscia di Gaza sono soggetti ad umilianti attese e perquisizioni. Il trasporto di beni e il pendolarismo per il lavoro sono quasi impossibili nei territori palestinesi. Il 66 % dei Palestinesi a Gaza vive in povertà e la disoccupazione supera il 30 %.
Come ci si potrebbe aspettare, l’acqua fresca è una risorsa relativamente scarsa in Palestina. E in modo non sorprendente, , gli Israeliani ne controllano la maggior parte. Nella Cisgiordania, i Palestinesi non hanno accesso all’acqua dal fiume Giordano. I Palestinesi consumano solo il 17 % dell’acqua dalla Cisgiordania mentre gli Israeliani il 73 %. I coloni israeliani della Cisgiordania godono quattro volte a testa l’acqua dei Palestinesi. Israele proibisce ai Palestinesi di trivellare nuovi pozzi e limita la quantità di acqua che possono estrarre dai pozzi esistenti. Le compagnie d’acqua israeliane fanno spesso profitti molto inflazionati sull’acqua che estraggono dalle riserve palestinesi e vedono agli stessi consumatori palestinesi. Israele sta ritirando le acque freatiche da Gaza così rapidamente che l’acqua salata dal Mediterrano rimpiazza quella fresca, Si potrebbe pensare che un’adeguata erogazione di acqua potabile sarebbe un diritto umano, ma non lo è per i Palestinesi.
Per aggiungere la beffa ai numerosi danni, Israele ignora un decreto della Corte Internazionale di Giustizia per cui sta violando il diritto internazionale mentre continua a costruire il suo Muro di Separazione. In un altro esempio di punizione collettiva di civili innocenti, Israele sta costruendo una barriera di 620 kilometri lungo la Cisgiordania, invadendo il territorio palestinese fino a 10 miglia in alcuni luoghi. Un obbiettivo di questa invasione è che permetterà ad Israele di annettere e controllare vitali punti di accesso all’acquai. Nel costruire il Muro di Separazione, Israele ha sradicato oltre 100.000 oliveti palestinesi e piante di agrumi, confiscato oltre 4.000 acri di terra, e demolito 75 acri delle loro serre.
La vittima diventa oppressore
E’ tristemente ironico che gli Stati Uniti, una nazione i cui padri fondatori hanno superato circostanze tremende per liberarsi dai ceppi di un potere imperiale, sostengano la crudele colonizzazione di Israele e lo sterminio dei Palestinesi. Forse è ancora più ironico il fatto che Israele, una nazione formata come patria per un gruppo che è stato il principale obbiettivo delle politiche genocide di Hitler, commetta tali orrendi crimini umanitari contro i Palestinesi.
Che cosa direbbe Gesù?
Nella stessa regione il cui Principe della Pace, che sostenne la causa dei poveri e degli oppressi contro i ricchi e potenti fu crocifisso per la sua crociata idealistica, gli integralisti israeliani non si riposeranno finché non avranno schiacciato coloro con cui starebbe Gesù se oggi fosse vivo. Mentre è vero che ci sono Palestinesi violenti, provocatori, che rifiutano di porgere l’altra guancia, Israele ha duramente risposto punendo in modo brutale l’80 % dei Palestinesi che vuole la pace. E molti Statunitensi che si auto-definiscono cristiani stanno acclamando questi barbarici atti di ingiustizia.
Dubitate della sua risoluzione?
Se c’erano dubbi sulla determinazione di Ehud Olmert nel continuare il genocidio dei Palestinesi, lui stesso gli ha fatti scomparire acuendo la sofferenza palestinese con la sua incursione militare a Gaza. Olmert ha detto di attendersi “un estesa campagna contro l’Autorità Palestinese” e che “tutti gli obbiettivi” saranno considerati per possibili azioni. Non è di buon augurio per gli uomini, le donne e i bambini palestinesi innocenti che stanno già soffrendo dal significativo danno infrastrutturale che le forze israeliane hanno inflitto nelle prime fasi della loro “estesa campagna”.
Lacerare il velo della propaganda
Mentre io e la mia famiglia iniziavamo la nostra passeggiata serale di ieri, mi sono trovato sul punto di piangere mentre la rabbia e il dolore si affrontavano per diventare la mia emozione predominante. Sinistre nuvole tempestose stavano appena iniziando a circondare l’orizzonte. Durante il nostro breve tragitto, il cielo blu e il tramonto hanno gradualmente fatto spazio ad un oscuro e profetico cumulonembo. Vedevo le nuvole della tempesta innescare immagini mentali dell’acre getto di fumo nero che fuoriusciva dalla stazione elettrica bombardata che avevo visto alla CNN. Mi sono ritrovato ad immaginare cosa proverei se fossi un palestinese. Con il potere unico dell’emozione pura, la rabbia e il dolore si sono sollevate dal mio essere.
Sebbene creda nelle soluzioni non-violente, sostengo anche il diritto individuale o di gruppo all’auto-difesa. I propagandisti delle corporation (che sono ben pagati per pensare al posto nostro) hanno deluso molti Statunitensi pensando che le azioni militari ed economiche da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati che risultano in vittime civili siano morali e legali. Simultaneamente, ci hanno programmato a credere che se membri della popolazione dotati di limitati eserciti organizzati rispondono al nostro oppressivo imperialismo con la violenza, essi stanno commettendo “atti di terrorismo”. Rifiuto questa illusione. Denuncio la violenza di entrambe la parti, ma riconosco che in alcuni casi è necessario per le vittime dell’aggressione militarista statunitense (o israeliana) ricorrere alla violenza per difendersi.
[Sfilata di Hamas]
Compagni nel crimine
Nel corso della loro storia, gli Stati Uniti hanno massacrato e schiavizzato milioni di persone mentre intraprendevano campagne genocide contro i nativi americani e gli Iracheni. E’ una nobile causa l’egemonia militare ed economica guidata dalle confuse nozioni di Eccezionalismo Statunitense e Destino Manifesto?
Israele ha intrapreso un impegno sfaccettato e a lungo termine per assicurare l’estinzione dei Palestinesi. Il suo protettore e benefattore, gli Stati Uniti, condivide un’eguale colpa per i loro egregi crimini contro l’umanità.
Poiché gli Stati Uniti ed Israele sono stati canaglia con eserciti potenti, la risposta della comunità internazionale è stata scialba. Il popolo palestinese è sostanzialmente solo nella propria valorosa resistenza al genocidio. Hamas, l’OLP, e simili organizzazioni “terroriste”, in ultima analisi, applicano il diritto umano fondamentale all’auto-difesa.
I leader di Israele e degli Stati Uniti farebbero bene a prestare attenzione alle parole di Papa Paolo IV:
Se volete la pace, lavorate per la giustizia.
Fino a quando gli Israeliani continueranno a praticare la pulizia etnica, i Palestinesi continueranno a combattere per la propria sopravvivenza.
E quale essere umano sano ed onesto può sinceramente biasimarli?
Jason Miller è un saggista socio-politico di 39 anni con una laurea in liberal arts [in ambito universitario, l’insieme delle discipline umanistiche, della matematica e delle scienze, ndt] ed una vasta auto-educazione (derivata da un appetito insaziabile per la lettura). E’ membro di Amnesty International e un avido sostenitore di Oxfam International ed Human Rights Watch. Accoglie le vostre risposte all’indirizzo [email protected] o i commenti nel suo blog, Thomas Paine’s Corner, http://civillibertarian.blogspot.com/.
Fonte: http://civillibertarian.blogspot.com/
Link: http://civillibertarian.blogspot.com/2006/06/ravening-wolves-in-sheeps-clothing.html
28.06.2006
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da CARLO MARTINI
Note del traduttore:
[1] Secondo una pagina di BibleWiki, “La flora desertica della Palestina è insolitamente ricca di cardi e spine […] Tutte queste piante erano molto fastidiose per il contadino (Prov, XXIV, 31), che spesso davo fuoco ai suoi campi per liberarsi di loro (Isa, X, 17), mentre i Profeti minacciavano il popolo di una piaga di rovi e cardi.
[2] Nel testo originale viene usato il termine ‘behemot’. Anche se generalmente traducibile con ‘mastodonte’, questa parola veniva usata nella Bibbia per indicare un animale ed equivarrebbe all’italiano ‘beemot’.
[3] AIPAC (American Israel Public Affairs Committee). Comitato Israelo-Statunitense per gli Affari Pubblici. Secondo la stessa definizione che si trova nella home-page del loro sito web, è la “lobby pro-Israele degli Stati Uniti”. Nella stessa pagina c’è una citazione dal New York Times: “La più importante organizzazione che influenza le relazioni degli Stati Uniti con Israele”.