DI CHARLIE SKELTON
Pistoleri con lo sguardo da duri stanno vigilando sui corridoi dell’hotel e un muro di cemento è stato eretto al di fuori di esso, cosa si aspettano?
Sapete che sta per iniziare il Bilderberg quando si iniziano a vedere le armi. Lo Taschenbergpalais hotel di Dresda si sta riempiendo di guardie di sicurezza in completi imbottiti di armi, mentre gli ultimi ospiti vengono gentilmente accompagnati alla porta. I pistoleri imbronciati che se ne vanno su e giù per i corridoi con le mappe dell’hotel alla mano, controllando le maniglie delle porte e controllando i dintorni mentre, giù nella lobby, agenti di sicurezza delle corporate si riuniscono in crocchi confabulanti.
Non capisco perché tutti siano così agitati. Secondo il quotidiano locale DNN, almeno 400 agenti di polizia circonderanno il meeting per i tre giorni della sua durata. È già stato eretto un muro di blocchi di cemento attorno all’ingresso. Non è abbastanza? Cosa si aspettano? Una carica della cavalleria leggera? L’hotel sta venendo sigillato più stretto dei pantaloni di Reid Hoffman. Nessuno può entrare o uscire senza le giuste credenziali. Come ricorda fin troppo bene Ed Balls, dal casino successo a Copenhagen.
Dentro il cordone di sicurezza, si stanno facendo gli ultimi nervosi preparativi. Devono essere sicuri che le tende di Kissinger non facciano entrare luce. Un singolo raggio potrebbe essere fatale. Un manager dell’hotel è stato messo all’angolo da un organizzatore che lo tempesta di domande leggendole da un iPad:
“La stanza del signor Karp? È bella?”
“Sì, ma ha il soffitto un po’ basso”
“mmmmm,puzza di fumo?”
“Non puzza, ma è al piano terra. Chi è il signor Karp?”
“È Statunitense ma è sulla lista. Deve salire più in alto. Forse si può dare quella stanza all’autista., essendo un autista non ci si deve preoccupare. Ora mi può mostrare la prossima stanza.”
E se ne vanno a controllare che il soffitto sia abbastanza alto per il signor Karp.
Costui è Alexander C. Karp, eletto di recente membro del comitato a guida del Bilderberg e CEO di Palantir, specializzata in analisi e data mining. Secondo il Wall Street Journal, Palantir è una delle aziende private dal valore più alto al mondo. Il fondatore di PayPal, Peter Thiel, uno dei primi miliardari della Silicon Valley, ha preparato la strada al suo ingresso nel circolo più intimo del Bilderberg. A Thiel piace fare jogging la mattina, forse con un po’ di fortuna lo incontreremo sbuffante per Dresda con David Petraeus una di queste mattine.
Thiel è un venture capitalist e investitore in tecnologia. È nel CDA di Facebook, è presidente di Clarium Capital, un hedge fund che controlla 700 milioni di dollari di asset e managing partner di Founders Fund, una società di venture capital da 2 miliardi di dollari, “conosciuta per visionarie scommesse su alcuni dei più grossi nomi della Silicon Valley” (WSJ).
Karp e Thiel sono uomini impegnati. Karp ha una società da 15 miliardi di dollari fondata dalla CIA da mandare avanti. Thiel ha speculazioni da fare e deve anche incubare start-up nella Silicon Valley. La domanda è: cosa ci fanno a Dresda? Cosa li porta ad attraversare l’oceano per recarsi a Dresda per sedersi in ordine alfabetico per tre giorni in una sala conferenze sotterranea e senza finestre? Cosa spinge aziende come Barclays e Airbus a sostenere e organizzare questa conferenza? Devono delle spiegazioni agli azionisti, non possono rispondere semplicemente “ci siamo comprati una bella chiacchierata”.
Anno dopo anno, un considerevole numero di ultraricchi e ultrapotenti sembrano pensare che valga la pena fare un salto al Bilderberg. Perché? Cosa porta il capo di Google, due primi ministri, un vicepresidente della CE e l’amministratore delegato di HSBC a ritrovarsi nel seminterrato dello stesso hotel negli stessi tre giorni in giugno?
Non mi dite la cucina di Dresda. Sono due giorni che son qui, so che non si tratta di quella. Sul sito ufficiale, il club abbozza una risposta. Si descrive come “un forum di discussioni informali” che sono “per promuovere il dialogo tra Europa e Nord America”. Dialogo che porterà ad altro dialogo. Chiacchiere insomma.
Ciò non ha senso, ma il Bilderberg insiste “non c’è alcun obiettivo finale”. È come se il proprietario di un bordello dicesse che non c’è alcun secondo fine nel far girare le ragazze nude per il locale. Qualcuno guadagna qualcosa dall’evento. A costo che sia clamidia.
Il punto è che la Titan Cement (asset totali: 5.8 miliardi di dollari) non manda il proprio CEO a fare un viaggio di piacere di tre giorni da Atene a Dresda per fare due chiacchiere. Si vuole trarne un vantaggio.
Allo stesso modo, Henry Kravis di KKR, la leggenda di Wall Street di cui Gordon Gecko è un’edulcorata controfigura, non prende il suo jet privato per attraversare l’Atlantico con il suo braccio destro e ex boss della CIA Petraeus, per farsi due parole. Kravis non chiacchiera. Le uniche parole che usa sono compra, vendi e buttalo in pasto ai coccodrilli.
KKR controlla asset per 126 miliardi di dollari. Come fa Kravis a gestirli? KKR offre ai propri partner di investimenti “informazioni sui trend macroeconomici e geopolitici e una potente rete di conoscenze”. Relazioni internazionali con gente come, ad esempio, i primi ministri olandese e belga. O con il capo dell’FMI.
Ciò di cui non si rendono conto i politici che partecipano ai buffet del Bilderberg tra una sessione e l’altra sui “trend mondiali” è che loro sono il buffet. Qui a Dresda, il ministro degli esteri norvegese e tre membri del gabinetto tedesco saranno attorniati da persone che respirano per fare profitti. Dozzine di investitori miliardari, come la matricola Divesh MAkan, CEO di Iconiq Capital, che vede tra i propri clienti Hoffman (anche lui a Dresda) e Mark Zuckerberg.
Makan è stato descritto da Forbes come “consigliere dei più ricchi miliardari della Silicon Valley”. Cosa lo rende un consulente d’investimento così affidabile? Secondo Forbes “Il valore di Makan sta nell’essere introdotto e nella sua affidabilità”. Uno dei clienti di Iconiq ha affermato “Loro vogliono solo creare legami e garantire accessi”. Quando si tratta di politici, significa lobbying. Due parole in un angolo, un pugno di informazioni, una crescita dei profitti. “Una forte rete di relazioni internazionali” – Bilderberg in 6 parole.
Persino prima di Dresda, Iconiq era collegata a Bilderberg: Kravis fa parte del CDA. (Io dico “siede”, lui in generale preferisce starsene appeso a testa in giù al soffitto della sala riunioni). Ciò che sta accadendo a Dresda è questo: Kravis, il saggio ed educato vecchio vampiro, sta introducendo il giovane Makan attraverso le porte del Bilderberg per nutrirsi. Kravi si occupa di ammorbidire il collo del ministro delle finanze canadese e sorride. Un sorriso che potrebbe congelare la superficie del sole.
Stranamente, dopo che i politici avranno riportato i loro corpi dissanguati nei rispettivi parlamenti, questi non diranno una parola di quanto è successo. Si comporteranno come vittime di un abuso. “È il nostro piccolo segreto” sussurra Kissinger mentre spinge i politici all’interno delle loro limousine. “Le regole di Chatham House, ricordi? Certo che ricordi. Ora puoi andare”. Poi dà una leccata a forma di cuore al vetro con la sua lingua nera e saluta.
Cosa ottengono i politici e i pubblici ufficiali dall’incontro? Per i più duri c’è la possibilità di un impiego futuro. Ci ricordiamo tutti l’ex capo dell’MI6, Sir John Sawers, fare comunella con il CEO di BP in un patio di Copenhagen nel 2014. Un anno dopo era membro del CDA della compagnia petrolifera.
Tony Blair ha ammesso che nel 1993 aveva trovato il meeting “utile”. Ne sono sicuro. È utile per sapere in che direzione il mondo è spinto dalle persone che lo posseggono, in modo da trottare nella stessa direzione. Se impari a giocare a questo gioco, far parte del gruppo, allora forse, come Blair, puoi ritrovarti con un comodo lavoro con la banca di investimenti statunitense JP Morgan.
Fermi. La parola a cui state pensando è “ripugnante”? Ho vinto qualcosa?
Chalie Skelton
Fonte: https://www.theguardian.com
08.06.2016
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO