In un’intervista esclusiva rilasciata a RIA Novisti, Vladimir Zhirinovsky – leader del Partito Liberal-Democratico di Russia (LDPR) – ha analizzato la fallimentare gestione degli Stati Uniti della guerra in Iraq. Oggi, domenica 20 marzo, ricorre infatti il 19° anniversario dell’invasione dell’Iraq (2003) da parte di una coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, e mai come in questo momento forse è utile riparlarne.
Ricordiamo tutti che l’intervento della coalizione internazionale venne giustificato con il pretesto di combattere il terrorismo internazionale e cercare armi di distruzione di massa, queste ultime mai trovate, comportando dopo 3 anni il rovescio del governo legittimo guidato da Saddam Hussein, successivamente giustiziato.
Secondo Vladimir Zhirinovsky, la vera ragione per cui gli USA erano intervenuti nel Paese era “Smembrare l’Iraq. Separare la parte curda con la dichiarazione di un Kurdistan indipendente. Separare gli sciiti – il sud e il Golfo Persico […] così da distruggere tutti gli stati del Medio Oriente [in modo che] tutti sarebbero stati dominati da Israele con un potente esercito. Così ci sarebbe stato ordine nell’interesse dell’Occidente. Ma non ha funzionato”.
La frammentazione del Medio Oriente è sempre stato quindi uno degli obiettivi di Washington per garantire ad Israele – e quindi a se stessi – la supremazia in quella Regione; solo così si sarebbe potuto evitare alla Russia di allargare le sue zone di influenza. Eppure fortunatamente così non è stato.
Secondo Zhirinovsky, gli Stati Uniti non sono riusciti ad attuare i loro piani non solo in Iraq, ma anche in Afghanistan, Siria e Libia. Anzi, con le loro azioni hanno solo creato enormi danni alle popolazioni di quei Paesi, favorendo anche la nascita di gruppi terroristici.
Massimo A. Cascone, 20.03.2022
Fonte: https://ria.ru/20220320/zhirinovskiy-1779115472.html