L‘Europa viva: la Repubblica del Silenzio

Anche se la Legione Straniera francese può ancora passeggiare sugli Champs Élysées il giorno della festa della Bastiglia e gli inglesi possono far volare l'ultimo dei loro Spitfire ad ogni celebrazione del D Day, dobbiamo comunque rimanere entro i parametri americani.

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Declan Hayes
strategic-culture.su

Non eravamo mai stati così liberi come sotto l’occupazione tedesca. Avevamo perso tutti i nostri diritti e, prima di tutto, il diritto di parola. Ogni giorno ci insultavano e noi dovevamo tenere la lingua a freno“.

Così inizia Paris Alive: The Republic of Silence, l’eccellente articolo di Jean-Paul Sartre nell’edizione di The Atlantic del dicembre 1944, in cui perpetua il mito dell’eroica resistenza francese all’occupazione tedesca. La Schiuma della Terra di Arthur Koestler ne rafforza l’immagine hollywoodiana quando racconta il destino di un gruppo di intellettuali europei (e non solo) intrappolati tra la disfatta della Terza Repubblica francese e l’inarrestabile macchina da guerra nazista.

Sebbene il lager di Le Vernet, a differenza di Dachau o Auschwitz, non fosse il massimo del terrore nazista, la feccia della Terra che vi era internata con Koestler era già stata mandata a calci da un posto all’altro e non era nello stato d’animo giusto per resistere al duplice assalto dei regimi di Hitler e Vichy che avrebbero riguardato tutti.

O quasi tutti, perché se per qualcuno l’occupazione nazista poteva essere un dramma, per altri diventava la scala dalla povertà alla ricchezza. Dimenticate le giovani donne francesi a cui era stata rasata la testa dai loro compagni collaborazionisti dopo la liberazione (sic) del 1944 e pensate piuttosto a serial killer come il dottor Marcel Petiot, che offriva agli Ebrei e ad altri sfortunati un passaggio sicuro per il mondo libero, ma che, in realtà, li spediva all’altro mondo facendoli fuori. Petiot ha i suoi equivalenti moderni nelle masse di ONG che Soros e altri personaggi allineati alla NATO usano per evirare l’Europa inondandola con l’odierna feccia della Terra. Quando si pensa alla resistenza della Georgia alle ONG della CIA, basta notare che in Irlanda ci sono più di 8.000 di questi gruppi pagati dalla CIA che cannibalizzano le nostre anime.

Per quanto riguarda la caduta della Francia, la maggior parte dei francesi aveva collaborato [con i nazisti] per soldi o per altro e solo circa 150 soldati francesi erano sbarcati sulle spiagge della Normandia nel D Day. C’erano più parigini a festeggiare la vittoria della Francia nella Coppa del Mondo di calcio che a salutare De Gaulle nel suo teatrale ingresso a Parigi nell’agosto del 1944. E, per quanto riguarda l’esercito francese, il grande esercito francese come Churchill lo aveva descritto in precedenza, alla fine della guerra era stato rimpolpato con veterani delle Waffen SS e coscritti della Wehrmacht alsaziana come Guy Sajer, in modo che gli americani potessero unirsi a De Gaulle nel fingere che i francesi avessero ancora un esercito e poter usare la Francia come un ulteriore fioretto contro i sovietici nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Ma, così come in The Forgotten Soldier aveva dovuto scrivere che gli americani avevano la stoffa per essere soldati migliori dei tedeschi e dei russi, allo stesso modo Guy Sajer avrebbe dovuto affermare che gli americani erano anche i colonialisti di maggior successo. Tralasciando il fatto che erano stati quelli che avevano dato di meno ma che avevano guadagnato di più dalla Seconda Guerra Mondiale e, anche mettendo da parte le loro precedenti buffonate nelle Filippine, a Cuba e in America centrale, gli americani hanno comunque colonizzato l’Europa occidentale ad un livello che Hitler non avrebbe mai potuto immaginare, figuriamoci emulare.

Sebbene questo processo fosse iniziato ai tempi della Grande Guerra, si era intensificato quando la Gran Bretagna e le sue colonie si erano opposte da sole a Hitler. Non solo gli inglesi avevano dovuto consegnare le loro riserve d’oro e tutti i loro segreti militari ai loro padroni yankee, ma nel suo famoso discorso  “Fight Them On the Beaches” (Combattiamoli sulle spiagge) Churchill affermava chiaramente di essere disposto a vedere “questa nazione insulare” cancellata dalla faccia della Terra, purché “il Nuovo Mondo” continuasse a combattere.

Questa lotta globale, che continua ancora oggi, è evidente soprattutto nell’enorme afflusso di maschi in età militare nel giardino europeo di Josep Borrell. Prima del crollo del Muro di Berlino e della successiva spinta della NATO verso est, avevamo essenzialmente tre blocchi demografici distinti, l’Unione Europea, i Paesi del Patto di Varsavia e il mondo arabo e asiatico e i flussi migratori tra questi blocchi erano gestibili.

La globalizzazione e le altre trovate della NATO hanno trasformato quel rivolo in un’inondazione. Mentre la Germania Ovest aveva bisogno dei tedeschi dell’Est per i lavori più umili e per procreare, le masse stanche, povere e accalcate che bramano la libertà e i miseri rifiuti delle coste popolose dell’Afro-Asia vengono traghettati nell’Unione Europea in quantità insostenibili.

Circa 5 milioni di ucraini si sono uniti a questo flusso verso Paesi, come l’Irlanda, dove i benefici sociali a cui hanno diritto superano di gran lunga tutto ciò che gli aborigeni irlandesi potrebbero mai sognare, per non dire pretendere. In Svizzera, nel frattempo, gli zingari rom sono arrivati a frotte con falsi passaporti ucraini per reclamare alcuni dei benefici che gli svizzeri hanno riservato alle cheerleader di Zelensky.

I rom non sono gli unici a fare questo giochetto. Dopo la conquista della regione siriana di Idlib erano stati rubati circa 50.000 passaporti siriani in bianco e so per certo che molti di questi passaporti sono stati utilizzati dai militanti dell’ISIS per ottenere asilo politico in Gran Bretagna e Irlanda, è c’è un contingente di oltre 300 di questi schifosi selvaggi che vive a meno di 3 chilometri da me, uno dei loro critici più coerenti, implacabili e accessibili.

Non che io mi lamenti di loro perché, in un certo senso, sono come i francesi sotto l’occupazione tedesca, anche se il sottoscritto è sotto un’occupazione più ingiusta, in cui le Big Tech yankee distorcono l’intera economia irlandese ed europea per i loro fini egoistici e ci inondano con queste masse, che lavorano per un salario irrisorio e le cui normali necessità aiutano a mantenere in attivo le industrie al dettaglio della NATO e le industrie edilizie e di noleggio europee.

Poiché l’edilizia (per costruire appartamenti da affittare a queste masse) è in piena espansione c’è molto lavoro in questo schema Ponzi della NATO per attirare altri lavoratori e, come avviene nell’edilizia, quel denaro dà rapidamente una dose di caffeina all’economia, permettendole di saltare di qua e di là come un pollo senza testa e, apparentemente, senza direzione.

Ma questa gallina europea senza testa è, in realtà, una marionetta controllata dagli americani che sanno esattamente cosa vogliono e cosa hanno sempre voluto. Si tratta di un’Europa castrata ma con buon cibo (bonjour la France e ciao Italia), alcune birre artigianali (Germania, Repubblica Ceca e Belgio per i più golosi), un cambio di ritmo (Iberia), Buckingham Palace, Harry Potter e un po’ di buon yogurt (se le multinazionali olandesi non ammazzano prima l’industria greca).

Anche se la Legione Straniera francese può ancora passeggiare sugli Champs Élysées il giorno della festa della Bastiglia e gli inglesi possono far volare l’ultimo dei loro Spitfire ad ogni celebrazione del D Day, dobbiamo comunque rimanere entro i parametri americani. Come i francesi sotto la svastica, possiamo giocare ad essere liberi, ma non possiamo esserlo, e non c’è bisogno che mi prendiate in parola sul Nordstream.

Leggete questo brillante articolo di Stephen Karganovic su Robert Fico e chiedetevi se non ci sia in giro un proiettile della NATO anche con il vostro nome. In fin dei conti, la logica è semplice, come lo era in Francia o nei campi più a est durante l’occupazione, quando il Reich era alla ricerca del lebensraum. Se si pensa come Fico o, se non altro, come Karganovic, allora si ostacola la ricerca del lebensraum di Monsanto, Raytheon e degli altri capisaldi della NATO e questo può avere le stesse fatali conseguenze che aveva avuto per molti bravi francesi nei primi anni Quaranta. Tuttavia, proprio come nel caso del gay Paree, anche oggi in tutta Europa ci sono conversazioni silenziose e la speranza non espressa è che, come era stato in Francia dal ’40 al ’44, anche questa volta saremo noi, il popolo, a vincere, indipendentemente dal prezzo in vite perse che le legioni di pistoleri solitari della NATO ci faranno pagare mentre scaliamo la cima della montagna di Martin Luther King Jr. verso la sua Terra Promessa. La Garde meurt mais ne se rend pas! Vive la liberté! Vive la Slovacchia! Vive la Hongrie! Vive la république du silence!

Declan Hayes

Fonte: strategic-culture.su
Link: https://strategic-culture.su/news/2024/05/21/europe-alive-the-republic-of-silence/
21.05.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Declan Hayes, pensatore e attivista cattolico, ex docente di Finanza presso l’Università di Southampton.

 

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