Proseguono le dichiarazioni della Presidente della BCE, la quale a tutto sembra ubbidire tranne che alle esigenze dei popoli e dell’economia dell’area europea. Di poche ore fa, infatti, il richiamo alle politiche monetarie dettate dall’agenda green. La stabilità della moneta renderebbe più “sicuri” gli investimenti europei nella transizione ecologica. In realtà quello che ci si aspettava, al di là dei discorsi ambientalisti di Madame Lagarde, era un ribasso significativo per favorire lo sviluppo, e invece le proteste e il voto contrario della Germania hanno provocato un mini taglio dei tassi (0,25% punti base), che potrebbe anche essere unico almeno per il 2024. “Non posso confermare che siamo in un processo di rientro lineare dei tassi”, dice Lagarde, “tutto dipenderà dai dati sull’inflazione, che è su una strada accidentata e i prossimi mesi saranno altrettanto, lo sappiamo”.
Da teleborsa.it, 7 giugno 2024
Il mondo non si ferma mai e le banche centrali si trovano costantemente ad affrontare nuovi shock, nuovi rischi e cambiamenti nel contesto economico – che si tratti di inversioni di politica governativa, tensioni nel settore finanziario o interruzioni del commercio globale. Nella maggior parte dei casi, dobbiamo semplicemente considerare l’ambiente come un dato di fatto e adattare di conseguenza la nostra politica”.
Lo ha affermato Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (BCE), durante un evento a Parigi.
Secondo Lagarde,
ci sono quattro fattori che rendono i rischi legati al clima e alla natura una sfida unica per le banche centrali – una sfida che richiede un diverso tipo di risposta”. Ha citato il fatto che rappresentano un nuovo tipo di rischio sistemico; l’irreversibilità dei loro impatti; gli impatti dei rischi legati al clima e alla natura si diffonderanno in tutta l’economia, influenzando i compiti delle banche centrali; questi rischi sono unici anche in quanto, a differenza, ad esempio, dei rischi geopolitici, le banche centrali possono contribuire a mitigarli.
Parlando di cosa sta facendo la BCE, ha affermato: “Innanzitutto, manteniamo la stabilità dei prezzi, essenziale per la transizione verso un’economia circolare e a basse emissioni di carbonio”.
La transizione verde richiede investimenti sostanziali e una prospettiva di inflazione stabile offre alle aziende una maggiore visibilità sui costi di investimento, il che è particolarmente importante per i progetti verdi visti i loro orizzonti di pianificazione a lungo termine. Inoltre, la stabilità dei prezzi sostiene i segnali di prezzo relativo provenienti da politiche come la tariffazione del carbonio, migliorandone l’efficienza”.
“I rischi legati al clima e alla natura sono unici e continueranno ad aumentare, e la loro importanza non potrà che aumentare nel tempo – ha detto Lagarde – Pertanto, nell’ambito del nostro mandato, la BCE continuerà ad analizzare i rischi climatici, a fornire consulenza alle parti interessate e, soprattutto, ad agire”.