Emmanuel Macron ha aperto la cerimonia per gli 80 anni del D-Day elogiando “lo spirito di sacrificio” dei giovani francesi:
So che il nostro paese è ricco di una gioventù coraggiosa, valorosa, pronta allo stesso spirito di sacrificio dei suoi antenati.
E ancora,
I pericoli aumentano, voi ci ricordate che siamo pronti agli stessi sacrifici per difendere quello che abbiamo di più caro: la nostra terra di Francia e i nostri valori repubblicani”
A Plumelec il Presidente francese ha ricordato che “cadde il primo soldato francese dello Sbarco”, il caporale Emile Bouétard, “giovane marinaio delle Côtes-d’Armor” che era andato in Inghilterra.
Accanto a lui, il colonnello Achille Muller, ultimo dei paracadutisti francesi ad aver partecipato all’operazione, ha ricordato che Bouétard “era un mio amico”.
Quasi centenario, il veterano francese ha consigliato a tutti di coltivare “la memoria”:
Se domani la Francia fosse attaccata, tutti dovrebbero fare la stessa cosa che facemmo noi”
A Macron l’idea di una guerra contro la Russia, mai nominata ma sempre sottintesa, nella quale coinvolgere i giovani francesi, piace sempre di più, non c’è che dire.
Quanto questa operazione propagandistica gli stia portando consenso, lo sapremo tra qualche giorno.