Nuccio Marzà non è il classico uomo – copertina del web che trovate ormai a getto continuo nei rotocalchi dell’informazione indipendente. È un uomo d’azione, il che significa “operativo”: da Kinesiologo ha studiato a fondo il corpo umano e le sue movenze legate all’anatomia, ma anche alla neuropsicologia.
Assieme ad un medico di base – che per riservatezza e sua sicurezza personale ha scelto di non comparire in questa intervista visti i numerosi casi di provvedimenti politici dell’Ordine contro medici e infermieri disallineati – ha salvato oltre 4000 pazienti dal Sars Cov 2, compresa un’anziana di 103 anni, durante l’emergenza sanitaria del 2020.
Soltanto cure domiciliari e nessun decesso. Neppure uno. Sarà per questo che Nuccio non fa notizia? E’ stato un operatore che ha collaborato col gruppo “Terapie Domiciliari” fondato dall’Avvocato Erich Grimaldi e con l’Associazione “La Gente come Noi”.
Nuccio è molto attento alla questione della disabilità e delle problematiche relative ai più fragili, troppo spesso dimenticati, non solo dallo Stato.
Lo abbiamo incontrato a Roma al “Cuore di Napoli Ribelle“, avamposto della resistenza anti restrizioni della Capitale, un ristorante di successo che, dopo ben quattro anni, oltre alla normale attività di esercente continua a promuovere iniziative ricreative e sociali in favore delle vittime dell’emergenza, che paradossalmente, sono sempre di più.
La titolare Adriana Perugini – contestualmente alla classica cena – ha anche organizzato una raccolta fondi in soccorso dei danneggiati da vaccino anti Covid. E’ servita a coprire le spese per l’acquisto di una sedia a rotelle elettrica per un giovane rimasto paralizzato una settimana dopo la prima dose Pfizer.
La parola a Nuccio Marzà.
Buona visione.
Di Jacopo Brogi, Alessandro Fanetti e Giulio Bona per ComeDonChisciotte.org