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La Redazione

 

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Lettera al Presidente Trump

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A cura di Markus
Il 9 Aprile 2019
1225 Views

RAUL ILARGI MEIJER
theautomaticearth.com

President Donald J. Trump
The White House
1600 Pennsylvania Avenue, N.W.
Washington, DC 20500.

Sig. Presidente,

Le scrivo perché sto vedendo che è in procinto di accadere qualcosa che la riguarda, non ho modo di sapere se lei ne è al corrente e non sono a conoscenza di nessun altro che ne parli. Il fatto è, signore, che lei sta per essere incastrato, le stanno preparando una trappola e, a meno che lei  ne sia consapevole, potrebbe benissimo cadere in quella trappola ad occhi spalancati.

Potrebbero anche non averglielo comunicato nel briefing di questa mattina, ma l’organizzazione WikiLeaks ha riferito che alti funzionari statali ecuadoriani hanno fatto trapelare che Julian Assange sarà espulso dalla loro ambasciata di Londra nel giro di “ore o giorni.” Adesso, io non so quale sia la sua opinione personale del signor Assange, forse lei pensa che meriti una punizione per aver divulgato al pubblico informazioni segrete.

In ogni caso, la sua personale opinione sul signor Assange non è adesso la questione più importante, senza offesa. Ciò che è più importante per la sua situazione, così come per quella del signor Assange, è che le persone che lo perseguitano sono quelle stesse persone che la tormentano da più di tre anni e che raddoppieranno i loro sforzi dopo aver subito un enorme smacco a causa del rapporto di non-complicità di Robert Mueller.

La trappola che le hanno teso consiste nel fatto che se lei permetterà a questi rappresentanti, per lo più anonimi, del Deep State di mettere le mani sul signor Assange, li rafforzerà notevolmente (e anche di più). Ma, signore, i nemici del signor Assange all’interno dell’intelligence americana sono gli stessi che ha lei e, rinvigorire i propri nemici, non è il modo giusto di andare in guerra.

Sappiamo che sono le stesse persone a causa di Robert Mueller. Il signor Assange era l’unico modo in cui il signor Mueller poteva pensare di collegarla ai “Russi.” Questa è una narrativa costruita sul falso presupposto secondo cui i “Russi” avrebbero hackerato i server del DNC e inviato i contenuti al signor Assange. Questa teoria è stata completamente screditata più volte e da più testimoni, ma il signor Mueller non l’ha mai riconsiderata.

Per una buona ragione: in questo modo lui (e gli altri) possono lasciare in sospeso la storia, e anche il sospetto, che esista un legame tra lei, il signor Assange e i Russi, nonostante il rapporto di non-complicità di Mueller. E noti bene: la cosa non solo tiene vivo il sospetto popolare e mediatico sul signor Assange, ma lascia vivo anche il sospetto su di lei.

L’ex ambasciatore britannico Craig Murray ha cercato, pochi giorni fa, di fare chiarezza su questa intricata vicenda:

Muellergate and the Discreet Lies of the Bourgeoisie

Robert Mueller continua a ripetere l’affermazione dei servizi di sicurezza statunitensi secondo cui sarebbero stati gli hacker russi ad intercettare le e-mail del DNC e a trasmetterle a Wikileaks. Ciò che dico e che, per quella che è la mia personale conoscenza, questo non è vero. Né il team di Mueller, né l’FBI, né l’NSA, né alcuna agenzia di intelligence degli Stati Uniti, hanno mai effettuato analisi forensi sui server del DNC. Il DNC ha costantemente rifiutato di renderli disponibili. L’accusa contro la Russia si basa esclusivamente su informazioni fornite dagli stessi consulenti del CNC, la Crowdstrike.

William Binney, ex direttore tecnico della NSA (un’organizzazione per l’intercettazione delle comunicazioni da 40 miliardi di dollari l’anno), ha dimostrato oltre ogni dubbio che è era impossibile che le email del DNC potessero essere violate da un hacker esterno, sono state invece scaricate in loco, probabilmente su una chiavetta USB. L’analisi di Binney è stata approvata in pieno dall’ex esperto dei sistemi NSA Ed Loomis. Semplicemente, non ci sono due persone sulla Terra tecnicamente più qualificate per formulare questo giudizio. Eppure, sorprendentemente, Mueller si è rifiutato di chiamare Binney o Loomis (o me) a testimoniare. Confrontate questo, per esempio, con la convocazione a testimoniare da lui inviata al mio amico Randy Credico, che non aveva alcun coinvolgimento in materia, ma che la squadra di Mueller sperava di incolpare della connessione Trump/Assange.

I server del DNC non sono mai stati esaminati da agenzie di intelligence, forze dell’ordine o dal team di Mueller. Binney e Loomis hanno scritto che è impossibile che si trattasse di un attacco esterno. Wikileaks ha costantemente sottolineato che nessun funzionario statale era coinvolto. Nessuna prova è mai stata prodotta sul trasferimento del materiale dai “Russi” a Wikileaks. La pubblicazione ‘Vault 7’ da parte di Wikileaks di documenti della CIA mostra che impiantare false “impronte digitali” di un hackeraggio russo è una pratica consolidata della CIA. Eppure, nulla di tutto questo è apparso nel rapporto Mueller o nei media mainstream. La “collusione” potrebbe essere morta, ma la falsa narrativa sul “Russiagate” si trascina ancora.

Signor Trump, signore, non dubito che lei ormai abbia capito che non si è ancora liberato di Robert Mueller. Ma il signor Mueller è solo un ingranaggio nella grande ruota dell’intelligence che gira contro di lei. Sì, la stessa ruota che gira anche contro il signor Assange. Sono sicuro che lei si rende conto che è estremamente ironico, ma c’è un legame ormai indissolubile tra voi due.

Non a causa di qualcosa che voi stessi avete fatto, ma perché lo hanno creato i cospiratori del Russiagate dei media, il partito democratico e la comunità dei servizi segreti. E lei deve prestare la massima attenzione, proprio a causa di questo legame, perché lo useranno contro di lei.

Potrò anche essere molto più solidale verso il signor Assange di quanto non lo sia lei, ma, come ho detto prima, questo non ha nulla a che vedere con l’opinione personale. Si tratta di una trappola tesa per lei. E il signor Assange è un elemento importante di questa trappola.

Attraverso di lui, soprattutto se lo tengono in isolamento, possono tenere in vita il Russiagate, che, sua volta, permette di spendere centinaia di miliardi di dollari all’anno in armamenti e di mantenere costantemente in auge la minaccia di una guerra.

Senza le vuote accuse contro il signor Assange, Robert Mueller avrebbe dovuto abbandonare la sua inchiesta molto tempo fa, ma, mantenedole vive e facendo tacere il signor Assange, il Russiagate può sopravvivere, perché il legame tra gli hacker russi e WikiLeaks può essere lasciato sospeso nell’aria. E questo, signor Presidente, sarà una brutta notizia per lei, che le piaccia o no, che lei lo riconosca o meno …

Non abbiamo ancora parlato dei media, ma c’è un’altra enorme ironia nei media statunitensi che invocano la libertà di stampa e che poi la usano per infangare lei per tre anni, ma che non dicono una sola parola per difendere quella stessa libertà quando si tratta del signor Assange. Anche loro continueranno a perseguitarla, usando il signor Assange come esca. Non glielo permetta.

Non so cosa lei intenda fare riguardo al Russiagate e ai suoi principali autori, ma so che potrebbe rendere le cose molto più facili per lei stesso, se prima risolvesse il problema Assange. E non può farlo permettendo ai suoi stessi nemici di mettergli le mani addosso e di trasferirlo con la forza negli USA; questo le si ritorcerebbe contro.

Potrebbe perdonarlo, ma ora questo per lei potrebbe essere un passo un po’ azzardato. Forse sarebbe  meglio permettergli semplicemente di andare a casa, in Australia.

Quello che mi farebbe più piacere è se, personalmente, lo candidaste al Nobel per la pace. Questo farebbe incazzare così tanti dei suoi nemici che sarebbe uno spettacolo da vedere. Il dito medio più grosso che potreste mostrare a tutti loro. E poi, vada a parlare con Vladimir Putin e gli dica che le dispiace per tutta questa brutta sceneggiata.

C’è quella scena nel Padrino in cui Marlon Brando, nel ruolo dell’anziano Don, insegna ad Al Pacino come riconoscere il traditore fra quelli che ti circondano: è quello che suggerisce di organizzare un incontro. Qui la cosa è molto simile: chiunque venga da lei per suggerire un trattamento più duro per Julian Assange, sarà lui (o loro) quello che poi verrà a cercare anche lei.

Un’ultima cosa, signor Presidente: Julian Assange, Chelsea Manning ed Edward Snowden sono tra le persone migliori, più brillanti e più coraggiose che il nostro mondo abbia da offrire. Abbiamo bisogno di persone come loro, e ne abbiamo un bisogno disperato. Ed è molto più stupido di quanto non sia semplicemente ironico, che siano proprio quelli che stiamo incarcerando e mettendo a tacere. In questo modo, l’America non sarà mai più grande, garantito.

E lei, signore (lo so, ancora ironia) potrebbe essere la loro (e la nostra) migliore ed anche ultima speranza. Lei ha il potere di liberare i migliori fra noi. Per favore, lo usi con saggezza. E, signor Presidente, signore, stia attento là fuori.

Conosci i tuoi nemici.

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Raul Ilargi Meijer

Fonte: theautomaticearth.com
Link: https://www.theautomaticearth.com/2019/04/warning-mr-trump/
05.04.2019
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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