DI SAMUEL J. NOUMOFF
Global Research
Nel Dicembre 2004 l’Esercito Popolare di Liberazione pubblicò il rapporto sul suo status in un libro bianco, riassumendo la propria visione della configurazione globale delle forze, e tracciando la propria risposta.
Gli assunti operativi di tale documento chiave sono:
(1) mentre la situazione internazionale è stabile, vi sono fattori presenti di instabilità, incertezza e insicurezza che aumentano, e nello stesso tempo l’egemonismo e l’unilateralismo si acuiscono;
(2) la tendenza verso la multi-polarizzazione avanza;
(3) nuovi mutamenti alterano l’attuale assetto di potere;
(4) mentre il mondo in via di sviluppo incrementa la democratizzazione globale con la sua voce, il gap tra e Nord e Sud è sempre più ampio;
(5) la Rivoluzione mondiale negli Affari Militari richiede sia nuove tecnologie che nuove dottrine;
(6) le guerre locali di natura geopolitica, etnica e religiosa sono una minaccia costante;
(7) ogni tentativo di Taiwan di separarsi verrà soppresso; e
(8) le minacce non-convenzionali aumentano.
Per capire la posizione del libro bianco in prospettiva, è essenziale esaminare lo studio del 1999 di due Colonnelli dell’EPL intitolato ‘Guerra Senza Limiti’, connotata negli Usa come la dottrina di una Cina tecnologicamente debole di fronte alla superiore potenza degli Usa.
Un attento esame di tale studio rivela un pensiero attraverso la valutazione delle debolezze e delle forze, sia statunitensi che che cinesi, in tecnologia, strategia e dottrina. Vi è poco dubbio che il risveglio dell’EPL sia stato provocato dalla Guerra del Golfo (Desert Storm).
La risposta della Cina è argomentata e multipla, valuta i differenti livelli di forza e l’incremento dei livelli istruttivi/tecnici cinesi; sviluppa una strategia per una transizione da una economia di pace a una di guerra; cerca una strategia dei ‘balzi’ nella tecnologia militare; non cade nella trappola della ricerca di una superiorità in tutte le aree della tecnologia militare; e costruisce e rinforza una struttura di alleanze istituzionali sia di natura multi-laterale sia a livello bilaterale.
Nel dicembre 2004 l’Esercito Popolare di Liberazione Cinese pubblicò il suo libro bianco sulla Difesa Nazionale della Cina nel 2004 [White Paper Defense 2004]. Il testo situava la linea della difesa nel contesto del percorso cinese alla modernizzazione, sottolineando che il paese vi dedica i suoi sforzi maggiori, ma che ciò non costituisce una minaccia per nessuno. I due pilastri sono una politica estera indipendente e una politica di difesa militare, che non sarà né espansionista né egemonica.
L’assunto strategico è che mentre la situazione generale internazionale è stabile, vi è un incremento dell’incertezza e dell’instabilità. [ibid: (01): 1]
Due tendenze si sviluppano simultaneamente, la globalizzazione economica e la multipolarizzazione, con un mutamento degli assetti di potere, mostrando collaborazione e competizione. [ibid: 8]
Mentre la voce del mondo in via di sviluppo ha sempre un più ampio impatto nelle relazioni internazionali, che tuttavia contribuisce ad una maggiore democratizzazione, il gap tra Nord e Sud è sempre ampio. [ibid]
La guerra all’Iraq ha influenzato molto la sicurezza internazionale e regionale, riflettendo una tendenza egemonica e unilateralista, in cerca di territori strategici, risorse e dominio. [Ibid]
Il ruolo dell’esercito è anche quello di giocare una notevole parte nella configurazione della sicurezza nazionale, tramite una Rivoluzione Mondiale negli Affari Militari [RMA] in cui l’establishment militare passa dalla meccanizzazione all’informatizzazione, in cui si ricava una nuova dottrina militare in conformità ad un arsenale e un equipaggiamento high-tech. Qui il gap militare aumenta. [Ibid]
Le guerre locali sono emerse come conseguenza dell’interazione dei conflitti geopolitici ed etnici che si intersecano con le contraddizioni politiche ed economiche. Ciò ha reso la lotta contro l’origine del terrorismo assai più difficile. [ibid]
Mentre il trend dominante tra le nazioni asiatiche è la consultazione attraverso i meccanismi dell’ASEAN, l’Asian Regional Forum e la Shanghai Cooperation Organization, la situazione della sicurezza è complicata dal rafforzamento delle alleanze militari regionali degli Usa e dall’accelerato schieramento del loro sistema antimissile, mentre il Giappone si prepara a superare la propria Costituzione ed ha significativamente aumentato le proprie attività militari estere. Rimangono incerti i fattori nella risoluzione della questione nucleare nella Penisola Coreana, mentre minacce da terrorismo, separatismo ed estremismo rimangono gravi, così come il contrabbando, il traffico di droga, la pirateria e il riciclaggio del denaro. [ibid: 2]
La questione Taiwan
La più grave immediata minaccia a sovranità, pace e stabilità cinesi rimane il desiderio dell’amministrazione di Taiwan di attuare le riforme costituzionali che minano lo status quo.
Gli Usa contribuiscono alla destabilizzazione della regione aumentando la qualità e la quantità delle vendite di armi a Taiwan.
Se Taiwan tentasse “per accidente” all’indipendenza, ciò verrebbe schiacciato “ad ogni costo”. É per questa ragione che il primo obiettivo di base della dottrina nazionale di sicurezza della Cina è “fermare la separazione e promuovere la riunificazione”. [ibid: 2-3; (02): 1]. Gli obiettivi restano la difesa della sovranità nazionale e dei diritti marittimi, la promozione della forza nazionale, il miglioramento delle capacità operative nella condizione dell’informatizzazione, lo sradicamento delle attività criminali e la prosecuzione di una politica estera indipendente. [ibid (02): 1]
La dottrina strategica è elaborata come uno spostamento da una forza basata sull’elemento umano a una basata sulla tecnologia, o una RMA dai caratteri Cinesi. [ibid {03): 1]
Mentre ciò è compreso in un graduale processo dove la meccanizzazione e la semi-meccanizzazione sono spinte dall’informatizzazione a balzi. Tutto ciò è presente nel concetto “La Guerra di Popolo Oggi”. [ibid: (02) 2] “Mentre, la [Cina] aderisce al concetto di guerra di popolo e sviluppa le strategie e le tattiche della guerra di popolo.” Ciò è sottinteso in una graduale transizione dalla pace alla guerra imminente, se dovesse divenire necessario. Tale operatività si avrebbe attraverso un intensivo programma di sviluppo delle tecnologie duali. [ibid: (07) 1]
Gli scambi militari che sono stati presi, sono “non allineati, non-conflittuali e non diretti contro parti terze”. Esercitazioni militari congiunte hanno avuto luogo in campi non-tradizionali della sicurezza e rivolte a minacce in tali campi. [ibid: (02) 2]
Il livello delle forze è stato ridotto dal settembre 2003 di 1.5 milioni di effettivi, con una ulteriore progettata riduzione alla fine del 2005 di altri 200.000 effettivi, portando le truppe a 2,3 milioni. Il corpo ufficiali è stato ridotto del 15%, con nuovi ufficiali provenienti dai ranghi del NCO, con funzioni passate al corpo degli ingegneri civili, presumibilmente con alti livelli tecnici. Mentre l’esercito è stato snellito, l’aviazione, la marina e la Seconda Artiglieria [forze missilistiche] sono state rafforzate. Lo scopo è avere il controllo dello spazio aereo, delle vie marittime, con forti unità anfibie, e la capacità per un contro-colpo nucleare, se attaccati. L’istruzione militare è stata aggiornata, con enfasi sull’acquisizione di professionalità generiche. [ibid: (03) 1]
La spesa militare della Cina nel periodo 2002-2004 è aumentato di circa il 20%, 211.701 miliardi di Yuan. Con il 2003 anno base, la comparazione del budget militare della Cina con altri paesi è la seguente: 5,69% degli UsaA, 56,78% del Giappone, il 37,07% del regno unito e il 75,94% della Francia. [ibid: (04) 1]
L’aumento riguarda soprattutto: (1) salari, contributi e pensioni; (2) assicurazioni sociali; (3) costo della riorganizzazione; (4) aumento dei costi dell’istruzione militare; (5) aumento dei costi del nuovo arsenale. [ibid]
L’età di un possibile arruolamento obbligatorio, in periodo di pace, va dai 18 anni ai 22 anni. Esenzioni esistono solo per gli unici recettori di stipendi di una famiglia, studenti a tempo pieno, mentre le unità della riserva contano coloro compresi tra i 18 e i 35 ani di età. I soldati smobilitati hanno diritto alla pensione a vita, a un posto di lavoro governativo; tuttavia, anche se hanno un proprio lavoro, trovato anche con l’assistenza del governo, sono esenti dalle tasse, per sempre. [ibid: (05) 3]
In aggiunta alla propria missione militare l’EPL mantiene un programma civile di assistenza. Nel decennio passato, 40.000 “punti di contatto” vennero stabiliti per alleviare la povertà, con 3,7 milioni di persone sottratte a tale status, e 2.800 scuole primarie e secondarie costruite in aree povere. Inoltre l’EPL ha partecipato a progetti di infrastrutture, trasferimenti di tecnologia, e soccorsi in disastri, con l’Accademia Militare di Scienze Mediche che per prima ha isolato l’agente patogeno SARS e sviluppato un rapido reagente. [ibid: (08) 2-4]
Nel campo della cooperazione internazionale della sicurezza, la partnership strategica e la relationship con la Russia è promettente, seguita da consultazioni e gruppi di lavori con gli Usa e consultazioni e dialoghi con Francia, Regno Unito, Sud Africa, Australia, Germania, Canada, Messico, Italia, Polonia e Nuova Zelanda, tra gli altri. Nella regione, consultazioni sono organizzate con il Pakistan, Tailandia, Giappone, Mongolia, Kirgyzstan e Kazakhstan, mentre un accordo di cooperazione tripartita è stata siglato tra Cina, Giappone e Repubblica di Corea. [ibid: (09) 1-2] Le istituzioni regionali giocano un ruolo sempre maggiore, come il Shanghai Cooperation Organization e l’ASEAN Regional Forum, con enfasi sulla diplomazia preventiva sempre più notevole. [ibid: 3]
Nel “Campo della Sicurezza Non-Tradizionale” l’enfasi è stata posta sulle manovre congiunte dei membri dello SCO – Pakistan, India, Francia, Regno unito e Australia. L’ampiezza delle questioni che rientrano in tale categoria vanno dall’antiterrorismo al narcotraffico, pirateria e alla ‘Ricerca e Soccorso’. [ibid]
Nell’ultimo quindicennio la Cina ha partecipato a 13 missioni di peacekeeping dell’ONU, tra cui: Cambogia, Congo (Kinshasa), Liberia, Timor Est, Afghanistan, Kosovo, Haiti, Sahara occidentale, Mozambico, Sierra Leone, Etiopia/Eritrea, Burundi, e Costa d’Avorio. [Ibid: Appendix 6]. Sono state stabilite relazioni militari con 150 paesi, con 100 attaché militari Cinesi all’estero e 85 attaché militari stazionati in Cina. Osservatori stranieri hanno recentemente presenziato in molte esercitazioni militari cinesi: Northern Sword-0308U, Dragon-204, Iron Fist 2004 e una operazione congiunta di ‘cinese-inglese di ‘ricerca e salvataggio’. Inoltre la Cina ha spedito 1000 studenti di scienze dimilitari in 20 paesi e ne ha ricevuti 1245 da 91 nazioni. [ibid: (09) 5]
Mentre la Cina ha mantenuto una politica opposta allo sviluppo e diffusione di armi di distruzione di Massa (WMD), nel campo delle armi convenzionali aderisce alla politica dell’esportazione di armi con l’aiuto dei paesi riceventi, per migliorare la loro capacità nella legittima autodifesa. La Cina rimane la sola potenza nucleare a garantire incondizionatamente la sua politica di non uso o minaccia di uso di armi nucleari contro stati non-nucleari e zone libere da armi nucleari. Ibid: (10) 1].
Come osservazione finale, la Cina riafferma la sua opposizione a tutte le armi nucleari e chiede la loro distruzione, in aggiunta all’opposizione a ogni programma di militarizzazione dello spazio. [ibid: 10) 2]
Analisi del documento
Prima di tentare di trarre conclusioni è essenziale situare il libro bianco nel contesto dell’ampio ripensamento delle strategie e tattiche militari cinesi, che iniziò nel 1999, con la pubblicazione di ‘Unrestricted Warfare’ dei colonnelli Qiao Lang e Wang Xiansui. [Qiang and Wang, 1999] Il curatore statunitense della pubblicazione pose la sua enfasi su due questioni;
(1) una guida tattica per il Terzo Mondo, militarmente inferiore agli Usa; e
(2) che nella nuova era la guerra è senza limiti, non vi sono regole e nulla è vietato. [ibid: 1]
Un pieno esame del documento sostanzialmente qualifica l’audacia di tale ultima proposizione. Gli autori argomentano che ogni superamento dei limiti deve essere fatto nell’ambito delle restrizioni delle opportunità e dei mezzi. [ibid: 119] Il principio guida più importante, tuttavia, è che il nuovo principio di guerra è che essa impiega tutti i mezzi, non solo militari, [ibid: 4] e include la manipolazione delle borse, l’invasione di virus per computer, la fluttuazione degli indici borsistici tramite voci, [ibid:16] la manipolazione degli indici dei crediti, controllo dei media, [ibid: 32-33] guerra ecologica, guerra psicologica, narcotraffico e traffico di banconote false, guerra culturale, paure indotte e guerra in ambito legale internazionale. [ibid: 31-35, 18-19] In altre parole, la lotta per la vittoria avrà luogo nel campo di battaglia e fuori di esso, con la vittoria che sarà misurata dal controllo più che dal livello di perdite inflitte. [ibid: 117, 18] Ciò non significa implicare che il tradizionale arsenale militare abbia perso senso, sebbene le minacce militari non siano le maggiori nella sicurezza nazionale, [ibid:75] ma piuttosto che le singole armi non sono molto importanti, e sono state sostituite dai sistemi e dai sistemi integrati, [ibid: 110, 7] comprendendo 100 e più armi. [Ibid: 10] Tutti ciò comporta un fondamentale spostamento nella dottrina militare, inclusa la costruzione di armi per combattere e l’uso di armi multigenerazionali, [ibid: 13] la costruzione di una forza in grado di ingaggiare una guerra asimmetrica, [ibid: 22] ridurre il livello delle forze mentre si aumenta la qualità delle truppe nella alta e media tecnologia, [ibid: 27] abolire la tradizionale organizzazione, rimpiazzarla con gruppi di combattimento integrati e comandi centralizzati, con equilibrio per le forze armate, completa unificazione, risultante dalla profondità totale della battaglia, con mimetizzazione, velocità e precisione. [Ibid: 63,66, 31]
Dalla prospettiva dei due colonnelli, è chiaro che “Desert Storm” non solo ha mutato la guerra stessa, ma ha notevolmente scioccato i militari cinesi. [Ibid: 3, 51] Una notevole parte del libro bianco è una risposta a tale orientamento. I colonnelli, tuttavia, danno uno sguardo al sistema Usa. Gli statunitensi sono diventati schiavi della tecnologia, e si troveranno in seria difficoltà nel battere un avversario che impiega una guerra non convenzionale a bassa tecnologia, [ibid: 15, 13] tali ritardi nello sviluppo del pensiero militare in conformità con la tecnologia militare, [ibid: 65] hanno impedito di riconciliare la dottrina per l’addestramento nell’attacco, difesa, stabilizzazione e supporto, del dopo-1998, con la nuova realtà della guerra totale dimensionale, [ibid: 67] sproporzionatamente dimenticato nel budget per la guerra non convenzionale in comparazione con il suo budget formale militare [il primo è un 1/25 del secondo] [ibid: 83], gli statunitensi tendono a andare per obiettivi illimitati, [ibid: 138] e possibilmente molti degli statunitensi che vogliono la vittoria, non vogliono pagarne il prezzo in perdite umane. [Ibid: 60]
Gli autori ricordano ai lettori che se un paese è al vertice della tecnologia, esso non è solo, [ibid: 12] e il tentativo di mantenere una permanente superiorità bellica, alla fine, conduce alla bancarotta nazionale. Per evitare ciò, vi è un differente approccio. Tale approccio è sintetizzato in otto principi: [Ibid: 134. 137-141]
(1) Omnidirezionalità – Eliminare la distinzione tra ciò che è e ciò che non è un campo di battaglia.
(2) Sincronia – Sostituire la fasizzazione delle azioni militari con la simultaneità.
(3) Obiettivi Limitati – Gli obiettivi devono essere sempre più piccoli delle misure per ottenerli.
(4) Misure Illimitate – Ogni cosa disponibile può essere usata per ottenere degli scopi precisi.
(5) Asimmetria – Trovare il lato debole dell’avversario, e colpirlo in modo improvviso.
(7) Coordinamento Multidimensionale – Coordinazione delle varie forze armate in differenti sfere dell’attività.
(8) Aggiustamento & Controllo dell’Intero Processo – Stabilire un sistema di feedback e revisione.
In alcuni modi possiamo usare tale documento come una lista base nel giudicarne la sua implementabilità.
Avendo tracciato la nuova formulazione, e sistemato il retroterra, i due colonnelli ci pongono all’attenzione il significato di tutto ciò. La questione più significativa è la cosiddetta informatizzazione della dottrina militare. La centralità di tale questione deriva dalla Prima Guerra dell’Iraq del 1991 quando le immagini della TV venivano trasmesse dai musi dei missili attaccanti, essi stessi laser-guidati, mentre si vedevano precipitare nelle ciminiere di una fabbrica irachena. Tali immagini erano dipinte quale ‘precisione chirurgica dei nuovi sistemi d’arma degli Usa’. In seguito si scoprì che la loro precisione non era quella generalmente dipinta, tuttavia ottennero gli effetti voluti, che erano di “spaventare” il resto del mondo con lo spettro della capacità dell’high-tech militare statunitense.
Le carenze nella precisione vennero dedotte da semplici problemi tecnici che vennero con il tempo. Anticipandone alcuni, i siti iracheni furono “induriti” e bersagliati da cosiddetti “anti-bunker”, con o senza testate all’uranio impoverito [depleted uranium, DU] per facilitarne la penetrazione. Il DU viene usato dal 1973, ed è stato impiegato in Kosovo e a Sarajevo; ma la campagna dell’Iraq ne vide l’uso più devastante, con 940.000 bombe, 4.000 proiettili di artiglieria, e 75 tonnellate di proiettili riempiti di DU in aggiunta ai proiettili ad impulsi di energia (PEP). [Sweet] La nuova tecnologia di puntamento venne ulteriormente migliorata con diversi sistemi satellitari, dalle versioni militari del GPS alla ricognizione fotografica, dal Beyond Visual Range Weapons Systems (BVR), Radar di primo allarme ‘oltre l’orizzonte’, dall’ intelligence tattica in tempo reale integrata nei sistemi di avvicinamento. Un’altra puntualizzazione venne fatta quando l’iniziativa “guerre stellari” di Reagan venne risuscitata, diretta contro i cosiddetti stati ‘canaglia’ e i loro limitati sistemi d’arma nucleari. Mentre il dibattito continua riguardo la sua efficacia, sembra ragionevolmente chiaro che perfino se non è pienamente affidabile, o anche parzialmente affidabile, sarebbe sufficiente a dissuadere un potenziale attaccante.
Ciò è chiaramente un riconoscimento che, anche se non pienamente disponibile, sarebbe sufficiente nell’ostacolare un attacco di uno “stato canaglia” con un assai limitato arsenale di attacco e rappresaglia. Il Giappone ha accettato di partecipare alle ricerche di base, e ha dichiarato la sua volontà di disporre del sistema solo per difendere il Giappone [una alquanto strana parte della loro nuova dottrina militare] assieme all’equazione dell’high-tech. La volontà degli altri stati nel sottoscrivere il sistema “guerre stellari”, conseguentemente, diventa una questione politica per gli Usa e un nuovo test per i suoi alleati; una variazione del tema della “coalizione dei volonterosi”.
Inoltre, purtroppo, la Cina non si è accorta che a fine novembre 2004 il Congresso degli Usa ha approvato un budget di $9 milioni per il “Reliable Replacement Warhead Program”, volto a produrre una ampia varietà di nuove testate, incluso le nuove “bunker buster” nucleari. Quando tale iniziativa maturerà, apparirà chiaro che gli Usa cercano di sottrarsi al trattato per bandire i test nucleari, con un budget stimato, da qualcuno, in trilioni di dollari [Broad]. Una ulteriore parte dell’equazione è la posizione degli Usa di riservarsi il diritto, sotto condizioni, di scegliere il lancio di un attacco preventivo nucleare [Japan Times]. Tale decisione degli Usa ha spinto i Cinesi a rinforzare la loro forza mobile di secondo colpo. Ciò prenderà la forma di una espansione della flotta sottomarina, con annessi motori silenziati e altra tecnologia stealth, una forza terrestre altamente mobile, dotata di sistemi di lancio accurati e capace di assorbire un primo colpo e di rispondere. Un recente rapporto [Halloran] rivela che l’accuratezza del targeting dei missili a corto raggio cinesi è migliorata a 20-30 metri dal bersaglio, e che una Brigata della Seconda Artiglieria ha spostato la propria batteria di 563 km diventando operativa in due giorni. I missili da crociera aerolanciati, o lanciati da terra, sono ben presenti nell’arsenale. Inoltre vi sono gli otto sottomarini diesel-elettrici Classe “Kilo” forniti dalla Russia, mentre i sottomarini designati Classe “Song”, costruiti in Cina, sono prossimi all’operatività, così come molti sottomarini d’attacco nucleare all’autonomia più ampia. Recenti rapporti descrivono anche l’acquisizione di sistemi aviotrasportati di rilevamento a lungo raggio dei bersagli, satelliti ottici e veicoli telecomandati navali [Ridley]. Con un occhio su Taiwan, 100 mezzi da sbarco truppe e 4 mezzi da sbarco per carri armati sono in costruzione. Analisti statunitensi e taiwanesi hanno portato la finestra di una credibile minaccia dal 2010-2015 al 2006-2012. Taiwan, chiaramente, è vista come la maggior minaccia alla Cina, con armi fornite dagli Usa che esacerbano l’insicurezza regionale.
Dati gli obiettivi dichiarati, se necessario, è possibile uno spostamento continuo dalla produzione civile a quella militare; perciò è chiaro che la strategia della Cina, per massimizzare le sue acquisizioni di tecnologia a uso duale, non sia sorprendente. Il logo di ciò è l’industria aerospaziale, dove la distinzione tra missili civili e militari, quando ammessa, è di fatto inesistente. Gli Usa forniscono tecnologia a uso duale alla Cina, ma tentano simultaneamente, e piuttosto vanamente, di limitare la dualità di tale impiego. Il maggior esempio di ciò è la critica degli Usa alla China Aero-Technology Import & Export Corporation per la diversione a usi militari di sofisticate macchine utensili acquisite dalla McDonnell Douglas degli Usa. Perché allora fornirle? Mentre qualcuno argomenta che ciò è semplicemente la pressione delle imprese capitaliste per aumentare vendite e profitti, è mia convinzione che quando la tecnologia ‘dual use’ è disponibile, fornisce agli Usa un sostegno tecnologico nell’indirizzare il livello tecnologico della Cina. É chiaro che ogni tecnologia dall’applicabilità militare, così fornita, è stata già valutata nella sua vulnerabilità, con contromisure già sviluppate o in progettazione. Come detto, pochi anni fa, quando canzonai un ufficiale cinese per aver accettato un ordigno israeliano destinato a sopprimere il rumore dei motori dei sottomarini, sulla base che gli Usa avevano chiaramente sviluppato delle contromisure a tale tecnologia, egli rispose: “Anche noi, certo, lo sappiamo, ma ci porterà avanti nel nostro progetto e nelle nostre contromisure”. Ho assunto lo stesso atteggiamento sul caso del “missile aria-aria Python” attualmente montato sui caccia cinesi, sebbene la versione ufficiale sia che la vendita è stata effettuata prima della notifica da parte israeliana agli Usa. Dall’altro lato, quando non vi fosero effettive contromisure per una proposta di trasferimento di tecnologia, essa verrebbe bloccata. Abbiamo ricordato il successo degli Usa, nello spingere, durante il 2000, gli Israeliani ad annullare un accordo siglato con la Cina per l’acquisizione di una versione aggiornata del “Phalcon”, un radar volante ds 250 milioni di $ in valore.
L’acquisizione di tecnologia è la chiave della politica dei “balzi” al successivo stadio della guerra dell’informatizzazione. È evidente che bisognerà avere una riformulazione della dottrina strategica, con l’obiettivo della continuità, che è stata etichettata moderna “Guerra di Popolo”. Accompagnando ciò a una riduzione della forza per fine carriera, a una sostanziale riduzione dei vantaggi, e a un significativo aumento della professionalità richiesta. Ciò, assieme al drammatico aumento negli scambi bilaterali militari, è chiaramente destinato ad aumentare i livelli tecnici, e a familiarizzare l’EPL con la tecnologia e le scienze militari degli altri paesi. L’aumento della partecipazione nelle missioni ONU di peacekeeping è destinato a “mostrare bandiera”, ad acquisire esperienza nelle forze di proiezione, per quanto limitate, e a migliorare l’esposizione alle ultime tecniche di controllo delle folle, a seguito dell’inappropriato uso della forza durante l’affare Tiananmen.
Riguardo la questione della vendita di armi, va notato che il 3 gennaio 2005, il Dipartimento di Stato Usa ha pubblicato una nota presso il Federal Register [Federal Register: 133] in cui otto aziende cinesi, incluse China Great Wall Industry Corporation, China North Industry Corporation, e China Aero-Technology Import & Export Corporation, e una nord-coreana, la Paeksan Associated Corporation, venivano penalizzate non permettendo loro di lavorare con il governo Usa, né di ottenere le licenze di esportazione che le avrebbero permesso l’acquisizione di tecnologie di aziende Usa. [New York Times, 18 gennaio 2005]. La nota del Federal Register dichiara che le nove aziende hanno esportato materiale all’Iran, il quale ha il “potenziale per dare un materiale contributo allo sviluppo di armi di distruzione di massa (weapons of mass destruction, WMD) o missili cruise o balistici”. Inoltre afferma che tali articoli includono metalli e componenti avanzati che estenderebbero la gittata dei missili iraniani. È chiaro che dal libro bianco i principi guida dell’esportazione bellica della Cina riguardano l’assistenza al paese ricevente per la “legittima autodifesa”. La questione, allora, ovviamente, diventa la definizione di “legittima autodifesa”. Per gli Usa, qualsiasi cosa che incrementi la capacità militare iraniana quale membro centrale dell’ “Asse del male” è illegittimo, mentre per gli Iraniani, e per estensione i Cinesi, tali articoli sono invece parte di un legittimo profilo difensivo. Anche se un cinico lo descriverebbe come elemento del pacchetto, recentemente firmato, da 100 miliardi di $, per dieci anni di traffico petrolifero tra Cina e Iran al fine di sviluppare i campi di Yadavaran, che rientra nei rapporti tra Beijing e Teheran, fin dal breve interregno nel 1979, alquanto forzato, per portare la transizione dall’amministrazione dello Scià a quella dell’imam Khomeni. La visione degli Usa della politica della Cina è esclusivamente guidata dal desiderio sia di indebolire militarmente che di isolare economicamente il governo iraniano, un gioco respinto dalla Cina.
Se vi sono in un’arena dei campi che dividono i temi dominanti, questi sono nella sfera della sicurezza “non convenzionale”, tra cui pirateria, “anti-terrorismo” [lasciamo ad altri la definizione di cosa significhi terrorista], ‘ricerca e soccorso’, e contrabbando. É solo in tale area che è facile generare il più alto livello di cooperazione internazionale.
A livello politico, il libro bianco rende chiaro che l’attuale dottrina strategica è anti-egemonica e multi-polare nell’orientamento, mentre non è diretta verso uno specifico avversario. Molta parte del documento si sofferma su tale ultimo punto, come si nota che la Russia è il principale alleato strategico, apparebdo in testa in ogni lista nel documento, mentre gli Usa sono identificati come un paese in cerca di territori e risorse, che rinforza al contempo le proprie alleanze militari nella regione; mentre le attività compiute nella lotta contro il terrorismo sono assai più difficoltose, a causa della geopolitica e delle politiche etniche degli Usa.
Insomma, il libro bianco punta in una nuova direzione aggiungendo la capacità alla retorica. Il principale obiettivo è lo sviluppo di una sufficiente superiorità aerea-missilistica-navale tale da scoraggiare le autorità di Taiwan dall’alterare lo status quo, e sufficiente da spingere gli Usa a rinunciare a supportare Taiwan dal compiere atti di ostilità. Un importante obiettivo supplementare è la costruzione di una relazione consolidata e possibile,per una voce multi-laterale in opposizione all’unilateralismo Usa e ai suoi obiettivi globali e alla sua struttura di basi militari in 120 paesi. Ciò non è la costruzione di una nuova alleanza ma, piuttosto, l’emergere di stati con politiche primarie e parallele. Al momento ciò includerebbe un nucleo di partecipanti quali: Russia, gli stati della Shanghai Cooperation Organization, Iran, Brasile, Venezuela, Cuba, anche Vietnam, Laos, Cambogia e Repubblica Popolare Democratica di Corea, con la distante speranza nell’India. Al secondario livello parallelo, di certo, notiamo i recenti accordi petroliferi con Angola, Ecuador, Egitto, Indonesia, Kazakhstan, Kuwait, Libia, Myanmar, Nigeria, Oman, Perù, Russia, Arabia Saudita, Sudan, Tailandia e Yemen [Ridley, op cit], e il nuovo porto Pakistano di Gwadar [Ramachandran], mentre al terzo livello parallelo vi sono Francia e Germania.
Se li vediamo come cerchi concentrici, vedremo in futuro un terzo livello parallelo.
L’autore è professore di Scienze Politiche alla McGill University.
Note:
1. Federal Register, 3 gennaio 2005
2. Halloran, Richard, Japan Times On Line, 7 febbraio 2005
3. Japan Times On Line, 6 marzo 2005
4. Qiao Liang & Wang Xiangsui, PLA Literature and Arts Publishing House, Beijing, febbraio 1999, FBIS; disponibile anche su:
http://www.terrorism.com/modules.php?op=modload&name=Documents&file=index
“Unrestricted Warfare”
5. Broad, William J., U.S. Redesigning Atomic Weapons, New York Times, 7 febbraio 2005.
6. New York Times, 18 gennaio 2005
7. Ramachandran, Susha, China’s Pearl in Pakistan’s Waters, Asia Times On Line, 4 marzo 2005
8. Ridley, Bill, China and the Final War for Resources, 321Energy.com, 14 febbraio 2005
9. Sweet Frederick, More Deadly than Bullets, Aim of New U.S. Weapon, NewScientist.com, 2 marzo 2005. Intervention Magazine,
http://www.interventionmag.com/cms/index.php?POSTNUKESID=4d6ebb5f8d04dfabac6ac4cc7968ac7c
David Hambling, Maximum Pain
10. White Paper Defense 2004 – http://english.people.com.cn/whitepaper/defense2004/
Samuel J. Noumoff
Fonte: http://www.globalresearch.ca/
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=NOU20050614&articleId=72
14.06.2005
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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