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La Redazione

 

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LE BANCHE SONO IN CRISI ? RIFORMIAMOLE !

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A cura di Davide
Il 5 Luglio 2009
93 Views

DI RUDO DE RUIJTER
courtfool.info

L’articolo illustra una proposta di riforma
delle banche, per proteggere le aziende dalle
pagliacciate del mondo bancario e permettere una
migliore politica economica, anche nei momenti
peggiori



Introduzione

 

Le cause della crisi bancaria
sono state oggetto di numerose analisi, molte
delle quali la imputano a una normativa avida e
insufficiente e al manchevole controllo da parte
degl’Istituti centrali.


Quando le banche hanno cominciato ad affondare,
i governi, di fronte alle conseguenze della
situazione, sono stati colti completamente di
sorpresa. I ministri delle Finanze hanno avuto
carta bianca per rimettere in sesto il sistema
fornendo aiuti per miliardi di euro. E tutto
perché le banche sono un elemento fondamentale
del sistema economico.


Ma i miliardi di euro sono scomparsi come l’olio
da una scatola del cambio incrinata, e
gl’ingranaggi non hanno voluto rimettersi a
girare. Nel frattempo un crescente numero di
aziende ha dichiarato fallimento per mancanza di
credito, e intere nazioni si sono trovate nei
guai e sono finite sotto tutela del Fondo
Monetario Internazionale [1]. Molti analisti
prevedono che la crisi potrebbe continuare per
vari anni…


Per di più, anche se il fenomeno non è
direttamente collegato, la crescita ininterrotta
altera il clima. I nostri valori e priorità sono
determinati dal consumo e dalla cupidigia, e
ogni giorno nuovi servizi pubblici vengono
sacrificati sull’altare di Wall Street…


Ma esiste un’alternativa: i governi possono
assumere in prima persona il compito di erogare
credito. Quando il denaro diventa denaro di
Stato, non siamo più obbligati a dipendere dal
meccanismo di solvibilità/liquidità delle banche
private, che può nuovamente bloccarsi in
qualsiasi momento se in qualche parte del mondo
vengono messi in circolazioni altri titoli
spazzatura. E, nell’odierna giungla di
approfittatori occupati in tutto il mondo a
speculare e gonfiare titoli, potete star sicuri
che la prossima crisi è già in incubazione da
qualche parte.


Ritengo del tutto insensato lasciare che le
aziende falliscano a causa di problemi che
riguardano il mondo bancario, e correre a
salvare le banche private – versando loro
miliardi delle tasse, comprandole o fornendo
loro liquidità e garanzie – mi sembra una
visione molto miope. Quando vengono soccorsi
dallo Stato, gl’istituti bancari devono poi
naturalmente rimborsare pagando elevati
interessi. Benissimo. Ma questo significa
solamente che le banche scaricheranno i costi su
di voi, in quanto loro clienti. In un modo o
nell’altro siamo con le spalle al muro!
 

L’articolo descrive una proposta
di riforma bancaria che si pone come obiettivi:
–    porre fine alla crisi;
–    creare moneta / erogare credito sulla base
d’interessi sociali ed economici;
–    evitare che l’erogazione del credito si
blocchi per problemi del mondo bancario
–    evitare politiche conflittuali tra governo
e banca centrale;
–    mettere a punto un controllo parlamentare
sulla creazione di moneta;
–    fornire alla banca centrale un volante, che
si aggiunga all’acceleratore e al freno di cui
già dispone;
–    svincolare l’erogazione del credito dalla
crescita economica;
–    assicurare il miglior contesto di sviluppo
prospero, anche nei periodi più difficili.

 

 

 

1. L’erogazione del credito,
oggi


La Banca centrale è indipendente


Attualmente, quasi dappertutto la banca centrale
è indipendente dal governo. Le banche e la banca
centrale stabiliscono quanto credito erogare e
quanto devono pagare gli utilizzatori per
ottenerlo. La banca centrale influenza
l’economia. Per usare una frase della Banca
centrale tedesca (DNB N.V.): “L’interesse è
l’acceleratore e il freno dell’economia”. [2]


Due capitani per una sola nave


La maggior parte dei paesi dispone adesso di
un’economia con due capitani, e la politica
della banca centrale delimita lo spazio d’azione
del governo: quando il governo vuole stimolare
l’economia ma la banca centrale mantiene alto il
tasso d’interesse, il governo non ha molte
speranze di successo.


Moltiplicatore monetario

 


I soldi ricevuti in prestito e usati per pagare
un fornitore di beni vengono depositati in
un’altra banca, che torna a prestarli. In questo
modo il totale del circolante nell’economia
viene moltiplicato (cfr. “Debito,
credito, banco!
”). Quando
l’erogazione del credito si blocca, la moneta in
circolazione può diminuire di varie decine di
punti percentuali in pochi mesi. (Cliccare su

Grafico
della Banca centrale di Saint Louis)

 

 

2. Un breve
sguardo al passato


Prima che venisse creata la banca centrale, il
maggior ostacolo alla crescita del settore era
la bancarotta. Nel 1913 venne creata la Federal
Reserve, un’istituzione privata per gestire un
fondo di riserva delle banche, che avrebbe
permesso di salvare quelle in pericolo. Le
istituzioni affiliate avevano così la
possibilità di prestare una quantità maggiore di
denaro, aumentando al tempo stesso la “fiducia”
del pubblico. La Fed ottenne l’indipendenza dal
governo: i politici non avevano la minima idea
di cosa fosse il denaro, e i banchieri promisero
di occuparsene.



“Fiducia”
è la parola magica nel mondo bancario: se il
pubblico non si fida del sistema non consegna i
propri risparmi alle banche, che a loro volta
non possono prestare soldi. È anche per questo
che le banche centrali private amano di solito
definirsi banche di Stato, anche se in realtà
sono private e, in quasi tutti i paesi,
indipendenti dai governi (cfr.: “Segreti
di denaro, interesse e inflazione
“)


Nel tempo il ruolo delle banche centrali è
cambiato, e varia da una nazione all’altra: in
certi momenti hanno finanziato le guerre, in
altri hanno stimolato l’agricoltura o
l’industria, ma per buona parte del tempo hanno
operato come regolatori del settore bancario,
intervenendo più tardi anche nei pagamenti
interbancari. Grazie ai tassi d’interesse
influenzano i cambi, l’attività economica,
l’inflazione e i margini beneficiari delle
banche.


Nel frattempo, il mondo bancario è cresciuto,
trasformandosi in una caotica giungla
finanziaria globale, in cui gl’interessi sociali
e industriali sono sacrificati alla legge del
profitto e dell’espansione della massa
monetaria. In questa ottica, molte banche
centrali hanno adottato una politica lassista.

 

3. Un breve
sguardo al futuro


Dunque, per i prossimi anni è prevista una dura
recessione che, secondo me, non è inevitabile se
il governo si assume in prima persona la
responsabilità di erogare il credito.
 

Il debito estero degli USA
 


Sommersi
dalla massa d’informazioni sulla crisi
creditizia, abbiamo finito col dimenticare come,
in realtà, è cominciata la storia. Dal 1973 gli
USA hanno dato un enorme impulso al debito
estero, cresciuto in maniera esplosiva, e se
riescono a mantenere a galla il dollaro è solo
perché ne danno in prestito a una velocità
ancora maggiore (cfr. “Costi,
misfatti e pericoli del dollaro
“):
la mondializzazione dei subprime è stata solo
una prova di questa politica. Il programma di
bailout per il recupero delle banche, finanziato
con prestiti, darà vita a una bolla creditizia
di dimensioni incredibili che provocherà una
enorme svalutazione del dollaro. E il collasso
del dollaro lascia, a parer mio, presagire un
caos finanziario planetario.


Quando ci troveremo in questa situazione, i
paesi potranno cercare di limitare le
conseguenze solo se l’erogazione del credito
sarà nelle mani del governo, che non dev’essere
guidato da profittatori miopi e da azionisti
avidi.

 

Previsioni energetiche

 


Un
problema più serio è la sempre minore
disponibilità di energia prevista (cfr. “Energia
mondiale e popolazione
”).
Sappiamo tutti che stiamo dando fondo a fonti di
energia limitate: per generazioni ci siamo
abituati a consumarle a un ritmo sempre
maggiore, sicuri che, alla fine, sarebbero state
scoperte nuove riserve…


La maggior parte di noi preferisce
istintivamente negare che la fine della crescita
sia oramai alle porte. E non è che si metta in
dubbio l’affidabilità dei dati disponibili:
semplicemente, molti non riescono ad immaginare
il mondo senza una popolazione e un’economia in
costante crescita.


C’è anche qualcuno che confonde ancora le
“riserve” energetiche con la “fornitura”
energetica. E inganniamo noi stessi blaterando
sulla nostra produzione di energia solare o
eolica, che, in effetti, rappresentano solo l’1%
del consumo globale. E così, sorprendentemente,
ci comportiamo come se il problema non
esistesse.

 

 

4. Riforma
bancaria

 

L’erogazione del credito non deve più dipendere
dalla fiducia che il pubblico ripone nelle
banche. Per dirla in altre parole, l’erogazione
del credito deve diventare indipendente dal
bilancio contabile di depositi e risparmi.


L’erogazione del credito non dovrebbe dipendere
da un qualche meccanismo bancario, che può
facilmente bloccarsi quando un incidente
disturba la liquidità e solvibilità di una
banca.


L’erogazione del credito dovrebbe inoltre poter
funzionare in modo normale anche quando non c’è
crescita economica e quando la popolazione
declina [3].


A mio avviso, la soluzione è una riforma
bancaria grazie alla quale l’attuale banca
centrale venga sostituita da una banca centrale
dello Stato, che, in quanto elargitore esclusivo
di moneta, dovrà assumersi la responsabilità
dell’erogazione del credito.


L’erogazione del credito legata alla solvibilità
e liquidità del sistema bancario privato verrà
abolita, così come verrà abolito il
moltiplicarsi di moneta fittizia [4].

 

 

Le banche diventeranno lo sportello
d’interfaccia tra il pubblico e la banca
centrale, che potrà allora pilotare con
precisione la massa monetaria e il valore della
valutaria.


Attualmente la banca centrale usa un solo tasso
d’interesse per accelerare o frenare l’economia,
come se tutti i settori economici dovessero
sempre essere stimolati o frenati in egual
misura, e ciò provoca numerosi effetti
collaterali indesiderabili. Questo rozzo sistema
può essere affinato fissando interessi diversi
per ogni settore, permettendo così alla banca
centrale di avere a sua disposizione non solo un
acceleratore e un freno, ma anche un volante: la
politica economica potrà dunque essere definita
in modo più preciso e mirato.


L’obiettivo non dovrà essere ottenere benefici
maggiori e più rapidi, ma ottimizzare la qualità
della società e prevenire le necessità per il
futuro. In tempi di prosperità economica è
normale che i parlamentari non guardino al di là
del proprio naso, ma stiamo mettendo al mondo
ragazzi che vivranno per i prossimi 75/80 anni e
sarebbe quantomeno auspicabile che valutassimo
se in questo arco di tempo ci saranno ancora
sufficiente energia, cibo e acqua.



La
politica delle banche centrali mira
all’inflazione permanente [5], in modo che il
carico degl’interessi passi da coloro che
prestano denaro a coloro che lo usano, e che il
rischio di insolvibilità del credito diminuisca
(cfr. “Segreti
di denaro, interesse e inflazione
“).
Quando aumenta la disponibilità di energia,
materie prime e forza lavorativa, un’inflazione
moderata può inoltre rappresentare uno stimolo
per l’economia. Nell’ultimo secolo il sistema ha
funzionato piuttosto bene; non è quindi un caso
che il nostro modello economico miri a una
crescita ininterrotta di input, output e
popolazione.


Il sistema odierno si basa sulla crescita
permanente dell’erogazione di denaro; quando
input e output economici si contraggono vengono
alla luce sempre più bolle speculative con
denaro senza un reale valore, destinate prima o
poi a collassare. Centralizzando
l’erogazione del credito, e rendendola
indipendente dalla crescita economica, sarà
possibile pilotare l’economia e ottimizzare la
prosperità, anche in periodi d’instabilità
economica.



La
maggior parte di noi non si è ancora resa conto
che siamo alla vigilia di una scarsità di
energia, che in un modo o nell’altro provocherà
una rapida contrazione della popolazione
mondiale [6].


Un’alternativa è quella di guardare innanzi e
usare il nostro cervello: se in futuro non ci
saranno energia e cibo sufficienti, dovremo
mettere al mondo meno neonati: quanto più si
contrarrà il tasso di natalità tante o più
possibilità di un’elevata qualità di vita
avremo.



Un’altra
alternativa è di aspettare stupidamente fino a
quando carestie e guerre non diminuiscano la
popolazione mondiale. I potenziali aggressori
saranno probabilmente i paesi che dipendono
pesantemente dalle importazioni energetiche, in
gran parte riunite sotto la bandiera della NATO,
il cui quartier generale si trova in Belgio, il
paese che importa la maggior quantità di energia
per abitante (cfr. “La crisi energetica: una
svolta per l’umanità”).

 

 

Alcuni punti pratici


I privilegi delle banche centrali nascono da
articoli di legge. Cambiarli è compito del
Parlamento, i cui membri, in massima parte, non
hanno la minore idea di che cosa sia il denaro e
di come funzioni. “Segreti
di denaro, interesse e inflazione
” e
Debito,
credito, banco!
” offrono
un’introduzione rapida e di facile comprensione.


Quasi tutti i libri di economia disponibili si
occupano della crescita economica, il che rende
un poco più difficile trattare il tema: a causa
delle teorie sulla crescita economica, molti
confondono la crescita economica e prosperità.
Avviare una banca centrale di Stato non è
un’operazione costosa. Il denaro è solo un
“debito con collaterali” e può essere creato dal
nulla, come succede con la maggior parte del
denaro oggi in circolazione [7].


Neppure la “nazionalizzazione” delle banche
centrali esistenti è necessariamente
un’operazione costosa: nella sua più semplice
espressione consiste nel ritirare i privilegi
concessi. I dipendenti potrebbero ricevere
un’offerta per passare alle dipendenze del nuovo
istituto centrale di Stato.


Le banche continueranno ad essere l’interfaccia
necessaria tra banca centrale e pubblico. I
criteri per l’erogazione del credito sono
fissati dalla politica economica e sono messi in
pratica dalla banca centrale: i criteri odierni
basati sul profitto, la liquidità e la
solvibilità delle singole banche private non
serviranno più per decidere l’erogazione (o
meno) dei crediti.


I privati non noteranno grandi cambiamenti, e
potranno conservare i propri conti correnti. Ma,
per come la vedo io, in futuro un numero sempre
crescente di persone sceglierà con maggiore
attenzione di cofinanziare progetti utili.


L’euro


L’euro è la moneta della BCE (Banca centrale
europea) di Francoforte, un’istituzione privata
di cui fanno parte le banche centrali private
dei paesi partecipanti. La BCE e le banche
centrali sono indipendenti [8]. L’euro non è la
valuta obbligatoria dell’Unione europea; ad
esempio, la Bank of England è una banca
nazionalizzata con una sua valuta.


Di per sé, una moneta unica dell’Unione europea
è una scelta utile. L’enorme potere del
consorzio bancario che forma la BCE rappresenta
però una minaccia per la democrazia. La sfrenata
creazione di moneta ha già portato alla cessione
di buona parte delle funzioni pubbliche (poste,
telegrafo, telefono, trasporti, fornitura di
gas, di acqua e di elettricità, compiti di
polizia e di sorveglianza carceraria). La
popolazione è nelle mani della grande finanza.
Lo spazio di manovra dei governi si riduce ogni
giorno di più.


Non penso che la BCE sia disposta a cedere i
propri poteri. I governi che condividono una
visione comune della struttura della società,
oggi e in futuro, dovrebbero creare una nuova
moneta europea e l’iniziativa potrebbe essere
presa da qualunque stato membro dell’Unione
europea.

RUDO DE RUIJTER
Fonte: www.courtfool.info
Link: http://www.courtfool.info/it_Le_banche_sono_i_crisi_Riformiamole.htm
4.02.2009

 
[1] Islanda,
Ungheria e Ucraina
    

http://uk.reuters.com/article/marketsNewsUS/idUKLJ43131520090119


 
[2] L’interesse è l’acceleratore e il freno
dell’economia (De Nederlandse Bank N.V.)
    

http://www.dnb.nl/en/interest-rates-and-inflation/general/index.jsp
 

 
[3] “Energia mondiale e popolazione”, grafico 14
   

http://www.courtfool.info/it_Energia_mondiale_e_popolazione.htm

 
 
[4] Moltiplicatore monetario; « Debito, credito,
banco ! »
    http://www.courtfool.info/it_Debito_credito_banco.htm
 
 
[5] Le banche centrali presentano l’inflazione
permanente (2% presunto) come “Stabilità dei
prezzi” !
    

http://www.ecb.europa.eu/home/pdf/students/leaflet_en.pdf

  , pag. 10
 
[6] “Energia mondiale e popolazione”, Paul
Chefurka

    

http://www.courtfool.info/it_Energia_mondiale_e_popolazione.htm
 


[7] Fino al 1971 il dollaro statunitense era
garantito da un quantità di oro di valore
equivalente. Garantire la valuta con il
controvalore in metallo prezioso non solo
presenta il rischio di possibili speculazioni ma
significa anche che i fornitori esteri del
metallo prezioso diventano automaticamente
proprietari del valore rappresentato. La moneta
a corso forzoso, invece, si basa sul
riconoscimento del debito e sulla promessa di un
servizio. Essendo creata dal nulla, risulta più
elevato il pericolo di abusi da parte delle
autorità finanziarie (ad esempio l’inflazione).
 
[8] La BCE segue una politica indipendente

http://www.ecb.europa.eu/ecb/orga/independence/html/index.it.html

 

4 febbraio 2009

 



tradotto da



Carlo Pappalardo



http://bastianini.info
 

 

 


 

Per reazioni o risposte, contattate l’autore via

www.courtfool.info
  .

 

 

 



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Court Fool, 2009

 

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