Mosca deve necessariamente trovare un modo per far fronte all’esclusione dal sistema SWIFT, almeno finchè un nuovo sistema economico-finanziario a guida cinese non nascerà, stravolgendo tutti gli attuali meccanismi.
Deve farlo anche alla svelta se non si vuole trovare tagliata fuori dal commercio con i paesi asiatici e, secondo quando riportato da Bloomberg, primi passi in questa direzione li sta facendo proprio in questi giorni con l’India, la sesta economia del mondo.
Il Cremlino avrebbe infatti proposto all’India di adottare un sistema di pagamento sviluppato dalla Banca Centrale russa che permetterebbe di evitare l’utilizzo del dollaro, garantendo i pagamenti in rupie e rubli, e permettendo così al terzo più grande consumatore di petrolio del mondo di continuare ad acquistare dalla Russia, aggirando le sanzioni occidentali.
La proposta prevede l’utilizzo del sistema SPFS – sistema di trasmissione dei messaggi finanziari – sviluppato dalla Banca centrale russa dal 2014, equivalente per funzionamento al sistema internazionale SWIFT.
Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo in India del ministro degli esteri russo Sergey Lavrov e di alcuni funzionari della Banca russa per discutere più approfonditamente del progetto ed esaminare i dettagli sul suo utilizzo.
Entrambe le parti sono fiduciose sulla possibilità di trovare un’intesa vista l’interdipendenza delle loro economie. Basti pensare che l’anno scorso l’India ha esportato 3,3 miliardi di dollari di merci in Russia, soprattutto prodotti farmaceutici, tè e caffè, e ha importato 6,9 miliardi di dollari di prodotti russi, tra cui armi e beni di difesa, risorse minerali, fertilizzanti, metalli, diamanti e altre pietre preziose.
Massimo A. Cascone, 31.03.2022