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Ai sensi della legislazione della Federazione Russa la vaccinazione contro il COVID-19 non può essere obbligatoria, tuttavia un certo numero di operatori non possono di fatto lavorare senza la garanzia di aver sviluppato adeguati anticorpi, laddove c’è una risoluzione in tal senso dell’autorità sanitaria compente, è stato spiegato dai legali russi.
Il socio senior del gruppo legale ‘Remez, Pecherei and Partners’, Ivan Pecherei, specializzato in medicina legale, ha spiegato ai media russi la relazione giuridica tra necessità di vaccinazione e alcune particolari professioni dopo l’iniziativa presa dal Governo della Jacuzia.
All’inizio di questa settimana, il servizio stampa del governo della Repubblica di Sacha (Jakuzia) ha riferito che il capo della più grande delle 22 repubbliche autonome della Federazione, Aisen Nikolayev, ha optato per l’obbligatorietà per la vaccinazione di massa della popolazione. In particolare, il 19 maggio, è stato emanato un decreto dal capo medico sanitario della Yakutia sull’immunizzazione obbligatoria della popolazione e i datori di lavoro che non provvederanno alla vaccinazione dei dipendenti saranno multati mentre ai dipendenti potrebbe non essere consentito lavorare in caso di rifiuto ingiustificato di vaccinarsi.
“Il Programma Nazionale di Vaccinazioni include operatori sanitari e insegnanti e alcune altre professioni. Quando la situazione epidemiologica in una regione si complica, il medico capo della regione ha il diritto di adottare un decreto in cui viene effettivamente dichiarata un’epidemia. In questa situazione, per la malattia per la quale è dichiarata l’epidemia, la vaccinazione avviene secondo il programma di vaccinazione. In questa situazione, diventa obbligatoria per quelle categorie di persone che sono incluse nel programma nazionale di vaccinazione”, ha detto Pecherei spiegando quindi come dovrebbe essere correttamente interpretata dal punto di vista legale la decisione del governo della grande repubblica siberiana.
L’avvocato specifica che in ogni caso il diritto a rifiutare la vaccinazione non può essere negato neppure agli operatori sanitari, tuttavia questi, e gli altri particolari casi di operatori a stretto contatto con privati cittadini spesso appartenenti a categorie vulnerabili, non potranno lavorare finché l’emergenza non sarà revocata.
Come risulta dall’ordine del Ministero della Salute della Federazione Russa, la priorità del 1 ° livello nel calendario delle vaccinazioni per le indicazioni epidemiche comprende dipendenti di organizzazioni mediche, educative, organizzazioni di servizi sociali e personale dei centri multifunzionali, che sono quotidianamente a stretto contatto con grandi quantità di cittadini.
Pubblicata il 27.05.2021