Di Lucas Leiroz, southfront.org
La Polonia continua a intensificare le tensioni contro la Russia e la Bielorussia. In un recente discorso, il primo ministro del Paese ha espresso il desiderio di aderire al programma nucleare della NATO, che consentirebbe a Varsavia di avere armi americane sul suo territorio. Il progetto si inserisce tra i tentativi della Polonia di ‘dissuadere’ la Russia, che in pratica potrebbe portare a una catastrofe.
Le parole di Mateusz Morawiecki su questo argomento sono state pronunciate durante la conferenza stampa dopo il vertice dell’Unione Europea a Bruxelles il 30 giugno scorso. Ha sottolineato che, sebbene la decisione finale sulla questione dipenda dai suoi partner occidentali, a suo avviso sarebbe sbagliato non rispondere all’iniziativa della Russia e della Bielorussia di condividere le armi nucleari. Secondo Morawiecki, il dispiegamento di armi sul territorio bielorusso è una “provocazione di Putin”, alla quale bisogna rispondere con una misura equivalente: il dispiegamento di armi americane sul territorio polacco.
“Poiché la Russia intende schierare armi nucleari tattiche in Bielorussia, ci rivolgiamo all’intera NATO affinché partecipi al programma di condivisione nucleare (…) La decisione finale dipenderà dai nostri partner americani e della NATO. Dichiariamo la nostra volontà di agire rapidamente in questa questione (…) Non vogliamo restare inerti mentre il [Presidente russo Vladimir] Putin intensifica ogni tipo di minaccia”, ha detto.
In realtà, questa non è la prima volta che le autorità polacche hanno mostrato interesse a ricevere armi nucleari occidentali sul loro territorio. L’anno scorso, alcuni mesi dopo che Minsk aveva annunciato la sua intenzione di ospitare le armi russe, Andrzej Duda ha detto di aver contattato i suoi partner americani per discutere la possibilità di rispondere alla mossa bielorusso-russa con l’arrivo delle armi della NATO in Polonia.
“C’è sempre una potenziale opportunità di partecipare al programma di condivisione nucleare (…) Abbiamo parlato con i leader americani per sapere se gli Stati Uniti stanno valutando tale possibilità. La questione è aperta”, ha annunciato Duda a ottobre.
All’epoca, avanzando il progetto, la Polonia poteva partecipare all’esercitazione di deterrenza nucleare della NATO “Steadfast Noon“, un programma annuale che “aiuta a garantire che il deterrente nucleare dell’Alleanza rimanga sicuro, protetto ed efficace”. Le esercitazioni comprendono l’addestramento per mettere in atto i piani dei membri del programma di condivisione nucleare dell’Alleanza, ma Varsavia non è stata inclusa in questa categoria di Paesi, partecipando alle operazioni solo come forza di supporto.
Attualmente, Belgio, Germania, Italia, Olanda e Turchia hanno armi nucleari statunitensi nei loro territori. Si stima che ci siano più di duecento bombe atomiche americane all’estero, con il programma incentrato sull’uso delle armi B61 sganciate per via aerea, il cui lancio dipende dal lavoro del cosiddetto Dual Capable Aircraft (DCA). Con l’eventuale ingresso della Polonia nel programma, la posizione aggressiva degli Stati Uniti in Europa verrebbe fortemente rafforzata, creando tensioni forse irreversibili.
In realtà, la Polonia utilizza una retorica molto debole quando giustifica la sua richiesta di armi nucleari con la presunta “minaccia” rappresentata dalla strategia congiunta di Russia e Bielorussia. Minsk sta ricevendo le armi russe per due motivi principali: il primo è la necessità di aumentare il suo potere di deterrenza di fronte alle provocazioni della NATO e del regime neonazista di Kiev; il secondo motivo è che si tratta di una manovra legale per il Paese, dal momento che la Bielorussia mantiene un accordo di integrazione militare e di difesa collettiva con la Russia nell’ambito dello Stato dell’Unione.
La Bielorussia è stata bersaglio di numerosi attacchi condotti da terroristi dissidenti ucraini e bielorussi, molti dei quali attraversano il confine proprio dalla Polonia – un Paese che addestra apertamente le truppe della milizia neonazista anti-Lukashenko “Bypol”. Parlando di “minacce” in merito alla strategia bielorusso-russa, Varsavia sta invertendo la retorica: è Minsk, non la Polonia, ad essere minacciata e ripetutamente attaccata.
Ricevendo armi americane, la Polonia non farebbe altro che aumentare ancora di più questa provocazione contro la Bielorussia, legittimando così azioni di risposta ancora più forti. In questo scenario, la Russia potrebbe inviare ancora più armi nucleari al Paese partner, oltre a contribuire a promuovere una militarizzazione più intensa dei confini. Con Mosca e Minsk impegnate nella difesa reciproca e con la Russia che ha una potenza militare molto più forte della Polonia e di altri Paesi vicini, il piano di “dissuadere la Russia” con le armi nucleari americane sembra ridicolo da una prospettiva strategica. Il dispiegamento di queste bombe non farebbe altro che aumentare irresponsabilmente le tensioni, senza alcun reale effetto deterrente sulla Russia.
Resta da vedere se l’Alleanza Atlantica gestirà la questione con la dovuta cautela. Per evitare che le attuali tensioni si intensifichino fino a sfociare in una guerra mondiale nucleare, è necessario che la NATO garantisca condizioni minime di coesistenza, non solo rinunciando all’espansionismo, ma anche evitando la nuclearizzazione dell’ambiente strategico russo – che include la Polonia.
Di Lucas Leiroz, southfront.org
03.07.2023
Lucas Leiroz, giornalista, ricercatore presso il Centro di Studi Geostrategici, consulente geopolitico.
Fonte: https://southfront.org/poland-wants-to-join-natos-nuclear-weapons-sharing-program/
Traduzione a cura della Redazione di ComeDonChisciotte.org