Secondo quanto dichiarato dai rappresentanti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, da questa mattina, giovedì 17 febbraio, le forze armate ucraine stanno bombardando il territorio delle Repubbliche del Donbass con armi pesanti, ignorando gli accordi di Minsk che vietano l’utilizzo di mortai e artiglieria.
Il rappresentante della Milizia Popolare della DPR – Repubblica Popolare di Donetsk – ha sottolineato che l’utilizzo dell’artiglieria da parte di Kiev indica i preparativi per un’operazione militare, che potrebbe essere la miccia per far esplodere definitivamente la questione NATO-Ucraina-Russia.
“Secondo i nostri rapporti di intelligence, la leadership ucraina, mentre costruisce il raggruppamento offensivo dell’AFU nel Donbass, si sta preparando a evacuare l’ufficio del presidente ucraino, la Verkhovna Rada, il Consiglio di sicurezza nazionale e di difesa, il Ministero della Difesa e altri Ministeri e agenzie da Kiev a Leopoli” nel caso in cui l’aggressione contro il Donbass fallisse, ha detto il rappresentante ai giornalisti.
Nonostante aggressione in corso, il Ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha affermato in queste ore che il governo ucraino non prevede operazioni militari nel Donbass, ribadendo che l’Ucraina intende agire in modo politico-diplomatico.
Il Cremlino nel frattempo sta ovviamente seguendo da vicino le notizie sull’aggravarsi della situazione. “Certamente stiamo leggendo e vedendo i rapporti che arrivano da lì , è assolutamente chiaro che la situazione si sta aggravando. […] la Russia mantiene un’enorme capacità di attacco sul confine, ma ripeto – stiamo parlando del nostro territorio – nessuno, non un solo rappresentante occidentale, sta parlando di un’enorme capacità di attacco delle forze armate ucraine sulla linea di contatto”, ha affermato l’addetto stampa del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov.
Massimo A. Cascone, 17.02.2022