DI NICOLETTA FORCHERI
Questo articolo è stato scritto in risposta a Gaza e Il sesso di Hamas di Gennaro Carotenuto.
Peccato che Carotenuto confonda due concetti
ontologici, antisionismo e antisemitismo, lo stesso ricatto morale abusato
da una nazione come assegno in bianco per espandersi ai danni dei vicini, o
degli stessi inquilini; e che tacciando di “trogloditi razzisti e sessisti” gli
esponenti di Hamas, dimostri lo stesso becero e ottuso razzismo
“dell’imperialismo occidentale” che tanto si accanisce a criticare nei suoi
articoli – e delle cui gesta abbiamo il migliore esempio con questa guerra.
Io chiedo a questo punto se li ha conosciuti da
vicino per giudicarli così. Non che siano dei santi, avranno anche loro
tantissime pecche. Ma come ignorare che Hamas ha vinto
massicciamente le elezioni e che tutta la sua gente è stretta attorno
ad esso? Che cosa bisogna dire? Che la popolazione si stringe attorno a
dei “trogloditi razzisti e sessisti”? Forse che in fondo lo sarebbero anche
loro un pochettino “trogloditi razzisti e sessisti”…?
Questo è l’esatto e spiccicato argomento utilizzato da
Israele per massacrare i palestinesi inerti – trogloditi e non trogloditi
insieme. Peccato che sia falso, tutte le guerre si basano su una fandonia, ne
abbiamo esempi a iosa ultimamente, dall’Irak all’Afghanistan, dal Kuwait
al Congo, dovrebbe saperlo Carotenuto. La bugia in questo
caso è questa: dipingere Hamas come dei criminali “trogloditi ecc. ecc.”.
L’altra bugia è volere eliminare i “trogloditi” per il bene della
popolazione e ciò facendo massacrarla. Come si fa a difendere l’aggredito
utilizzando le armi propagandistiche dell’aggressore?
Li conosco troppo bene i sionisti per averli troppo
spesso sentiti dire, non si sa se candidamente o psicopaticamente, che
tutti quei palestinesi sono stati messi apposta lì per dar fastidio a Israele e
che la loro “vera” patria sarebbe la Giordania. “Perchè non se ne tornano
nella loro “vera” patria? E’ decisamente un complotto arabo contro Israele dal
quale abbiamo il diritto/dovere di difenderci”
La conseguenza logica di quei ragionamenti, l’abbiamo
davanti agli occhi: la soluzione finale, dopo anni di ghetto.
Genocidio ed evacuazione STABILE PERMANENTE dei palestinesi da Gaza e
le loro terre. Sono stati avvertiti con gli avvisi: lasciate le vostre case e le
vostre terre. Nonostante tutte le dichiarazioni ufficiali, che Israele non
vuole rioccupare Gaza, si ha la sensazione netta che dovranno
lasciarle PER SEMPRE, per non parlare di chi le ha già lasciate come “effetto
collaterale”. Tutto il resto, i razzi di Hamas o le parole infervorate
dei suoi membri – ma per giudicarle bisognerebbe leggerle direttamente in arabo
– sono tutte grossissime scuse per occupare quella striscia di
terra.
La domanda è piuttosto: come mai in dieci giorni di
guerra unilaterale dai cieli la bravissima tsahal con tanto di satelliti e di
supporti tecnologici non è riuscita a centrare i tiratori di razzi
artigianali??? Non ho una risposta ma so che sarebbe crollato lo
striminzito alibi sul quale si basa questa occupazione cruenta….
La tua di domanda invece è faziosa: essere pro
o contro la distruzione d’Israele e pertanto dover scegliere tra
il politicamente corretto o scorretto, il moralmente equo o no, a
seconda della risposta; costringerci a rispondere o sì, ma a costo di
essere definiti criminali antisemiti, o no, non condividiamo le scelte
di Hamas e dunque l’argomento sul quale si basa l’aggressione di Israele è
giusto, rischiando di giustificare Israele che è tutto tranne
che giustificabile. La domanda corretta sarebbe invece questa: siete
per un Israele che vuole la distruzione della Palestina? Perché
questo è Israele. Lo sta dimostrando in queste ore nei fatti, ma anche in tutti
questi anni di embarghi, massacri, espropriazioni, abusivismi,
ghetto. E’ il suo comportamento, se non fosse la sua essenza.
Perché l’altra domanda è: potrà Israele cambiare comportamento –
o essenza – per accettare l’alterità – altra religione ma soprattutto altro
sistema economico, società agraria rurale arcaica?
Domanda retorica perché criticare Israele fino in fondo
vuol dire rimettere in discussione le basi del nostro stesso
sistema economico basato sulla truffa monetaria, sulla leva del
credito e della finanza, sulla frode degli interessi, dei brevetti, del gioco
d’azzardo, sul profitto assurto a religone, sul furto del nostro vicino
mascherato in business, sull’estirpazione degli ulivi per la speculazione
edilizia, sullo schiacciamento della persona a vantaggio delle Corporation e
delle caste bancarie, quelle che “sanno” della frode ma che la nascondono, e che
hanno fatto così tanti adepti da schiodarli difficilmente dalla convinzione che
il nostro sistema è “progresso, prosperità e modernità” contrapposto appunto a
“trogloditismo sessismo e razzismo”…
Chiedere provocatoriamente ai lettori, estranei alla
guerra e che dovrebbero rimanere tali senza cedere alla
ragione del più forte, se siano pro o contro la distruzione di un
paese, solo perché rischiano di non considerare “trogloditi” i
membri di Hamas, o di comprenderne le reazioni, pur non
condividendole, è porre una domanda fuorviante, che propende per le ragioni
dell’aggressore.
Una cosa non hai detto Carotenuto, ed è che si può non
condividere la mentalità di Hamas, il loro “sessismo” ecc. ecc. ma che esso non
è l’aggressore, è l’aggredito, la vittima, assieme alla sua popolazione
simpatizzante, di un ignobile embargo chiamato “tregua” durante la quale i
militari hanno sparato sui pescatori nelle loro acque territoriali, hanno
strozzato Gaza in tutti i modi possibili, dal punto di vista monetario,
alimentare e dei medicinali, gli hanno tolto tutto, chiuso i passaggi: uno
strozzinaggio che non è riuscito, stranamente, a intercettare i razzi, ma
che nel frattempo ha stremato Hamas e la popolazione, mentre ovunque
continuavano gli abusivismi coloniali. Questa è la pax israeliana, o prendere o
lasciare, chiunque lasci è un terrorista.
No Carotenuto, tu fai manipolazione e propaganda, la
peggiore che ci sia, quella da anni travestitata da “buona”, da “contro
corrente”, forse “infiltrata”. Mescoli le carte, confondi le acque. Per lasciare
sempre in piedi l’impalcatura della sedicente democrazia, foglia di fico
del tanto aborrito “imperialismo”, del tanto vituperato “capitalismo”,
o del peggiore dei nuovi ordini mondiali, il “corporasionismo” della nostra
società occidentale. Critichi e incanali la critica ma quello non lo
scalfisci, mai.
Bravo.
Nicoletta Forcheri