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La Redazione

 

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il prossimo Segretario NATO è un rebus

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Il 12 Settembre 2023
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di Fabrizio Bertolami per comedonchisciotte.org

 

L’attuale Segretario della NATO, Jens Stoltenberg, norvegese, è ormai in carica ininterrottamente dal 2014, ben oltre il mandato standard per questa figura che è di 5 anni.
L’ultimo rinnovo è avvenuto quest’anno, poichè i governi che fanno parte dell’alleanza non sono riusciti a trovare un’accordo sul nome del suo successore. Stoltenberg, aveva annunciato che avrebbe lasciato l’incarico alla scadenza, salvo poi essere riconfermato (1) per un altro anno, fino ad Ottobre 2024. Al momento pare escludere un suo ulteriore coinvolgimento dopo questa data (2).

La corsa alla sua successione rappresenta quindi un problema per chi dovrà decidere chi sarà il nuovo Segretario, pur essendosi affacciati diversi pretendenti al ruolo nel corso del tempo.

Il curriculum richiesto dagli USA per questa figura pare ora richiedere un profilo più alto che in passato; gli USA vogliono che il ruolo venga ricoperto da un ex capo di governo o di Stato, segnalando così che la gravosità dell’incarico è aumentata (3).

Una semplice ricerca su Wikipedia rivela la lista dei precedenti mandati che, al netto dei tre mandati inglesi, sono stati sempre ricoperti da esponenti di piccole nazioni (il segretario precedente era il danese Rasmussen). La curiosità è che il vice Segretario è stato quasi sempre italiano, con poche eccezioni. Il nome di un americano non è mai stato preso in considerazione, in quanto il Comando Supremo Militare dell’alleanza è proprio in mano agli USA, che quindi non possono pretenderne anche la guida politica.

I nomi che in passato si sono avvicendati, almeno sui media, per il ruolo sono i più diversi: si è parlato di Angela Merkel, dell’attuale Presidente della Commisione Europea Ursula Von Der Leyen, dell’ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi (e dell’autocandidatura di Matteo Renzi).
Ultimamente i candidati più quotati sono stati Ben Wallace, (ex) Ministro della Difesa inglese, Kaja Kallas, primo ministro estone, Pedro Sanchez, ex primo ministro spagnolo e Chrystia Freeland, vice primo ministro in Canada. In lizza anche la presidentessa slovacca Caputova , la croata Grabar, già Capo di Stato della Nazione ex-jugoslava(6) e la danese Mette Frederiksen (7). Nomi di alto profilo, quindi.

Il tempo sta però lavorando, riducendo la lista di mese in mese. Ben Wallace, già sponsorizzato da Boris Johnson, ha rassegnato le dimissioni lo scorso 30 Agosto (4), liberando il ruolo di ministro della difesa dopo esserlo stato per 4 anni, con un particolare impegno nei confronti dell’Ucraina sin dalle prime fasi del conflitto. Il suo nome, pare comunque non fosse gradito agli USA. Kallas sta perdendo la chance di ricoprire il ruolo, a causa delle forti polemiche scoppiate in Estonia per via del ruolo della società posseduta dal marito in una serie di accordi commerciali con la Russia (5). La forte vena antirussa della premier estone non era comunque ben vista negli ambienti governativi di alcuni paesi, timorosi di far escalare ancor più negativamente le relazioni con Mosca (6).

Fin qui la cronaca, ma occorre chiedersi

perchè il rinnovo di una figura così importante sia stata procrastinato per 9 anni, creando un precedente di rinnovo sine die.

Stoltenberg è entrato in carica il 1 Ottobre del 2014, quasi due mesi prima dello scoppio dei fatti di Piazza Maidan (EuroMaidan), a Kiev, che hanno poi portato alla rimozione del presidente Yanukovich, all’elezione di Poroshenko prima e di Zelensky poi. Ha quindi seguito l’intero svolgersi della vicenda ucraina,la nascita degli accordi di Minsk (I e II) (8), e si è infine occupato della gestione della guerra in Ucraina dal 2022 poi.
Possiamo immaginare che essendo la questione ucraina centrale per la NATO, si sia deciso di mantenerlo in carica per tutto il tempo per la quale si è dispiegata e quindi, a maggior ragione, di riconfermarlo in questo delicato periodo di conflitto aperto, in cui la NATO e i suoi aiuti militari sono parte fondamentale del conflitto (9).

Le Nazioni europee hanno avuto, durante tutto il periodo, un atteggiamento più o meno risoluto nei confronti della Russia e tanto l’invio delle armi quanto la sollevazione delle sanzioni sono passate dopo lunghe consultazioni in Europa (e in sede NATO) e non pochi dibattiti all’interno di ognuna di esse. Germania, Italia e Ungheria erano fortemente dipendenti dalle importazioni energetiche russe, con l’Ungheria che non solo non ha inviato armi ma ha avuto una deroga sull’importazione di petrolio dalla Russia. Il rapporto con una Nazione che non è solo ricca di materie prime necessarie all’economia europea, ma anche parte dei corridoi di merci in arrivo dalla Cina e attore di primo piano su tutti gli scenari su cui l’Europa agisce (Africa e Medio Oriente in primis) deve essere ben ponderato.
La scelta del suo successore dipenderà fondalmente dall’esito del conflitto. Un’eventuale vittoria della Russia o un accordo diplomatico che porti al termine del conflitto senza che le conquiste russe siano ritrattate, potrebbe determinare l’elezione di un segretario dialogante o almeno non apertamente ostile (quindi non un polacco o un baltico), cosa che non avverrebbe, presumibilmente, se l’Ucraina risultasse vincente.

Comprendere la Nazione dalla quale potrebbe provenire il prossimo Segretario è forse importante tanto quanto saperne il nome, che forse è già stato scelto ma viene tenuto nascosto all’opinione pubblica, per evitare di “bruciarlo“.

di Fabrizio Bertolami per comedonchisciotte.org

12.09.2023

 

NOTE

1. https://www.reuters.com/world/nato-extend-stoltenbergs-term-april-2024-welt-am-sonntag-2023-02-12/
2. https://kyivindependent.com/stoltenberg-does-not-plan-to-continue-term-after-this-year/
3. https://www.axios.com/2023/06/09/next-nato-secretary-general-replace-stoltenberg-contenders
4. https://sputnikglobe.com/20230831/why-did-wallace-resign-and-what-does-shapps-appointment-mean-for-ukraine-and-china-1113022879.html
5. https://www.theguardian.com/world/2023/aug/28/estonia-pm-under-pressure-husband-russian-alleged-business-links-kaja-kallas
6. https://estonianworld.com/security/nyt-estonias-kaja-kallas-a-strong-contender-to-be-the-next-nato-chief/
7. https://www.axios.com/2023/06/09/next-nato-secretary-general-replace-stoltenberg-contenders
8. https://it.wikipedia.org/wiki/Protocollo_di_Minsk
9. https://foreignpolicy.com/2023/02/13/the-race-is-on-to-be-natos-next-chief/

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Laurea magistrale in Scienze Internazionali, Laurea in Sociologia e Ricerca Sociale, Attualmente iscritto al II° anno della Laurea in Storia. Autore del libro "TTIP la NATO economica? Il partenariato transatlantico per gli scambi e gli investimenti nella geopolitica del XXI secolo", Per Experiences Editore. Leggo tutto e di tutto e non mi basta mai.
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