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La Redazione

 

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IL GOVERNO HA SPINTO AL SUICIDIO AARON SWARTZ ?

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A cura di Truman
Il 22 Gennaio 2013
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DI SHELDON RICHMAN

counterpunch

Perseguitato dagli “Javert” d’America

Ne “I Miserabili”, Javert, ufficiale ossessionato della polizia francese, insegue senza sosta Jean Valjean, uomo che non rappresenta alcun pericolo per la società, ma con un reato minore ha provocato la collera di un governo brutale, includendo 19 anni di lavori forzati e un’esistenza di libertà condizionale.

Anche l’America ha i suoi Javert. Procuratori federali zelanti e spietati hanno il potere di tormentare le persone per reati banali o immaginari, minacciandoli con decenni di barbara reclusione. Le conseguenze possono essere tragiche, anche quando il caso non arriva al compimento. Prendiamo l’esempio di Aaron Swartz.
Swartz è stato incolpato di 13 capi d’accusa in base al “Computer Fraud and Abuse Act” (CFAA – Legge contro l’abuso e la frode informatica) del 1984 e, in caso di condanna, avrebbe potuto affrontare 35 anni di prigione federale e una multa da un milione di dollari. All’inizio di questo mese il procuratore degli Stati Uniti nel Massachusetts, Carmen Ortiz, e gli assistenti Stephen P. Heymann e Scott L. Garland hanno rifiutato un patteggiamento senza il carcere.

L’11 gennaio Swartz si è impiccato. Aveva 26 anni.

“E’ stato ucciso dal governo”, il Chicago Sun-Times ha citato Robert Swartz, padre di Aaron, parlando dopo il funerale. (Aaron ha dichiarato pubblicamente di essere depresso.) Una dichiarazione della famiglia ha aggiunto: “L’ufficio del Procuratore degli Stati Uniti ha avanzato una serie di accuse particolarmente dura, arrivando potenzialmente a più di 30 anni di carcere, per punire un presunto crimine che non aveva provocato vittime.”

Che cosa ha fatto questo giovane per spingere a questa caccia implacabile? Utilizzando la rete di computer del MIT (Massachusetts Institute of Technology), ha scaricato un numero eccessivo (oltre quattro milioni) di articoli accademici pubblicati dallo JSTOR, un database senza scopo di lucro di riviste accademiche, che fa pagare i non accademici per l’accesso. Tra i suoi metodi, Swartz ha introdotto senza permesso un computer portatile in un armadio del MIT.

Per questo è stato minacciato con decenni di carcere e con il marchio a vita di criminale. Gli autori dei crimini finanziariamente significativi con vittime non sono trattati così duramente. Perché questo è accaduto?

“Lui è stato trasformato in una lezione di grande visibilità,” ha detto Harvey Silverglate, avvocato di libertà civili, a Declan McCullagh di CNET.com. “[Ciò] ha consentito lo sviluppo delle carriere di un gruppo di procuratori in carriera e una in particolare molto ambiziosa – politicamente ambiziosa- che ama avere il suo nome in luce”.

Anche se Swartz è stato accusato in base allo statuto anti-hacking, non è stato accusato di “hackeraggio” del computer di nessuno. Con un software non autorizzato, ha semplicemente usato il proprio computer per scaricare più articoli pubblicati di quanto fosse consentito. Secondo Wired David Kravets, “Il governo … ha interpretato le disposizioni anti-hackeraggio per includere attività come la violazione dei termini di servizio di un sito web o la politica di utilizzo del computer di una società…. Il 9° US Circuit Court of Appeals, (la 9a Corte di Appello Circoscrizionale) nel limitare il raggio di azione del CFAA, ha affermato che le violazioni degli accordi contrattuali dei dipendenti e delle condizioni di servizio dei siti web dovevano essere opportunamente lasciate a cause civili.”

Purtroppo, tale decisione si applica solo nella nona circoscrizione. “L’amministrazione Obama ha rifiutato di appellarsi alla Corte Suprema,” scrive Kravets, “dove si sarebbe potuta dichiarare e applicare a livello nazionale.”

Se questo fosse successo, non ci sarebbe stato nessun caso contro Swartz, perché JSTOR non voleva fargli causa, anche se si è intrufolato nei suoi server, e ha accettato di non distribuire il materiale. (Il MIT non aveva rifiutato di perseguirlo.) Successivamente, lo JSTOR ha aperto il suo database al pubblico non accademico.

Allora perché fare di Swartz un esempio? Lui era una figura molto popolare nel movimento per la salvaguardia della libera circolazione delle informazioni su Internet. Tra i suoi successi, c’è stato il suo aiuto per sconfiggere i progetti di legge del Congresso che avrebbero dato un’autorità con ampio potere esecutivo per chiudere i siti web accusati di contenere materiale protetto da copyright. La Stop Online Piracy Act (SOPA –Legge per fermare la pirateria Online) e la Protect Intellectual Property Act (PIPA – Legge per la Protezione della proprietà Intellettuale) hanno avuto il sostegno di industrie potenti, come Hollywood, ma uno sforzo di base guidato da Swartz e altri ha obbligato a ritirare i progetti di legge- una battuta d’arresto importante per coloro che utilizzano le leggi sulla “proprietà intellettuale” per impedire la condivisione delle informazioni.

Swartz aveva precedentemente agito in conflitto con il governo, quando aveva fornito libero accesso ai dati del database pubblico di una corte federale. (Il governo richiede il pagamento dalle pagine [visionate]). Ma non sono pervenute denunce.

Swartz era un sostenitore appassionato del potere della tecnologia di liberare e democratizzare. Aveva promesso di combattere tutto ciò che minacciava tale potenziale. Ciò ha offeso potenti interessi acquisiti.
Pochi giorni dopo che Swartz si è tolto la vita, Javert – voglio dire Ortiz – ha fatto cadere (ha cancellato) le accuse.

Sheldon Richman è vice presidente e redattore di “The Future of Freedom Foundation” (Fondazione il futuro della libertà) (www.fff.org) a Fairfax, in Virginia.

Fonte: www.counterpunch.org

Link: http://www.counterpunch.org/2013/01/21/did-the-government-drive-aaron-swartz-to-suicide/

21.01.2013

Traduzione per www.Comedonchisciotte.org a cura di ERASMO

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