Il curioso caso della polio, del DDT e dei vaccini

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Tessa Lena – 17 febbraio 2022

 

Questa storia riguarda la polio, l’avvelenamento da pesticidi come possibile causa, e il significato della scienza. Ci viene insegnato che lo studio sulla poliomielite è stato concluso, ma è così? E se il mondo fosse molto più complesso di quanto pensiamo, e “la scienza” non fosse affatto certa?

Messaggio del 1958 sulla rivista March of Dimes che promuove i vaccini contro la polio.

 

Come facciamo a sapere se una cosa è effettivamente vera?

La condizione di essere umano comporta interessanti sfide epistemologiche, specialmente in un momento come questo. Crediamo di poter controllare la realtà – ma la nostra storia è di solito scritta dai vincitori – e i vincitori hanno la tendenza a creare la propria realtà, che serve i loro interessi e convinzioni – e a propagare quella realtà con veemenza, insistendo che si tratta della “verità”.

Siamo nati in un mondo in cui i nostri genitori e insegnanti spesso vivono di supposizioni che non sono necessariamente vere. Naturalmente, ereditiamo molti dei loro pregiudizi – e poi finiamo per portare la bandiera e interiorizzare la realtà fabbricata – o ci svegliamo un giorno, scoprendo che ci hanno mentito, e scuotendo la testa increduli mentre cerchiamo di capire se qualcosa di ciò che ci è stato insegnato sia vero. Molti di noi possono correlarsi a questa interessante e liberatrice esperienza di risveglio!

A volte, le risposte sono facilmente disponibili nel momento in cui le cerchiamo – e, a volte, impariamo che anche le briciole che portano alla verità sono state accuratamente spazzate via per decenni o secoli – e così dobbiamo solo essere umili e pazienti, usare il nostro istinto, la nostra testa e il nostro cuore, fare del nostro meglio, e pregare che, un giorno, possiamo conoscere la verità.

Essere umani è un esercizio di pazienza e umiltà, questo è certo! Alla luce di ciò, esaminiamo il curioso caso della polio, del DDT e di altri pesticidi, e dei vaccini.

La storia ufficiale della polio

Conosciamo tutti la storia ufficiale della poliomielite: all’inizio del 20° secolo, si verificò un’epidemia di poliomielite nel ricco occidente, e fu terribile.

Poi nel 1954, il Salk Institute inventò un grande vaccino contro la polio  e… urrà! L’epidemia fu fermata, e la gente non si ammalò più di polio. Problema risolto! I vaccini salvano la vita! (Pertanto, è immorale, impensabile e spregevole dubitare di qualsiasi vaccino. Qualche domanda? Spero di no. Caso chiuso). Ma è davvero chiuso o c’è spazio per il dibattito?

Per prima cosa, esaminiamo la teoria ufficiale sull’insorgenza dell’epidemia di polio che rivela accidentalmente un “bug” nella scienza moderna in cui gli scienziati vanno a correggere una cosa, presumendo di saperne più della natura, e poi rovinano qualcos’altro a cui non avevano pensato bene. E così poi lo “aggiustano”, e poi rompono qualcos’altro, e così via.

E ad ogni giro, c’è di solito qualcuno che promuove le singole “patch”, o correzioni che dir si voglia, come se fossero la cosa migliore del mondo, mentre insiste che solo un pazzo prenderebbe in considerazione l’idea di scartare questo “cavolo” di correzioni e fare la domanda da scemo del villaggio:

“È possibile che non abbiamo ragionato bene al primo tentativo, e forse dovremmo infine rifletterci e cambiare il nostro approccio di conseguenza?”

Ecco quindi la teoria ufficiale del perché le epidemie di polio hanno iniziato a verificarsi, come raccontato su HistoryOfVaccines.org:

“La poliomielite raggiunse proporzioni epidemiche all’inizio del 1900 in paesi con un livello di vita relativamente alto, in un momento in cui altre malattie come la difterite, il tifo e la tubercolosi erano in declino. In effetti, molti scienziati pensano che le migliorate condizioni igieniche abbiano paradossalmente portato ad un aumento dell’incidenza della polio.

La teoria è che in passato i bambini erano esposti alla polio principalmente attraverso forniture di acqua contaminata, in età molto giovane. Il sistema immunitario dei neonati, aiutato dagli anticorpi materni ancora in circolazione nel loro sangue, poteva sconfiggere rapidamente il poliovirus e quindi sviluppare la relativa immunità a lungo termine.

Tuttavia, condizioni sanitarie migliori hanno fatto sì che l’esposizione alla polio venisse procrastinata mediamente fino ad una età più avanzata, quando un bambino aveva ormai perso la protezione materna ed era anche più vulnerabile alla forma più grave della malattia”.

“Muoversi in fretta anche a costo di fare danni “?

Mentre questa è solo una teoria, anche se ufficiale, e ce ne sono altre che stiamo per esaminare, permettetemi di fare una domanda da scemo del villaggio e di lasciarla lì: è possibile che la natura abbia fatto le cose piuttosto bene e che “muoversi in fretta anche a costo di fare danni” sia una strategia che tende a ritorcersi contro?

E mentre la tecnologia può essere meravigliosa se usata in modo equilibrato, è possibile che sia a causa della distruzione e dell’avvelenamento del nostro ambiente (e dei nostri corpi, e delle nostre radici spirituali, e dei nostri legami affettivi) che siamo diventati intossicati, stressati, inclini alle malattie e dipendenti da “booster” industriali per rimanere integri?

È possibile che se andassimo alle radici e smettessimo di avvelenare il nostro ambiente con tanto accanimento, saremmo molto più sani? È possibile, almeno come esercizio mentale?

Sintomi simili alla poliomielite causati da avvelenamento

Nel 1951, il dottor Ralph R. Scobey pubblicò un articolo su Archives of Pediatrics, intitolato “La legge sulla salute pubblica è responsabile del mistero della poliomielite?” (link NIH).

Nell’articolo, il Dr. Scobey indagava sulle prove che dimostravano la contagiosità (o meno) della poliomielite, e parlava di come la ricerca sulle cause complesse della malattia fosse stata decapitata una volta dichiarata l’opinione “ufficiale”. Tra le altre cose, affermava:

“La ricerca illimitata sulla poliomielite cessò bruscamente quando questa malattia fu resa legalmente una malattia trasmissibile. Tuttavia, sono stati fatti progressi definitivi per la soluzione del problema prima che la legge sulla salute pubblica rendesse la poliomielite una malattia causata da germi o virus. Per esempio, è stato riportato da tossicologi e batteriologi che la poliomielite potrebbe essere prodotta sia da veleni organici e inorganici che da tossine batteriche.

Veniva anche presa in considerazione la relazione di questa malattia con il beriberi. Tuttavia, queste indagini persero supporto quando un germe o un virus venne considerato da alcuni come la risposta completa e definitiva al problema. I fondi per la ricerca sulla poliomielite furono da allora in poi assegnati solo per l’indagine della teoria infettiva.

Oggi ci sono molti ricercatori che hanno solide prove che contraddicono la teoria infettiva. Carenza di vitamine e minerali, veleno, allergia e altre teorie vengono presentate per spiegare il mistero, ma queste persone, a causa della legge sulla salute pubblica e la limitata capacità di ottenere fondi o cooperazione da qualsiasi fonte, non possono lavorare liberamente sul problema delle cause della poliomielite.

Ad un certo punto le classiche malattie da carenza alimentare, beriberi e pellagra, e anche il colpo di sole, sono state considerate come malattie infettive trasmissibili. Se una o tutte queste malattie, per legge, fossero state rese malattie trasmissibili segnalabili, è ovvio che oggi sarebbero legalmente malattie causate da agenti microbici e la ricerca del germe che le causa potrebbe essere ancora in corso.

Se il beriberi e la pellagra fossero stati resi malattie trasmissibili riferibili, è concepibile che gli studi epocali sulle vitamine di Funk e successivi ricercatori potrebbero essere stati ignorati nella ricerca dell’agente infettivo come il fattore eziologico di tali malattie. Il progresso della medicina sarebbe stato gravemente rallentato.

Il tempo per un’attenta rivalutazione del problema poliomielite e per dare l’opportunità e i fondi per lavorare a molti ricercatori capaci con diverse opinioni sulla causa della malattia è passato. Le implicazioni della legge sulla salute pubblica che considera la poliomielite come una malattia infettiva trasmissibile devono essere riconsiderate se si vogliono fare progressi”.

Il marchio Rockefeller

Nel suo articolo, il Dr. Scobey ha anche ricordato che nel 1911, Sachs [Sachs, B.: Am. J. Obst. & Gynec, 63: 703-710, aprile 1911] indicò che “La nostra attuale conoscenza dei possibili metodi di contagio è basata quasi interamente sul lavoro fatto in questa città al Rockefeller Institute” e che i bambini affetti dalla malattia erano tenuti nei reparti dell’ospedale generale e che nessuno degli altri degenti dei reparti dell’ospedale risultava colpito dalla malattia, il che naturalmente contraddiceva la teoria “virale” della polio.

Vorrei anche sottolineare il fatto che la famiglia Rockefeller, in generale, ha in molti modi posto le basi della medicina moderna come la conosciamo, finanziando specificamente la ricerca che preferivano, i programmi delle scuole di medicina che hanno contribuito a formare il pensiero medico in un modo che li avrebbe aiutati a fare più soldi, e così via. C’è una ragione per cui l’odierna medicina basata sulla petrolchimica si è guadagnata il soprannome di “medicina Rockefeller“! (al riguardo si veda anche qui).

Liberatoria

Per me, la conversazione sulle cause della polio non riguarda il duro dibattito sulla teoria dei germi rispetto a quella del terreno, ma la verità in tutta la sua complessità. Come essere umano, sono in pace sapendo che non conosco la “risposta finale” a questa importante domanda. Penso che la “gratificazione istantanea” non sia molto utile nella scienza!

Così, da parte mia, sono disposta ad ascoltare tutte le parti, e a continuare ad ascoltare, a formulare le mie teorie di lavoro e a cambiare idea tutte le volte che voglio se si presentano prove valide. Sospetto che entrambe le teorie possano spiegare una parte della realtà e che con un po’ di saggezza possiamo alla fine capire come stanno le cose. Ma per farlo abbiamo bisogno di parlare onestamente e apertamente, e questo è esattamente ciò che non sta accadendo nel discorso scientifico ufficiale di oggi!

Più informazioni sulla poliomielite e l’avvelenamento

Nel 1952, il Dr. Scobey pubblicò una dettagliata “meta-analisi” intitolata, “The Poison Cause of Poliomyelitis And Obstructions To Its Investigation.” (link NIH), in cui esaminò una vasta gamma di studi e analisi che esistevano sul tema della polio, e concluse che sembrava esserci una relazione causale tra le epidemie di polio e il consumo di alcuni prodotti agricoli, collegando potenzialmente la polio all’avvelenamento da pesticidi (per esempio, composti di piombo e arsenico durante questo periodo pre-DDT). Tra le altre cose faceva notare:

“La paralisi da avvelenamento è probabilmente nota fin dai tempi di Ippocrate (460-437 a.C.), afferma Boerhaave, Germania, (1765): “Troviamo frequentemente persone rese paralitiche esponendosi imprudentemente al mercurio, disperso in vapori dal fuoco, come doratori, chimici, minatori, ecc, e forse ci sono altri veleni che possono produrre la stessa malattia, anche applicati esternamente.”

Nel 1824, Cooke, Inghilterra, aveva dichiarato: “Tra le cause scatenanti le paralisi parziali possiamo annoverare il veleno di alcune sostanze minerali, in particolare il mercurio, l’arsenico e il piombo. I fumi di questi metalli o l’assunzione per via orale in soluzione, hanno spesso provocato paralisi”.

“Il DDT è buono per me-e-e”

C’è stato un tempo in cui il DDT veniva pubblicizzato come “sicuro ed efficace”. Doveva essere un pesticida estremamente efficace, e “gli esperti” raccomandavano di spruzzare il DDT ovunque. Uno dei “benefici” era prevenire la polio!

I genitori mandavano i loro figli a correre dietro ai camion che spruzzavano DDT e spruzzavano anche DDT ovunque in casa, chiaramente con le migliori intenzioni, per la salute dei loro figli e della famiglia. Vi ricorda qualcosa? Date un’occhiata al numero di Time Magazine del 30 giugno 1947, che riportava la seguente pubblicità:

Ai miei occhi, queste pubblicità del DDT erano così incredibilmente ipnotizzanti perché vendevano una fantasia: avere qualcosa per niente. E lo facevano sembrare “scientifico” e “rispettabile”! Ecco questa cosa, dicevano, che uccide i parassiti come un assassino, ma è del tutto salutare per gli esseri umani! Ecco la vostra convenienza! Ecco la vostra marcia di vittoriosa marcia sulla natura!

E questa pubblicità esaltava il DDT come una “minaccia alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità degli insetti” e “una manciata di morte concentrata”:

Ed un famoso spot presentava un entomologo civilizzato che “vendeva” alle tribù africane la grandiosità del DDT. Gli scettici uomini delle tribù erano rappresentati come i vostri familiari, gli scemi del villaggio, e una delle loro ridicole e non scientifiche paure descritte nel video era che il DDT potesse essere velenoso.

DDT come possibile causa della polio

Secondo una teoria, l’avvelenamento da DDT è stato uno dei principali responsabili della paralisi diagnosticata come poliomielite. La cronologia la sostiene, ed è uno di quei casi in cui devo umilmente accettare di non conoscere al momento la risposta definitiva.

Il vaccino Salk fu introdotto nel 1954. Il DDT fu vietato negli Stati Uniti nel 1972. La polio è stata ufficialmente eradicata negli Stati Uniti nel 1979. (La versione di polio derivata dal vaccino (!) si sta diffondendo ora nei paesi in via di sviluppo e, secondo ABC News, “Più casi di polio ora causati dal vaccino che dal virus selvaggio“).

Nel 2021, Ryan Matters ha pubblicato un eccellente e approfondito articolo intitolato “Vaccini mRNA,’ eugenetica e spinta al transumanesimo”, in cui ha esaminato il legame tra la polio e il DDT, tra le altre cose. (Consiglio vivamente di leggere l’intero articolo).

“Un pesticida molto usato all’epoca era il DDT, un organoclorurato altamente tossico che è stato ampiamente pubblicizzato come “buono per te”, ma che alla fine è stato vietato nel 1972. Nel 1953, il dottor Morton Biskind pubblicò un articolo sull’American Journal of Digestive Diseases sottolineando che:

‘McCormick (78), Scobey (100-101), e Goddard (57), in studi dettagliati, hanno tutti sottolineato che fattori diversi dagli agenti infettivi sono certamente coinvolti nell’eziologia della polio, variando da difetti nutrizionali a una varietà di veleni che colpiscono il sistema nervoso’.

Il pericolo dei pesticidi tossici, tra cui il DDT e i loro effetti disastrosi sull’ambiente, sono stati illustrati da Rachel Carson nel suo libro del 1962, “Primavera silenziosa”.

In tempi più recenti, i ricercatori Dan Olmstead, cofondatore di Age of Autism, e Mark Blaxil hanno condotto due brillanti indagini sulle epidemie di poliomielite del XX secolo, raggiungendo una conclusione simile a quella di Scobey e Biskind, cioè che la malattia era causata dall’uso diffuso di pesticidi neurotossici come l’arsenito di sodio e il DDT.

Anche se il vaccino di Salk fu salutato come un successo, il vaccino stesso causò molti casi di danni e paralisi. E anche se sembra esserci una correlazione convincente tra i tempi del vaccino e la riduzione dei casi di polio, come tutti i buoni scienziati sanno la causalità non è uguale alla correlazione, soprattutto considerando il fatto che il DDT è stato gradualmente eliminato, almeno negli Stati Uniti, nello stesso periodo”.

Una connessione indiretta (e a volte diretta) con l’eugenetica

Nel suo articolo, Ryan Matters ha anche sottolineato il fatto che “la ricerca sulla poliomielite del dottor Salk fu finanziata dalla madre di Cordelia Scaife May, un’ereditiera del patrimonio bancario della famiglia Mellon che idealizzò Margaret Sanger e in seguito entrò nel consiglio della International Planned Parenthood Foundation,” e che sostenne la sterilizzazione obbligatoria come mezzo per limitare le nascite nei paesi in via di sviluppo.

In particolare, la May era anche nel consiglio di amministrazione del Population Council, un’organizzazione fondata da John D. Rockefeller III incentrata sulla riduzione della popolazione. La passione delle famiglie più ricche per il controllo della popolazione (sotto la loro guida) e l’eugenetica non è una teoria del complotto. È stata accuratamente documentata anche dai media mainstream.

Per quanto riguarda Margaret Sanger di Planned Parenthood, nel suo “Piano per la Pace” del 1932, sosteneva “una severa e rigida politica di sterilizzazione e segregazione per quel segmento di popolazione la cui progenie è contaminata, o la cui eredità è tale che caratteristiche discutibili possano essere trasmesse alla prole“, così come per “dare a certi gruppi disgenici della nostra popolazione la scelta tra segregazione o sterilizzazione“.

A proposito, secondo Matters, nel 1995, il Population Council ha collaborato con l’OMS per i vaccini che regolano la fertilità.

Cibo per la mente?

Quindi lasciatemi dire che per quanto i vaccini, come qualsiasi altro farmaco, possano essere di grande utilità se fatti bene, con onestà e senza fanatismo, il tema generale dei vaccini è un po’ meno roseo e un po’ più torbido di quanto ognuno di noi vorrebbe credere in un mondo ideale. Tutto dipende da chi gestisce i programmi e come, e le apprensioni istintive e storiche degli scemi del villaggio non sono ingiustificate!

In conclusione, dirò che avere lo stesso gruppo di persone che sono state storicamente grandi fan dell’eugenetica ora a gestire sia la transizione ufficiale verso quella che chiamano “la quarta rivoluzione industriale” che la “risposta sanitaria” globale non mi fa stare tranquilla. È un po’ improbabile che da allora si siano pentiti e stiano ora cercando di aiutarci.

Voglio dire, sì, i miracoli accadono, e voglio credere nella bontà delle persone. ma a quanto pare ci stanno dicendo che dovremo mangiare carne di scarafaggio per il nostro bene, quindi non so …

 

Fonte: https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2022/02/17/curious-case-of-polio-ddt-and-vaccines.aspx

 

Traduzione di Cinthia Nardelli per ComeDonChisciotte

 

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