DI MARCO NOCERA
eurasia-rivista.org
Negli ultimi giorni di agosto, il governo USA ha bloccato la diffusione del canale Russia Today sul territorio nordamericano. L’emittente, che si è sempre contraddistinta dai media controllati dalle corporation per la sua indipendenza da grandi finanziatori americani, ha sempre trattato con obiettività i problemi di politica internazionale dando libertà di espressione a economisti e geopolitologi “fuori dal coro”. In seguito agli sviluppi geopolitici di quest’ultimo periodo, gli USA hanno dichiarato apertamente guerra all’emittente internazionale.
Cos’è Russia Today (RT)?
Secondo un’indagine del Centro di Ricerca PEW, Russia Today è il più grande fornitore di notizie su YouTube[1]. Russia Today è un canale televisivo internazionale, registrato come organizzazione autonoma non a scopo di lucro[2], con sede a Mosca presso Borovaya ulitsa, che vanta un elevato numero di contatti raggiunti in tutto il mondo. La sua diffusione è dovuta anche al fatto che venga trasmesso in più lingue: russo, inglese, spagnolo ed arabo. Russia Today è molto di più di un semplice canale di notizie 24 ore, trasmette documentari, programmi di approfondimento su geopolitica, economia, politica, tecnologia, interviste, talk-show, dibattiti, sport e molto altro. Russia Today è visibile sia su internet, per mezzo della pagina ufficiale, come anche sul satellite sulle piattaforme: EUTELSAT HOT BIRD 13B (HD), Astra 1L (HD), EUTELSAT 28A (HD), EUTELSAT HOT BIRD 13C (SD), Astra 1M (SD), EUTELSAT 28A (SD), Hispasat 1C (SD) oltre che sui supporti DTH (Direct-broadcast satellite) sulle piattaforme SKY e TivuSat[3]. Il canale viene trasmesso in totale da 30 satelliti, 500 tv via cavo a 550 milioni di persone in più di 100 stati. Nel 2011 è stato il canale straniero più seguito negli Stati Uniti dopo la BBC World News[4], nel 2012 è giunta al primo posto tra le emittenti straniere più seguite in 5 aree urbane degli Stati Uniti[5], nel 2013 è stata il primo canale televisivo della storia a raggiungere un miliardo di visualizzazione si YouTube[6]. Nel Regno Unito, nella seconda parte dell’anno 2012, secondo il Broadcasters’ Audience Research Board, tra i 2,25 e i 2,5 milioni di inglesi, si sono sintonizzati su RT. Russia Today, in Gran Bretagna, è a tutti gli effetti il più popolare canale di notizie dopo la BBC e SKY[7]. Esiste, oltre al canale di YouTube, un sito ufficiale aggiornato costantemente con tutte le notizie dal mondo, più pagine Facebook in diverse lingue, con aggiornamenti immediati, pagine Twitter, Google+ e Instagram. Nonostante sia stata lanciata in tempi recenti, il 10 dicembre del 2005, RT si è imposta, a tutti gli effetti, a livello planetario, come informazione alternativa a quella dei grandi marchi storici del giornalismo televisivo americano ed estero. Ad un simile successo, è inevitabile che si accompagnino le inimicizie, le critiche e, purtroppo, le opere di censura.
Il caso della censura USA
Sul finire del mese di agosto 2013, le tensioni internazionali tra USA e Siria andavano acuendosi. Il Governo nordamericano aveva già predisposto una campagna diffamatoria contro la Siria, sostenendo che il legittimo governo siriano di Bashar Al-Assad stesse usando armi chimiche contro la propria popolazione, giustificando così di fatto un intervento militare statunitense nella regione. Se da una parte i media mainstreamer, come in tutte le altre guerre condotte dagli USA, si stavano adoperando a supportare la versione ufficiale del governo americano, Russia Today e le reti associate, di contro, avevano già individuato delle prove schiaccianti contro quanto sostenuto dal governo americano. Il 22 agosto, durante un’operazione militare dell’Esercito Arabo Siriano contro i terroristi dell’Esercito Libero Siriano nell’area di Jobar, vengono filmate all’interno di un nascondiglio dei terroristi, sostanze chimiche tossiche. Nel video mostrato da una delle reti sorelle di RT, di nome Al Youm, si vede questo magazzino usato dai ribelli per la preparazione di razzi da riempire con sostanze chimiche, e si nota chiaramente il frame qui ingrandito:
Sacchi bianchi di una sostanza corrosiva, fabbricata nel Regno dell’Arabia Saudita, alleati storici degli USA all’interno della regione[8]. Come se non bastasse la stessa RT trasmette il 24 di agosto un video dell’Esercito Arabo Siriano, in un altro magazzino abusivo usato dalla guerriglia, oltre ad armi e maschere antigas, si trovano scatoloni come questo:
Sulle cui etichette che denotano la provenienza del materiale si legge chiaramente la scritta: “Made in USA”. Le notizie delle armi chimiche stoccate dai ribelli in diversi depositi vengono addirittura confermate dall’agenzia Reuters lo stesso 24 agosto[9]. Dopo la diffusione di queste notizie su scala internazionale, i media occidentali avevano già iniziato la loro guerra contro il canale di Mosca: prima tacciando il canale di omofobia nei confronti di un giornalista James Kirchik, che in una diretta aveva criticato le misure adottate dal governo russo in materia di diritti per gli omosessuali[10], in realtà il collegamento era stato interrotto in quanto il giornalista si era messo ad inveire contro i suoi colleghi gridando all’omofobia, invece di rispondere alle domande su cui verteva la trasmissione. Il 30 agosto viene bloccato l’account Reddit del canale russo senza alcuna spiegazione, come denunciato da Margarita Simonyan redattrice capo di RT[11]. Sul sito Reddit, RT contava almeno un milione di iscritti[12]. Il 31 di agosto, sempre la Simonyan dal suo profilo Twitter denuncia il blocco di RT nel territorio USA. Il commento della capo redattrice cita:“Ero in attesa del momento in cui il nostro canale sarà bloccato negli USA. Hanno iniziato. Sono bravi nei confronti delle libertà della parola”[13]. In una precedente intervista della Simonyan alla testata Spiegel Online la giornalista denunciava che l’atteggiamento dei media occidentali nei confronti della Russia non è cambiato dalla guerra fredda. Come darle torto? Da oggi potremo affermare con certezza che neppure l’atteggiamento del governo USA è mutato in questo senso. Restiamo in attesa di nuovi sviluppi, ma il futuro per l’emittente nel territorio nordamericano, non sembra promettere nulla di buono.
Marco Nocera
Fonte: www.eurasia-rivista.org
Link: http://www.eurasia-rivista.org/il-caso-russia-today-la-vera-faccia-della-liberta-di-stampa/20143/
19.09.2013
[1] http://www.youtube.com/user/RussiaToday
[2] http://rt.com/about-us/contact-info/
[3] http://rt.com/where-to-watch/
[4] http://www.ipsnews.net/redir.php?idnews=50157
[5] http://russia-briefing.com/news/russia-today-to-double-its-u-s-audience.html/
[6] http://www.youtube.com/user/RussiaToday
[7] http://www.newstatesman.com/world-affairs/world-affairs/2013/05/inside-russia-today-counterweight-mainstream-media-or-putins-mou
[8] http://www.davidicke.com/headlines/tag/france/
[9] http://www.reuters.com/article/2013/08/24/us-syria-crisis-jobar-idUSBRE97N04T20130824
[10] http://www.internazionale.it/news/russia/2013/08/22/giornalista-usa-critica-su-russia-today-la-legge-anti-gay/
[11] http://voiceofrussia.com/news/2013_08_30/Russia-Today-editor-in-chief-reports-problems-with-broadcasting-to-US-2017/
[12] http://news.you-ng.it/2013/08/31/il-governo-americano-blocca-la-diffusione-del-canale-russia-today/
[13] http://italian.ruvr.ru/2013_08_30/Gli-USA-bloccano-la-telediffusione-del-canale-Russia-Today/