DI MICKEY Z.
Online Journal
Mentre il 7 dicembre segna il 66º anniversario dell’attacco giapponese su Pearl Harbour, io rifletterei piuttosto sul 7 dicembre 1975. Questa riflessione coinvolge tra gli altri, l’ex senatore di New York Daniel Patrick Moynihan e l’ex Segretario di Stato Henry Kissinger e richiede una domanda di geografia: quale nazione ha la popolazione musulmana più numerosa? Non l’Arabia Saudita, l’Iran, o l’Egitto; è l’Indonesia.
Con una popolazione per più del 90 per cento islamica, quest’isola del sud est asiatico ha evitato la notoria inclinazione anti-musulmana dell’America rivendicando la più grande fornitura di petrolio del sud Pacifico, le più abbondanti riserve di gas naturale del mondo, e una storia anti-comunista molto brutale. Mentre i musulmani palestinesi vengono etichettati come terroristi per avere l’audacia di ribellarsi contro i 60 anni di occupazione israeliana, i musulmani indonesiani la fanno franca anche con l’omicidio. Letteralmente.
Ancora geografia: Timor Est è un’altra isola nazione – un’ex colonia portoghese proprio sopra l’Australia – che divenne il bersaglio di un incessante attacco omicida da parte dell’Indonesia il 7 dicembre 1975. Tale attacco è stato reso possibile attraverso la vendita di armi degli USA al proprio leale cliente, la silenziosa complicità della stampa americana, e l’abilità di Pat Moynihan di mantenere il non coinvolgimento dell’ONU dietro richiesta del suo capo, il dott. Kissinger. Oltre un terzo della popolazione di Timor Est (più di 200 000 esseri umani) ha perso la vita a causa di malnutrizione, malattie, massacri o atrocità connesse alla guerra. In proporzione, la profondità di questa strage è alla pari con quella dell’olocausto nazista.
E’ in questo contesto che si inserisce bene Moynihan: dopo aver prestato servizio come consigliere di Richard Nixon (luogo eccellente per affinare le abilità di genocidio), Moynihan fu nominato ambasciatore USA all’ONU durante la presidenza di Gerald Ford. Fu sotto la sua sorveglianza che ebbe luogo l’invasione indonesiana di Timor Est con l’appoggio degli USA.
Nel suo libro, Un posto pericoloso, Moynihan descrive in dettaglio il proprio ruolo nel genocidio: “Gli Stati Uniti volevano che le cose andassero come sono andate, e hanno lavorato per ottenere questo risultato. Il Dipartimento di Stato desiderava che le Nazioni Unite si dimostrassero del tutto inefficaci, qualsiasi misura decidessero di intraprendere. Questo fu il compito affidatomi, e io l’ho portato avanti ottenendo un successo non trascurabile”. In quel momento Moynihan disse all’ambasciatore australiano alle Nazioni Unite che era “sotto istruzioni da parte di Kissinger in persona di non coinvolgersi nella discussione con Timor con gli Indonesiani”.
Come ha spiegato Kissinger, vincitore del premio Nobel per la Pace, “La politica estera non deve essere confusa con un’opera missionaria”.
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Mickey Z.
Fonte: http://onlinejournal.com
Link: http://onlinejournal.com/artman/publish/article_2691.shtml
30.11.07
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI