FONTE: FONDSK.RU
In riferimento alla nuova disputa sul gas tra Gazprom e Naftogaz dell’Ucraina, in Europa si sono risvegliate apprensioni da panico, nel caso sorgessero problemi simili alle crisi invernali del 2006 e del 2009. Secondo le rassicurazioni di A. Kobolev (che dirige Naftogaz dal 2014), al momento il rischio per l’Europa è assente – si intende, grazie alle azioni disinteressate di Naftogaz: «Abbiamo fatto di tutto per prevenire la crisi creata ad arte che la Russia ha tentato di provocare».
Abbandonando completamente l’acquisto di gas russo dal novembre 2015, l’Ucraina valutava di riprendere le importazioni dopo la recente decisione dell’Arbitrato di Stoccolma, che, tra le altre cose, ha prescritto il volume degli acquisti per il 2018 – almeno 4 miliardi di metri cubi. Prima di adottare questa risoluzione, l’Ucraina era certa del fatto che le forniture sarebbero riprese. «Passi in avanti per ora sono assenti … ma ci saranno!» – ha rassicurato Kobolev.
Sarebbe vantaggioso per l’Ucraina acquistare gas direttamente da Gazprom, bypassando gli intermediari europei. Nel computo delle forniture russe, Naftogaz ha ridotto di cinque volte la domanda di gas importato dalla Slovacchia dall’inizio di marzo 2018 – fino a 2,5 milioni di tonnellate al giorno, rispetto ai 12,5-12,9 milioni di tonnellate [importate] alla fine di febbraio. Negli anni 2016-2017 i fornitori di gas verso l’Ucraina erano 12 società: dalla Germania, dalla Francia, dalla Polonia, dall’Italia, dalla Svizzera, dalla Gran Bretagna e dalla Repubblica Ceca. Il gas russo veniva rivenduto.
In Ucraina vi era fiducia che Gazprom fosse interessato al mercato ucraino. Ciò che sta alla base di tale fiducia non è del tutto chiaro, poiché è importante nelle relazioni commerciali della società esportatrice non tanto vendere la merce, quanto il profitto tratto dalla vendita. E anche questo interesse si sta indebolendo nel contesto delle annose controversie che gravano i rapporti con Naftogaz, tutto questo sullo sfondo della risoluzione dell’Arbitrato di Stoccolma. Pertanto, riferendosi alla mancanza di documentazione necessaria e all’inopportunità dal punto di vista economico dell’accordo esistente nella situazione attuale, Gazprom ha avviato il 3 marzo una procedura per la rescissione dei contratti con Naftogaz per la fornitura e il transito di gas naturale. L’Ucraina ha stipulato contratti a termine per la fornitura di volumi supplementari di gas attraverso Polonia, Ungheria e Slovacchia. In base ad un accordo con la PGNiG(1) polacca, in vigore fino alla fine di marzo, l’Ucraina riceverà più di 60 milioni di metri cubi di gas dalla Polonia (le consegne sono iniziate il 2 marzo). Per gli anni 2016-2017 il volume delle forniture ha superato 1 miliardo di metri cubi. Manca l’informazione sull’accordo con l’operatore slovacco Eustream; è noto che la capacità di portata del gasdotto a flusso fisico inverso a Užgorod consente una fornitura giornaliera di circa 40 milioni di metri cubi.
L’Unione Europea, come si può giudicare dalle dichiarazioni del commissario europeo per l’energia Maroš Šefrovič, è preoccupata e all’oscuro di come l’intera situazione si ripercuoterà in Europa. Il Ministro dell’Energia della Russia, A. Novak, ha rassicurato Šefrovič che prima della rescissione del contratto per vie legali, la parte russa ne avrebbe osservato rigorosamente le condizioni. Secondo i dati della Commissione europea, nei serbatoi di stoccaggio del gas del gasdotto ucraino, con decorrenza dal 1° marzo, c’erano 10 miliardi di metri cubi, il che è «molto buono per questo periodo dell’anno», le forniture di gas sono normali e stabili.
A sua volta, Kiev tenterà di utilizzare la situazione attuale per presentare la Russia come fornitore inaffidabile. Sito web della polacca PGNiG già fa riferimento a Kobolev: «Mi auguro che l’Unione Europea e i governi degli Stati membri terranno conto [della situazione attuale], prima di prendere una decisione definitiva per il Nord Stream 2». La situazione, tuttavia, dimostra ancora una volta la vulnerabilità della via di transito ucraina, sebbene la Commissione Europea sia convinta della sua importanza. M. Šefrovič ha già offerto mediazione nelle trattative tra Naftogaz e Gazprom, e il 2 marzo alla conferenza stampa a Bruxelles è stata confermata la disponibilità del Commissario Europeo – a condizione che entrambe le parti si rivolgano con la richiesta di mediazione. Finora tale richiesta è arrivata solo dall’Ucraina.
Nel frattempo, la parte ucraina ha già accusato la Russia per la riduzione della pressione sul gasdotto di transito. Secondo quanto asserito da Ukrtransgaz, in gennaio-febbraio la pressione al punto di ingresso del gasdotto era inferiore alle condizioni contrattuali per le forniture di transito, e il 1° marzo era di 50,3 kgf (2) / cm2 contro i 60-65 kgf / cm2 prescritti dal contratto.
Fonte: www.fondsk.ru
Link: https://www.fondsk.ru/news/2018/03/04/gazprom-nachal-proceduru-rastorzhenija-kontraktov-s-naftogazom-45715.html
04/03/2018
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88
Note a cura del traduttore
- Polskie Górnictwo Naftowe i Gazownictwo (PGNiG, letteralmente: Industria polacca del gas e del petrolio) è una compagnia petrolifera e del gas polacca controllata dallo Stato, con sede a Varsavia, in Polonia. La Società ha filiali e uffici di rappresentanza in Russia, Pakistan, Bielorussia e Ucraina e detiene partecipazioni in circa 30 controllate, inclusi fornitori di servizi specialistici di geofisica, perforazione e pozzi […]. PGNiG è una delle più grandi aziende in Polonia ed è quotata alla Borsa di Varsavia.
Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/PGNiG (Traduzione dall’Inglese all’Italiano)
- Il chilogrammo forza o chilogrammo peso (simbolo kgf, kgp, kgf o semplicemente kg, benché propriamente kg sia il simbolo del chilogrammo di massa), nel mondo anglosassone anche abbreviato kp (da kilopond), è un’unità di misura ingegneristica adottata comunemente per misurare una forza.
Il chilogrammo forza non è mai stato una unità di misura del Sistema internazionale (SI), che adotta come grandezze fondamentali la massa, la lunghezza e l’intervallo di tempo, e in cui l’unità di misura della forza è il newton.
Nel Sistema pratico degli ingegneri, invece, la forza è una delle grandezze fondamentali (insieme alla lunghezza e all’intervallo di tempo), e si misura in chilogrammi forza.
Il chilogrammo forza è stato spesso utilizzato ed è ancora in uso, ad esempio, per misurare la spinta di un motore a razzo o di un motore a getto sin dagli anni quaranta in Germania ed in Unione Sovietica ed è ancora usato in Russia, in Cina e dall’Agenzia Spaziale Europea.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Chilogrammo_forza