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La Redazione

 

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Eddi “socialmente pericolosa” per aver sostenuto i Rojava
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A cura di Redazione CDC
Il 30 Novembre 2020
4978 Views

Un residuo del codice fascista permette a giudici “solerti” di violare le libertà fondamentali del cittadino italiano, senza reato e senza processo.

 

Una rosa per crescere rigogliosa e bella
ha bisogno delle sue spine;
ogni donna è una rosa,
ogni donna deve sentirsi in grado di difendere sé stessa,
la sua comunità
e le sue sorelle.         

Maria Edgarda (Eddi)  Marcucci

 

di Alina Joana Bucurescu*  per Comedonchisciotte.org

Mentre l’Italia e il mondo imboccavano il piano inclinato del “distanziamento sociale”, il 17 marzo 2020 Maria Edgarda Marcucci detta Eddi riceveva dal Tribunale di Torino la condanna a un lockdown assai più rigoroso: due anni di sorveglianza speciale, cioè coprifuoco “ad personam” tra le 21 e le 7; divieto assoluto di allontanarsi dalla città di Torino, di incontrare più di cinque persone, di accedere agli spazi pubblici (compresi supermercati e bar) tra le 18 e le 21; sequestro di passaporto e patente; una carta d’identità non valida per l’espatrio e un piccolo quaderno rosso (la carta precettiva) dove qualunque agente può annotare ogni spostamento.

Eddi è una dei cinque combattenti per cui il Tribunale di Torino aveva chiesto la sorveglianza speciale nel gennaio 2018, poiché era stata in Rojava assieme alle Forze di Protezione Femminile (YPJ) per sostenere la causa curda e partecipare alla costruzione di una società alternativa con pieno riconoscimento del ruolo delle donne (1). Dal 2012, infatti, in questa regione nel nord della Siria alcuni gruppi curdi (soprattutto il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, PKK) portano avanti una rivoluzione socialista, un esperimento che comporta un forte investimento nell’istruzione, nella creazione e protezione di legami sociali, nella pratica di una democrazia diretta attraverso assemblee municipali e nella parità di genere (2), mettendo in atto il pensiero del filosofo e sociologo Murray Bookchin, ideatore dell’ “Ecologia sociale” (3).

Successivamente alla richiesta di sorveglianza speciale, la pm Manuela Pedrotta ha sostenuto che due episodi aggravano la situazione di Eddi: aver manifestato contro lo scambio di tecnologie militari tra Italia e Turchia (motivo ripreso dalla corte nel decreto) e aver partecipato a un presidio di fronte a un ristorante torinese in difesa di un lavoratore extracomunitario che non veniva pagato da mesi. Queste ragioni confermerebbero la tesi che Eddi sia “un individuo portatore di pericolosità sociale” (4).

Il 12 novembre 2020 si è tenuta l’udienza d’appello e la Corte si è riservata 40 giorni per decidere se confermare o meno il regime di sorveglianza speciale (che viene già applicato, nonostante l’appello). Infatti l’istituto della “sorveglianza speciale” è un residuo del Codice Rocco, assolutamente incompatibile con i principi repubblicani perché non si basa sulla dimostrazione processuale di un reato compiuto, ma autorizza il giudice a “presumere”… Per questo il Comitato Rodotà ha lanciato un appello che si può sottoscrivere qui (5).

Il 13 novembre, un giorno dopo l’udienza, Facebook e Instagram hanno oscurato i profili di Eddi, prendendosi 24 ore di tempo per fare accertamenti; a tutt’oggi non si hanno spiegazioni sul come quei profili abbiano violato gli standard delle social communities.

Per saperne di più è disponibile il documentario “Soggetti Pericolosi” al link https://www.openddb.it/film/soggetti-pericolosi.

 

(*) Alina Joana Bucurescu, 27 anni, nata in Romania e cresciuta in Italia, lavora come mediatrice culturale in Centri di Accoglienza Straordinaria per richiedenti asilo. Studia Psicologia all’Università di Padova.

 

NOTE:
1) Eddi Marcucci: «La lotta all’Isis ci riguarda tutti, l’ho combattuto e non sono mai stata sola» | Globalist

2) http://uikionlus.org/carta-del-contratto-sociale-del-rojava-siria/

3) Vedere “LA RIVOLUZIONE ECOLOGICA” Il pensiero libertario di Murray Bookchin, di Selva Varengo

4) Maria Edgarda Marcucci: condannata a due anni di sorveglianza speciale (ultimavoce.it)

5) https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSef5PkaweSZkzVa3g9jWzHxWgaYyBtbGj7qaKzrlJz76ZQUIA/viewform

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