DI MICHAEL VAN DE VEER
Gionalista Freelance a Kathmandu
Il Regno Hindu del Nepal, situato nelle montagne dell’Himalaia tra India e Cina, ha raggiunto oggi i dieci anni della Guerra del Popolo dichiarata dai Maoisti nel 1996. A quel tempo i Maoisti controllavano non più del 5% del paese. Oltre 3000 Nepalesi hanno perso la vita in questo brutale conflitto tra il governo centrale ed i ribelli Maoisti.
Nel 2001 i Maoisti dichiararono di poter governare almeno il 40% del Nepal. Con voci in circolazione di una proposta di pace tra Maoisti e Palazzo Reale, in quello che molti Nepalesi considerano il Palazzo del colpo di stato, nella notte del primo giugno, l’ex Re Birendra e la sua intera famiglia furono massacrati ed il fratello di Birendra, Re Gyanendra, ascese al trono.Ci vollero solo pochi giorni al nuovo Re Gyanendra per proclamare lo stato temporaneo di emergenza, e l’ esperimento di democrazia iniziato in 1990 nel Nepal iniziò a svanire quando il Re, nell’inosservanza delle regole parlamentari, passò da una Monarchia Costituzionale ad una Monarchia Assoluta.
[Re Gyanendra]
Il 9 novembre 2001, appena tre mesi dopo la morte di Re Birendra, “l’ attacco terroristico al cuore dell’ America” spinse il Nepal dai margini della scena mondiale ad una posizione di primo piano e fu il primo paese ad essere visitato dall’allora Segretario di Stato Usa Colin Powell.
Il Nepal, una volta considerato la meta dei viaggi d’avventura, degli hippy, delle scalate, divenne parte della “ Guerra al Terrorismo”, della Dottrina Bush sull’uso della forza per imporre lo stile della “Democrazia” Americana, e del rifiuto di negoziare con i terroristi.
Nel 2001, portando avanti la “Guerra al Terrorismo”, gli Stati Uniti iniziarono a ridurre i finanziamenti per gli aiuti umanitari e supportarono, con armi ed addestramento, la più grande espansione della Forza di Polizia Parlamentare e dell’ Esercito Reale Nepalese. Quello che fu una combinazione di forza di polizia e militare di circa 20.000 unità nel 1990 ben presto si è espansa oltre le 100.000.
La comunità Nepalese, disillusa dalla Guerra del Popolo, diffidente verso il Palazzo Reale, e disgustata dalla corruzione dei leader dei partiti, stanca degli scioperi, della carenza di cibo e dell’aumento dei prezzi, perse ogni fiducia nei politici mentre il Re consolidava il suo predominio sul paese.
Il primo febbraio 2005, Re Gyanendra soffocò quello che era rimasto delle istituzioni democratiche e parlamentari prendendo l’assoluto controllo del Nepal.
La società civile: dottori, impiegati pubblici, giornalisti radio e della stampa, attivisti per la pace e diritti umani, membri del partito e studenti iniziarono a protestare contro l’intensificarsi degli attacchi giornalieri da parte del Palazzo Reale, non solo nei confronti dei Maoisti ma verso tutte le forze democratiche del paese.
Quasi ogni organizzazione, dalla Commissione ONU sui Diritti Umani ad Amnesty International, hanno criticato i Maoisti e richiesto che le loro azioni contro i civili fossero fermate. In termini ancora più aspri queste organizzazioni criticano la polizia e l’esercito Nepalese addestrato dagli USA per gli arresti senza motivazione legale, le uccisioni, gli stupri, le torture, la scomparsa e gli attacchi alle libertà civili fondamentali, portando Asian Legal Resource Center (ALRC) nel 2005 in un rapporto d 142 pagine, a dichiarare che “ la regola di legge ha cessato di funzionare in Nepal”.
All’inizio del 2006, i partiti democratici hanno fatto molta autocritica e stretto un’alleanza mai raggiunta prima con i 7 maggiori partiti parlamentari nel comune accordo di reinstaurare la democrazia.
Con il perdurare dell’oppressione governativa, molti partiti adesso chiedono la fine della monarchia e l’ instaurazione di una repubblica.
Durante lo scorso mese i sette partiti hanno raggiunto un accordo in 12 punti con i Maoisti che porterebbe questi ultimi ad abbandonare la Guerra del Popolo ed unirsi al processo democratico. L’ambasciatore Usa, la James Moriarity, considerato da molti un uomo gentile ed intelligente, oppresso della stupida ed arrogante Dottrina Bush, ha svolazzato tra i partiti democratici, più come un pulcino, avvisando delle terribili conseguenze nel caso non si giunga ad alcun compromesso con i ribelli Maoisti.
[I ribelli maoisti]
I 7 partiti, spinti sull’orlo della guerra civile, hanno indetto una protesta per la pace di quattro giorni in tutto il Regno con inizio il 6 Aprile. Le università si sono trasformate in campi da battaglia e molti studenti vengono i picchiati o sono vittime dei lacrimogeni, mentre ogni sera si svolgono fiaccolate di protesta.
Il governo, un giorno prima della protesta, il 5 Aprile, ha proclamato che chiunque avesse dimostrato con i sette partiti avrebbe anche aiutato la causa dei Maoisti ed è stato imposto un coprifuoco dalle 11 di sera fino alle 3 di notte. A tutti i bus è stato impedito di dirigersi o di accedere a Kathmandu. Molti privati cittadini si sono visti confiscare la propria auto. Politici, giornalisti e leader studenteschi sono stati arrestati mentre le autorità hanno minacciato di “aprire il fuoco”.
Con l’atteso arrivo dell’ ex presidente Jymmy Carter a Kathmandu e i 7 partiti pronti a scendere in strada, i Maoisti hanno dichiarato un cessate il fuoco unilaterale nella valle di Kathmandu ed i prossimi giorni saranno decisivi per determinare se il Nepal si libererà dal predominio dittatoriale ed inizierà la sua Rivoluzione Arancio.
MICHAEL VAN DE VEER – Giornalista freelance a Kathmandu. Contributore di UnitedWeBlog (Voice of Democratic Nepal) e Pacifica’s Free Speech Radio News. Ospite di OUT OF THE BOX KKCR-FM www.kkcr.org. P.O. 21218,Thamel, Kathamndu, Nepal Tel: 4700632
Fonte: http://www.whatreallyhappened.com/
Link: http://www.whatreallyhappened.com/orangerevolution.php
05.03.2006
Scelto e Tradotto dall’inglese da MANRICO TOSCHI per www.comedonchisciotte.org