E ADESSO CI TOCCA SOPPORTARLI ANCHE COME CAMPIONI

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DI GEORGIOS

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All’inizio della crisi, nell’estate 2010, in una taverna (piccolo ristorante) vicino a Salonicco, era successo qualcosa che aveva fatto un certo scalpore in quasi tutta la Grecia. Più che indignazione questo fatto aveva provocato un senso di imbarazzo e, in molti, anche di incredulità.

Non ci eravamo ancora abituati ai memoranda e sapevamo per esperienza che, tra i turisti stranieri, quelli che di solito davano in escandescenze erano dei rappresentanti dei ceti bassi o medio-bassi inglesi durante le loro sbornie liberatorie nelle ore piccole delle loro vacanze nelle isole del paese.

Quella volta invece erano stati dei civilissimi e apparentemente agiati turisti tedeschi che avevano insultato pesantemente, tramite il malcapitato cameriere di turno, tutti gli ellenici, scansafatiche, fannulloni e buoni a nulla, che vivevano dei “loro” soldi e dei “loro” risparmi. La ragione? Il menù era scritto solo in greco ed in inglese. Non però in tedesco.

“E’ arrivato il momento che tutto questo cambi!”, avevano minacciato a 360 gradi i presenti che non credevano nei loro occhi e orecchie.

I tedeschi sono un popolo che hanno dato il loro contributo nella storia e nella cultura di tutto il mondo e bisogna riconoscere che non è stato un contributo di poco conto. A cominciare dalla filosofia fino a tutti i rami delle scienze la loro presenza è indiscutibilmente pesante.

Come gli altri popoli europei, anche loro durante il 18esimo e il 19esimo secolo, tramite la loro cultura e le loro tradizioni si sono cercati la propria identità nazionale: dal romanticismo rivoluzionario di Johann Fichte e di Heinrich Heine fino al socialismo internazionalista di Ferdinand Lassalle e al comunismo rivoluzionario di Karl Marx. Tutte queste correnti, ben presenti come parte integrante del pensiero del popolo tedesco, sono sopravvissute fino alla sconfitta del primo scontro diretto tra imperialisti a livello globale che è meglio noto come Prima Guerra Mondiale.

Dopo la sconfitta però è cominciata una deriva chiaramente reazionaria di questo pensiero, una deriva che arriva fino ai nostri giorni. Gli artefici di questa deviazione culturale sono stati i vincitori della guerra, allora noti come Triplice Intesa, cioè gli Alleati. Con la pace imposta sotto durissimi termini economici, hanno per la prima volta diffuso nel popolo tedesco il senso collettivo di colpa e la cosa ha avuto due conseguenze tragiche per tutto il continente: il fallimento della rivoluzione tedesca del 1919 e la controreazione dell’ascesa del nazismo che portò al secondo scontro globale, la Seconda Guerra Mondiale.

Il senso di colpa collettivo è diventato una vera e propria ossessione dopo la fine di questa nuova guerra, in quanto ad aggravare il peso sulla coscienza dei tedeschi, oltre alle nuove decine di milioni di morti, vi furono anche i crimini sistematici, lo sterminio metodico e scientifico di gente inerme, perpetrati dai nazisti.

Il posto della Triplice Intesa è stato occupato ora dai nuovi alleati d’oltreoceano, amici e liberatori con la tipica caratteristica di masticare lo chewing gum e di comportarsi molto affabilmente e con grande comprensione verso popoli arretrati e ignoranti dei loro sofisticati costumi. Questi nuovi padroni hanno trasformato la Germania in una colonia e hanno coltivato il mea culpa dei tedeschi nei loro confronti, perché, come era già stato dimostrato dopo la prima guerra mondiale, un popolo in colpa è un popolo docile e facilmente maneggiabile.

Così, oggi, i tedeschi sono ridotti come entità statale a livello di azienda e la loro vecchia costituzione (quella del 1919) è stata sospesa e sostituita da qualcosa che si chiama “legge fondamentale”.

https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_fondamentale_della_Repubblica_Federale_di_Germania

Lo ha dichiarato chiaro e tondo, vantandosene pure, il loro ministro delle finanze Wolfgang Schäuble: “Noi in Germania fin dal 1945 non abbiamo più quel concetto superato di sovranità dello stato nazionale sul quale ancora si basa la vecchia legge internazionale. La nostra Legge Fondamentale prevede di servire la pace nel mondo come partner coeguale in una Europa unita”.

A parte il fatto che la “vecchia” legge internazionale non è stata sostituita da una nuova ed è ancora in vigore, Dr Schäuble non ci spiega il perché i paesi di tutta Europa dovrebbero cambiare le proprie costituzioni rinunciando alle proprie sovranità. Ce lo lascia capire: evidentemente per fare un piacere non solo di tipo morale ma sopratutto economico alla Germania.

Così quei vecchi valori di tradizione culturale e nazionale sono andati perduti. Chi si ricorda più di Fichte, di Kant o di Schiller? Adesso sono le riviste spazzatura come Bild e Focus che sono la fonte preziosa della nuova cultura popolare:

http://www.express.gr/news/finance/269540oz_20100223269540.php3

In base a questo nuovo insegnamento i tedeschi potranno essere servi degli americani ma rispetto al resto dell’Europa sono sempre degli ariani. E’ cosa che stanno dimostrando senza ombra di dubbio in Grecia ma anche in altri paesi specie del sud e dell’est europeo.

E, come se tutto ciò non bastasse, adesso sono pure campioni del mondo! Oltre alla superiorità economica e (sottintesa) razziale, ora c’è anche quella calcistica. Messi! Ci hai delusi, neanche questa piccola rivincita…

Sembra dunque che tutto vada a gonfie vele per la cancelliera e il suo ministro. Ma è così?

Ultimamente sono venute fuori delle voci di disaccordo tra Berlino e i loro padroni, cominciando dalle spiate della NSA sui suoi “alleati”, tedeschi in prima fila. E poi, i gasdotti, l’energia, la Russia, la Cina, il commercio etc. E’ inevitabile. Più prende quota l’economia tedesca, più sente il peso delle catene attaccate ai piedi. E purtroppo per la cancelliera e per il Dr Schäuble l’unico modo per contrastare le pressioni neanche tanto nascoste o garbate del vecchio Sam, è l’esistenza di uno stato nazionale.

Non tanto per il suo esercito nazionale che in nessun caso rappresenterebbe un deterrente per la superpotenza americana. Quanto per la coesione interna del loro paese, la coesione sociale che non può esistere senza quella nazionale in periodi come questi. Periodi in cui si rischia di far la fine dell’Ucraina senza tante storie, quando meno te lo aspetti.

Cari campioni. Questo discorso vale anche per voi. Kiev non è tanto lontana come la carta fa credere.

Georgios

Fonte: www.comedonchisciotte.org

14.07.2014

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