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DONNIE SBARKO E’ SBARKATO ANCORA CON LA SUA FLOTTA DI DRONI ASSASSINI

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A cura di Davide
Il 12 Giugno 2014
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DI ROSANNA SPADINI

comedonchisciotte.org

L’avete visto Donnie Sbarko sbarcare in Normandia il 6 giugno 2014 ? Su quelle spiagge macchiate dal sangue della storia di circa 10mila marines ? Lì ebbe inizio l’operazione Overlord, proprio il 6 giugno 1944, il più grande sbarco della storia militare, attuato dagli anglo-americani. In previsione dell’attacco Hitler aveva fatto costruire un sistema di fortificazioni (il «vallo atlantico») lungo tutto il litorale francese e aveva concentrato in Francia sessanta divisioni, un quarto dell’intero esercito. Ciò non bastò ad impedire lo sbarco degli Anglo-Americani, che restarono padroni del campo in quella che fu chiamata «battaglia delle spiagge».

Emozionato e con toni patetici (dal greco πάθος = pathos = soffrire = emozionarsi), il presidente americano Barack Obama, maestro nell’arte della rievoca in chiave lacrimosa, capace di emozionare i moti dell’animo come solo i grandi sofisti dell’antica Grecia sapevano fare, ha reso omaggio agli uomini che, proprio 70 anni fa abbatterono quello che lui ha chiamato “il muro di Hitler” e sbarcarono sulle spiagge della Normandia per liberare l’Europa dai nazisti.

“Alla fine di quel lungo giorno, questa spiaggia fu conquistata, persa e alla fine ripresa, un pezzo d’Europa liberata e finalmente libera. Il muro di Hitler fu violato, lasciando riversare l’esercito di Patton in Francia”.

Con un discorso durato circa 25 minuti, tenuto nel cimitero di Colleville, dove sono sepolti circa 10mila soldati statunitensi, Obama-Donnie ha celebrato gli eroi del D-Day. “Fu uno sbarco che cambiò il corso della storia e fece da “testa di ponte verso la democrazia”. L’impegno degli Usa per la libertà è “scritto nel sangue” versato sulle spiagge della Normandia, che ha “la spiaggia dell’inferno”, ma anche “le spiagge della democrazia”.

Barack Obama, grande illusionista della neolingua, perfetto regista della spettacolarizzazione della storia, è straordinario nel provocare scenografie evocative, nel raccontare le gesta imperiali a suo modo, sempre dalla parte dell’impero del bene che combatte contro quello del male naturalmente, tanto che potrebbe suggerire i suoi effetti speciali double-face anche a Tom Cruise, che va alla conquista della galassia, nel suo ultimo film “Edge of Tomorrow”. La menzogna diventa verità e passa alla storia – Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato.

Infatti per essere più realisti la lotta di Liberazione contro il Nazifascismo è costata la vita non solo a circa 405.000 marines americani (il cui intervento tecnologico militare certamente ha fatto la differenza), ma anche a molti partigiani italiani (17.488 militari, 37.288 civili), a molti altri partigiani europei e a circa 20 milioni di russi. Ma Donnie ha ragione, ha centrato l’obiettivo, ha utilizzato una sorta di neolingua avvolgente, non accorgendosi forse della valenza reversibile dell’ossimoro: inferno e democrazia, un inferno democratico è proprio quello che stiamo vivendo.

Una democrazia in cui il rito delle elezioni è stato svuotato assolutamente di senso, in cui nel 2011 il “golpe bianco” dello spread ha provocato la caduta del governo Berlusconi, l’ultimo ad essere stato votato dagli italiani, e l’ha sostituito con tre esecutivi tecnocratici imposti da Donnie Sbarko, che naturalmente con l’imposizione di politiche di austerity, di nuove tasse, della riforma pensionistica Fornero, hanno cominciato a saccheggiare il benessere sociale, a peggiorare tutti gli assets economici, ad aumentare proprio quel famigerato debito pubblico (che non c’entra un fico secco con l’origine della crisi, perché la causa prima è il debito privato, di banche, aziende e famiglie, provocato dall’ingresso nell’euro), per il risanamento del quale erano stati preposti al comando.

Chi è Donnie Sbarko, per i rari bolscevichi ancora esistenti? È il protagonista del film cult Donnie Darko, di Richard Kelly, giovane adolescente che vive con disagio schizofrenico le ansie del suo tempo. Film americano, cifra della cultura americana che ha globalizzato il mondo, che è entrata nelle nostre case attraverso il Grande Fratello mediatico e ci ha preconfezionato una sorta di società che deve sempre più assomigliare a quella degli States, dove la democrazia è veramente infernale, dove vota il 40% degli aventi diritto al voto, dove la precarizzazione del lavoro è diventata norma di vita, dove il neoliberismo economico dei “Chicago Boys” è imperante, dove manca uno stato sociale, per cui se non hai l’assicurazione adatta non puoi permetterti l’operazione e sei destinato a “traslocare a miglior vita”.

Ma nella vita-come-gioco dei consumatori postmoderni, le regole del gioco cambiano continuamente, ogni partita si chiude rapidamente, si evitano impegni a lungo termine, non ci si lega a nessun posto, non si giura perseveranza e fedeltà a niente e a nessuno, non si ipoteca né si controlla il futuro. È l’età della sessualità plastificata, del piacere sessuale separato dall’unione, dalla riproduzione, dalla parentela, dalle generazioni. Il gioco della vita è veloce e non lascia il tempo di leggere, conoscere, capire, ricordare. In questo casinò cosmico, i valori da nutrire sono tutti calcolati per il massimo impatto e la più immediata volatilità. (Zygmunt Bauman, La società dell’incertezza)

Dunque nella vita-come-gioco di quel variopinto casinò che è diventato il Parlamento Italiano, specchio di una nazione dove ormai governano le lobby finanziarie (spesso pilotate da Donnie) e non più i cittadini italiani, diventati ormai solo automi privi di diritti, sono avvenuti alcuni fatti che dimostrano, se a qualcuno non fosse ancora chiaro, che la democrazia è diventata un inferno.

Per esempio lo scorso anno la casta dei videopoker, quei marchingegni del gioco d’azzardo che per molti possono diventare una vera e propria patologia psichica di dipendenza, ha ricevuto uno sconto del 96,5% sui 98 miliardi di euro di tasse che avrebbe dovuto allo stato, e quindi ne avrebbe pagato solo 2,5 miliardi, più o meno la stessa percentuale che invece molti cittadini pagano in più ad Equitalia, a titolo di interessi, penali, spese di notifica. Cifra mostruosa, superiore persino ad alcune delle ultime manovre finanziarie messe assieme. Ma su questo naturalmente Lilli Gruber, la regina del giornalismo italiano, la domestica a ore del gruppo Bilderberg, glissa facilmente, intrattenendo i suoi ospiti su amenità più o meno insulse (oppure esercitando ogni sera quei famosi due minuti d’odio contro il M5S).

Ma al peggio non c’è davvero limite. Un altro esempio eclatante è il Decreto Bankitalia del gennaio 2014, in cui di fatto, al di là dei 7 miliardi di euro “regalati alle banche”, si privatizzano le azioni di Bankitalia (il cui statuto ha valenza formale pubblica, ma interesse privato), che potranno essere rivendute a banche straniere (Bundesbank in primis). Dunque la Banca d’Italia non sarà più degli italiani, ma verrà svenduta agli stranieri. Il caro e vecchio Donnie darebbe magistralmente lezione anche a Cesare Borgia.

L’avete saputo questo? Ve l’hanno detto i vari talk show pollaio? Ballarò? Porta a Porta? Servizio Pubblico? Piazza pulita? L’imenottero brufoloso che slinguazza i potenti con la sua lingua umidiccia e disposta a ventosa? No? Nessuno?

Ma a voi non è concesso di sapere, non dovete capire, e poi nella società postmoderna conoscere è un privilegio, capire è facoltativo e soprattutto capire non è obbligatorio. In realtà qualcuno l’ha detto, il prof. Claudio Borghi, ma è considerato dai media mainstream un pericoloso sovversivo antieuro, tenuto a distanza dal sistema e continuamente smentito, con fare soavemente caritatevole, dal frame unico e dominante eurista del PUDE (partito unico dell’euro).

Continuando nella sua amena ricognizione del territorio di conquista, Donnie Sbarko è sbarkato anche in Borsa a Milano, dove Larry Fink, il numero uno di Blackrock, il più grosso gruppo finanziario a livello mondiale, ha incontrato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ed ha progettato l’ingresso in piazza affari come primo e potente investitore straniero. Poi è sbarcato, stavolta a cavallo di un drone, sul Lingotto di Torino, di cui la fusione Fiat-Chrysler presuppone la disgregazione della Fiat italiana e la nascita di un gruppo metalmeccanico americano che ingloba e divora quello italiano. Evviva a Donnie e grazie a Landini, che bacia e abbraccia Renzi un giorno sì e uno no!! Infine per chiudere in bellezza l’acquisto degli F-35 poco dopo l’insediamento di Renzi mostra chiaramente chi è il padrone e chi è il servo (basta avere un minimo di spirito di osservazione).

Dunque Donnie getti la maschera ! (Webster Griffin Tarpley, Obama dietro la maschera) Chiarisca onestamente chi c’è dietro di lui. Che ruolo avrebbe Zbigniew Brzezinski, suo guru e controller, già consigliere per la sicurezza nazionale durante il catastrofico mandato presidenziale di Jimmy Carter, potenza carismatica nell’orbita della Ford Foundation. Brzezinski infatti, uno dei fondatori dell’inquietante Trilateral Commission, governata dalle lobby finanziarie di mezzo mondo, reclutò Obama alla Columbia University e oggi, guida dietro la maschera la politica interna proclamando l’austerità e il sacrificio per le famiglie dei lavoratori americani per salvare invece dal fallimento gli amici finanzieri di Wall Street.

Sui gioielli di stato italiani invece, veri e propri colossi mondiali per tecnologia e innovazione, ambiti naturalmente dall’oligarchia internazionale, sta sbarcando una vera e propria flotta di droni assassini, telecomandati a distanza:

  • Finmeccanica, uno dei colossi mondiali per la produzione di armi, il primo Gruppo industriale italiano, leader nel campo delle alte tecnologie, che si posiziona tra i primi dieci al mondo nel settore dell’Areospazio, Difesa, Sicurezza.
  • Eni, la potente multinazionale nata come ente pubblico nel 1953, sotto la presidenza geniale di Enrico Mattei (fatto esplodere in aria perché aveva lavorato troppo bene a vantaggio dello stato), presente in circa 90 paesi, con più di 78.000 dipendenti, attiva nei settori del petrolio, del gas, della petrolchimica, della produzione di energia elettrica, dell’ingegneria e delle costruzioni. È il sesto gruppo mondiale per giro di affari.
  • E infine Enel, la più grande azienda elettrica d’Italia e la seconda utility quotata d’ Europa per capacità installata, e uno dei principali operatori integrati nei settori dell’elettricità e del gas di Europa e America Latina.

Dunque in quel magnifico casinò che è la società postmoderna italiana, la sovranità dello stato nazione, l’unica istituzione della storia che abbia permesso la nascita della democrazia, si sta dissolvendo poco a poco sotto i colpi della flotta dei droni di Donnie Sbarko. E mentre le cassandre inascoltate preannunciano tempi funesti, molti italiani increduli, sospettosi, basiti, si ritroveranno un bel giorno, all’improvviso, inaspettatamente, molto più poveri di prima. Che dire.

La storia non si ripete, ha detto qualcuno, ma alle volte fa la “rima spezzata”, come nell’Inferno di Dante.

Rosanna Spadini

Fonte: www.comedonchisciotte.org

12.06.2014

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