“Più propaganda che piano terroristico”. Le cosiddette “bombe liquide” erano una bufala patrocinata dal Ministero degli Interni britannico.
DI CRAIG MURRAY
Se su Google si digita “Rashid Rauf – mastermind”, sulla prima pagina di risultati troveremo fonti come CBS, BBC, Times, Guardian e Daily Mail che, la scorsa estate, basandosi su fonti dei servizi segreti o della polizia, descrivevano Rauf come “la mente” dietro il “piano terroristico delle bombe a base di liquidi”. Quindi, il fatto che un tribunale pakistano non abbia trovato alcun legame col terrorismo nei suoi confronti, non può essere considerata una cosa da niente da parte dei sostenitori della tesi riguardo il piano terroristico.
Rashid Rauf è tuttora indagato per altre attività illecite, inclusa quella di contraffazione, e presunto possesso di esplosivi, nonostante quanto è stato trovato in suo possesso non fosse altro che acqua ossigenata, la quale ovviamente non è un esplosivo. Siccome l’acqua ossigenata è facilmente reperibile senza limiti di sorta in farmacie o negozi di ferramenta nel Regno Unito, insinuare che Rauf l’avrebbe portata dal Pakistan con l’intento di far esplodere dei jet in Gran Bretagna è qualcosa che non ha mai veramente convinto. Il tribunale pakistano ha forse pensato lo stesso.Rashid Rauf deve rispondere di molte accuse. È ancora sotto inchiesta nel Regno Unito per l’assassinio di uno zio alcuni anni fa – crimine che, come quello di contraffazione, non ha evidenti legami terroristici. E questo non fa che rendere meno credibile la sua presunta testimonianza rilasciata ai servizi segreti pakistani sul piano riguardante le bombe fabbricate con liquidi in Gran Bretagna.
Ultimamente, poi, come a comprovare che tutta questa enorme paura fosse frutto “più di propaganda che di piano terroristico” come dissi allora, è saltato fuori che la Thames Valley Police, dopo cinque mesi di inutile setacciamento dei boschi nei pressi di High Wycombe, dove si diceva che il materiale per fabbricare le bombe fosse stato nascosto, ha deciso di abbandonare le ricerche. Il 12 dicembre scorso i poliziotti hanno fatto sapere al Ministero dell’Interno che avrebbero continuato le ricerche soltanto se il governo fosse stato preparato a coprirne le spese perché intendevano usare i loro fondi per crimini veri, come rapine a mano armata e furti.
Ricordiamoci le parole con cui le autorità avevano descritto questo piano terroristico: “assassinio di massa di proporzioni inimmaginabili” e “più grande dell’11 settembre”. In Gran Bretagna ci sono state occasioni in cui centinaia di poliziotti sono stati impegnati per anni nel tentativo di trovare anche un solo assassino, quindi, se la polizia avesse veramente creduto di indagare su di un caso di “assassinio di massa di proporzioni inimmaginabili” avrebbero forse interrotto le ricerche dopo soli cinque mesi? No.
Questo ci porta alle bugie che sono state raccontate – di cui una riguarda questa ricerca. Agli inizi, una fonte anonima della polizia informò giornali e televisioni di aver scoperto una “valigia” che conteneva “materiale per fabbricare bombe”. Un ufficiale mi ha detto recentemente che si trattava di “robaccia che qualcuno, svuotando un garage, aveva abbandonato nei boschi”. Certo che pezzi di cavi maciullati, orologi e parti di automobile possono sembrare materiale da costruttore di bombe; se poi li metti in una valigia il gioco è fatto. Ma è stato effettivamente trovato materiale che sarebbe servito esclusivamente a provocare un’esplosione, come detonatori, esplosivi o quelle famose sostanze chimiche liquide? No, non è stato trovato niente di simile.
Dai boschi di High Wycombe, come dalle sabbie dell’Iraq, non sono saltate fuori le famose Armi di Distruzione di Massa.
Le altre “prove” che la polizia annunciò di aver trovato consistevano in testamenti (fatti da kamikaze, si disse) e di una cartina dell’Afghanistan. Si scoprì poi che i testamenti erano stati scritti all’inizio degli anni ’90 da volontari per il fronte serbo in Bosnia – erano stati lasciati presso lo zio, ora defunto, di uno degli arrestati. La cartina dell’Afghanistan era stata ricopiata da un ragazzino di 11 anni. I media inglesi sapevano tutto questo, ma non ne fecero parola per paura di pregiudicare il processo. Non mi so proprio spiegare come non pregiudichi il processo lo strombazzare sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo il fatto che la polizia abbia trovato testamenti, cartine e materiale per costruzione di bombe. Solo se si contraddice la polizia diventa pregiudizio? C’è qualcuno che me lo possa spiegare?
E ancora, mentre è stato dato enorme spazio all’arresto di 26 persone “coinvolte” nel piano terroristico, il graduale rilascio di molti di loro è passato completamente in sordina. Ad esempio, il 31 ottobre un giudice ha rilasciato due fratelli del quartiere londinese di Chingford, dicendo che la polizia non aveva prodotto alcuna prova tangibile contro di loro. Imputazioni contro altri sono state ritirate, tanto che adesso gli accusati di quel piano terroristico sono meno dei dieci aerei che la polizia declamava che volessero far esplodere con attacchi suicidi.
Cinque testate giornalistiche inglesi hanno dovuto risarcire un uomo di Birmingham che avevano accusato di far parte del piano terroristico, pur essendosi basate su testimonianze rilasciate dai servizi di sicurezza. Soltanto il Guardian ha avuto il garbo di pubblicare il fatto e scusarsi.
Un’ultima cosa da ponderare: nonostante averlo chiamato “la mente” dietro qualcosa di “più grande dell’11 settembre”, il governo inglese non ha fatto alcun tentativo per estradare Rashid Rauf con l’accusa di terrorismo. Non che sia una cosa difficile a farsi, dato che le autorità pakistane hanno consegnato a quelle americane decine di sospetti terroristi, molti dei quali per processi straordinari, e in media la procedura è sorprendentemente veloce, meno di una settimana e questi partono. Ma i servizi di sicurezza inglesi, che avevano dato eccessivo peso ad informazioni su Rashid Rauf, sono stati oltremodo riluttanti a farlo venire qui, dove la sua testimonianza avrebbe facilmente potuto essere scrutinata da un tribunale inglese. Ad ogni modo, gli agenti del MI5 sono stati messi in grande imbarazzo dalla polizia di Birmingham, che, insistendo nel precisare che Rauf è ricercato nel Regno Unito per il presunto omicidio di suo zio a Birmingham, si chiedevano perché adesso che è sotto custodia in Pakistan non lo si faccia estradare. Alla fine una richiesta di estradizione per omicidio è stata formalmente presentata, ma perseguita con poco slancio. Non ci sono indicazioni che rivedremo Rauf nel Regno Unito.
Ancora non escludo che al centro di questa investigazione ci fosse un piano terroristico embrionale. Possiamo fare speculazioni circa il coinvolgimento di agenti provocatori e servizi segreti, sia britannici che pakistani, oppure che veri e propri terroristi fossero coinvolti, ma l’incredibile caos che la guerra allo shampoo ha creato ai passeggeri di tutto il mondo e la bufala “più grande dell’11 settembre” sono temi tuttora irrisolti.
Quanto sopra non lo leggerete sui giornali. Infatti Craig Murray – lo schietto Ambasciatore Britannico nella Repubblica dell’Uzbekistan dell’Asia Centrale – ha contribuito a portare alla luce cruenti abusi dei diritti umani da parte del regime di Islam Karimov, finanziato dagli Usa. Adesso è uno dei principali critici della politica occidentale in quella regione.
Craig Murray
Fonte: http://www.craigmurray.co.uk
Link: http://www.craigmurray.co.uk/archives/2006/12/the_war_on_sham.html
15.12.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIANNI ELLENA