A CURA DI: LEAP / EUROPE 2020
GlobalEurope Anticipation Bulletin (GEAB) N°10
La finanza è uno dei quattro settori identificati dal LEAP/E2020 nell’edizione del mese di dicembre del proprio bollettino (the GlobalEurope Anticipation Bulletin N°10) che, con la stessa probabilità, saranno severamente colpiti dalla crisi sistemica globale nel 2007. Gli altri tre sono: commercio internazionale, tassi di cambio e settore energetico.
Numerosi eventi, la cui importanza ha cominciato a manifestarsi chiaramente alla fine del 2006, sono sul punto di spingere il settore finanziario mondiale verso uno stato di crisi profonda: la svalutazione dei patrimoni in dollari, l’utilizzo del debito pubblico degli Stati Uniti per la creazione di liquidità, il rapido peggioramento degli stati patrimoniali delle banche statunitensi e di alcune dell’ Unione Europea, il livello basso delle riserve bancarie, il deprezzamento dei prestiti sulle case (2) e la recessione dell’economia degli Stati Uniti. Per esempio, il valore delle immobilizzazioni in dollari statunitensi a livello mondiale (3) misurato con un paniere di valute dei principali partner commerciali degli Stati Uniti è sceso di 2000 miliardi di dollari solo per la perdita di valore della divisa statunitense. Un altro esempio, per la stessa svalutazione, il debito degli Stati Uniti è sceso più del valore del loro disavanzo commerciale (previsione a 750 miliardi di dollari) o del valore del disavanzo della bilancia dei pagamenti (previsione a 900 miliardi di dollari) (4).
Bilancia dei pagamenti a livello mondiale nel 2005 (Stati con avanzo commerciale in blu e blu scuro per quelli dell’Unione Monetaria / Stati con disavanzo in rosso)
La creazione di liquidità attraverso il debito pubblico degli Stati Uniti (previsto a febbraio 2006 dal LEAP/E2020 (5)) influenza direttamente gli stati patrimoniali dei grossi operatori finanziari internazionali, con effetti che dovrebbero diventare più evidenti nel corso del 2007.
Negli Stati Uniti un numero sempre più ampio di istituzioni finanziarie sta cominciando a rendere noto che l’esplosione della bolla immobiliare e l’aumento delle insolvenze sui debiti nazionali ha iniziato a pesare sui risultati di banche (6) e altre istituzioni di prestito. Per esempio, a causa del rapido degrado del mercato, il governo degli Stati Uniti non tenta neanche più di investigare sui conti di Fanny Mae e Freddy Mac, i due giganti finanziari parastatali che insieme pesano per più della metà del mercato dei mutui (7). Pertanto Fanny Mae non ha presentato nessuna relazione annuale o quadrimestrale dal 2004 e deve chiedere una dispensa se vuole rimanere quotata alla borsa di New York (8) e continuare ad accrescere la sua quota di mercato. Meno di un mese fa, Kevin M. Warsh, governatore della Federal Reserve di New York (parte del network che costituisce la banca centrale statunitense, ndt) ha messo in guardia sui rischi di una crisi sistemica per il mercato dei mutui negli Stati Uniti a causa dei comportamenti in ambito contabile di Fanny Mae e Freddy Mac (9). È probabile che tali rischi attraversino i confini degli Stati Uniti, in quanto alcuni investitori stranieri, asiatici per la precisione, che avevano abbandonato i titoli del Tesoro degli Stati Uniti, alcuni mesi fa hanno cominciato a comprare azioni di Fanny Mae e Freddy Mac.
In più, per molti anni, le autorità degli Stati Uniti hanno permesso alle banche di diminuire drasticamente le loro riserve mentre facevano grosse scommesse sul mercato dei derivati, dove i rischi sono alti. Il grafico sotto evidenzia come quei giganti di Wall Street (come JPMorgan/Chase o CityBank o Bank of America, in cima a tutte le notizie finanziarie degli ultimi mesi), che non hanno controparti nell’ambito dei derivati, sono infatti destinati alla bancarotta nel caso di una grossa crisi. Questo fornisce un’immagine eloquente della fragilità del settore di “hedging” (prodotti finanziari destinati ad abbassare il rischio di investimento, ndt) in cui le banche hanno investito tanto pesantemente.
Nel grafico le sette controparti principali negli investimenti nel mercato dei derivati – 2005 (Fonte: Office of the Controller of the Currency / Ministero del Tesoro degli Stati Uniti)
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Note:
1. Con un cambio Euro/Dollaro ormai fisso al di sopra dell’ 1,30,il Laboratoire Européen d’Anticipacion Politique/Europe 2020 (LEAP/E2020) ha motivo di sostenere che che la fase di impatto della crisi sistemica è già cominciata. LEAP/E2020 ha calcolato che un operatore il quale investito 100.000 Euro ed ha seguito le loro previsioni, negli ultimi 10 mesi, per quello che riguarda il tasso di cambio Euro/Dollaro o l’evoluzione del mercato immobiliare degli Stati Uniti, ha guadagnato un minimo di 15000 Dollari (in valuta) o 10000 (sugli immobili statunitensi). Una bella prova di quello che l’analisi strategica e le scelte individuali di breve termine possono mettere insieme in termini di previsioni.
2. Fonte: “Mortgage delinquencies: a rising threat” AP/Yahoo, 11/12/2006
3. Fonte: “International Bank of Settlements e GEAB N°2
4. Una perdita del 10% del dollaro statunitense nei confronti delle valute dei suoi maggiori partner commerciali corrisponde ad una riduzione di 850 miliardi di dollari del valore relativo del debito pubblico degli Stati Uniti (fonte: US National Debt Clock), che si trova di fronte ad un disavanzo commerciale calcolato intorno ai 750 miliardi di dollari nel 2006 ed un disavanzo della bilancia dei pagamenti superiore a 900 miliardi (fonte: Roubini Global Economics Service). Grazie alla svalutazione del dollaro, il governo degli Stati Uniti trasferisce un ammontare crescente del disavanzo ai suoi creditori e partner commerciali.
5. “Con la loro decisione di mettere fine alla pubblicazione dell’ M3 ed altri importanti indicatori messi a punto per misurare l’evoluzione del possesso del dollaro a livello mondiale, le autorità statunitensi hanno cominciato una politica nascosta di creazione di liquidità attraverso il debito pubblico. L’incapacità dell’amministrazione Bush di tenere a bada i vari disavanzi (di bilancio, commerciale) ed il relativo debito risulterà in una creazione di moneta di proporzioni ineguagliate, che porterà a diluire il debito pubblico degli Stati Uniti in un oceano di dollari. Di fatto il processo è già cominciato: durante i primi 3 mesi e mezzo dell’anno fiscale negli Stati Uniti (che ha inizio ad ottobre), la Federal Reserve ha aumentato di 320 miliardi di dollari la quantità di moneta, che corrisponde a 5 volte l’aumento relativo allo stesso periodo dell’anno precedente”, fonte GEAB N°2, 16/02/2006
6. Come già annunciato dalla terza banca più grande del mondo, HSBC. Fonte: Banknet360, url: http://, 06/12/2006
7. Fonte: “Time to Reform Fanny Mae e Freddy Mac”, Heritage Foundation, 20/05/2006
8. Fonte: “Fanny notes more accounting problems”, 10/11/2005, MarketWatch/DowJones
9. Fonte: “Financial Markets and the Federal Reserve”, Governatore Kevin M. Warsh, Federal Reserve, 21/11/2006
Leap / Europe 2020
Fonte: http://www.leap2020.eu/
Link
16.12.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELISEO DI FOLCO